Architettura nazista a Berlino

Magari ci siete passati davanti mille volte e non ve ne siete nemmeno accorti. Parlo dei palazzi costruiti durante il nazionalsocialismo a Berlino. Le tracce del passaggio di Albert Speer e compagni sono visibili in città; nonostante la devastazione totale della Seconda Guerra mondiale infatti alcune opere architettoniche del periodo nazista sono sopravvissute in città. Principalmente nel settore ovest. Ad est infatti il governo della DDR ha preferito buttar giù tutto e ricostruire secondo i canoni del socialismo reale. Dove una volta sorgeva la Neue Reichskanzlei oggi ci sono Plattenbau degli anni ’50. Il bunker dove Adolf Hitler si tolse la vita nel ’45 è ora nascosto nel sottosuolo in un punto poco precisato tra la Voßstrasse e la Wilhelmstrasse.

Ad ovest invece tracce del passato nazista di Berlino possono essere trovate un po’ ovunque. L’aquila del Reich fa tut’oggi bella mostra di sé su molte caserme, scuole ed edifici pubblici. Rimaneggiate, de-nazificate, ma pur sempre loro. La più conosciuta è l’aquila che campeggia all’ingresso del Finanzamt di Charlottenburg. Oggi al posto della svastica i suoi artigli si appoggiano sul numero civico 48 della Bismarkstrasse. Per vederla basta scendere alla fermata metro omonima (U2/U/) a pochi passi dalla Wilmersdorfer strasse.

Altri esempi di aquile naziste campeggianti sulle facciate dei palazzi di Berlino li trovate a Wannsee (Dreilindenstrasse 49), Tempelhof (Bosestrasse 29), Wedding (Brunnenplatz 1), Spandau (Borchertweg 2), Zehlendorf (Machnower strasse 2).

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Spesso gli esempi di architettura nazista sono sotto il nostro naso e nemmeno ce ne accorgiamo. Prendete ad esempio l’imponente sede della Nordstern-versicherung a Fehrbelliner Platz (metro U7) o la Posta ad Anhalter Bahnhof (Sbahn 1,2 e 25). Esempi lampanti di modernismo post-Weimar ben integrati nel tessuto urbano berlinese. Quante volte ci siamo passati davanti senza sapere che quel che vediamo sono i resti di un’epoca buia che Berlino e la Germania tutta vogliono lasciarsi alle spalle?

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E cosa dire dell’Aeroporto di Tempelhof? Quello che è stato fino al 2008 uno dei tre aeroporti di Berlino (metro U6 – Platz der Luftbrücke) è pieno di segni del suo passato nazista. Costruito durante gli anni del Terzo Reich l’aeroporto doveva essere uno degli esempi più importanti e moderni per la sua epoca. Ed infatti fino alla sua definitiva chiusura l’aeroporto di Tempelhof è stato preso a modello per la costruzione di nuovi aeroporti. Quel che rimane oggi (oltre ad un parco usato dalla cittadinanza e a container per ospitare rifugiati) è uno degli edifici di epoca nazista meglio conservati a Berlino. Aquile del Reich ovunque, linee precise e tratti a metá tra modernismo e neoclassico fanno del luogo uno dei più vividi testimoni di quel che sarebbe stata la città di Germania nei progetti di Hitler e Speer.

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Ultimo ma non meno importante esempio di architettura nazista a Berlino è rappresentato dall’Olympiastadion (U2), il fiore all’occhiello delle Olimpiadi del 1936. Ancora in funzione (ospita le partite dell’Herta Berlino) al suo interno così come all’esterno troverete molti riferimenti di epoca nazista. L’imponente Glockenturm è sempre degna di una visita. Se prestate bene attenzione alle aquile del Reich raffigurate sulle campane, noterete un maldestro tentativo di de-nazificazione. Le svastiche infatti sono ancora ben riconoscibili.

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