Il dissenso nell’arte ai tempi della DDR

Vivere sotto una dittatura non è semplice, soprattutto se non si è in linea con il regime. Essere un artista nella DDR non dev’essere stato per nulla facile. Basta pensare ai mille esempi e testimonianze giunte fino ai nostri giorni grazie a libri come Stasiland di Anna Funder o a film come “Le vite degli altri”. Al Martin Gropius Bau è possibile gettare un occhio sull’arte ai tempi della DDR grazie alla mostra “Gegenstimme” (voci contrarie) in allestimento fino al prossimo 26 settembre, una raccolta che tiene conto del periodo 1976–1989.

Il punto di partenza della mostra è il 1976, anno di espatrio del poeta Wolf Biermann da parte dello Stato. Un evento che ha portato ad una politicizzazione sempre più marcata da parte di artisti e operatori culturali. Da quel momento parte una critica al Regime che non finirà più, fino alla caduta del Muro. L’opposizione si è organizzata. E all’ombra di questo sviluppo artistico fiorì una cultura dissidente.

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La mostra mette in evidenza la diversa produzione di artisti critici e non allineati al pensiero della DDR, nelle più diverse categorie: pittura, scultura, installazione, fotografia, etc. Viene mostrata l’interazione tra lo “spirito” (libertà artistica) e la “potenza” (regime repressivo) e come diversi artisti della ex Germania orientale han dato espressione alle proprie attitudini e al rifiuto del sistema.

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Ad ovest non è mai stata troppa importanza all’arte ai tempi della DDR, un’arte trasversale e del tutto singolare, scevra da qualsiasi rapporto con gli stilemi della sua epoca e dalle leggi del mercato. La mostra “Gegenstimmen – Kunst in der DDR 1976–1989” vuole proprio colmare questo vuoto.

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In molti casi, la caduta del Muro di Berlino è vista come un risultato performativo del lavoro degli artisti della DDR, ma non tutti sono d’accordo con questo punto di vista. L’arte non reagisce sempre in modo positivo e veloce ai cambiamenti politici e sociali. Inoltre gli artisti della DDR, nonostante tutte le limitazioni del caso, hanno avuto modo di dar voce al proprio dissenso smuovendo i sentimenti del popolo.

Per godere quindi delle opere di Jürgen Schäfer, Bernd Hahn, Cornelia Schleime ed altri artisti della DDR, non resta che andare al Martin Gropius Bau dalla mercoledì al lunedì, dalle 10 alle 19. Il biglietto per la mostra costa 8 euro, 4 euro il ridotto.

Gegenstimmen – Kunst in der DDR 1976–1989
Martin-Gropius-Bau
Niederkirchnerstraße 7
10963 Berlin

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2 thoughts on “Il dissenso nell’arte ai tempi della DDR

  • 21 Settembre 2016 at 11:21
    Permalink

    Ciao. Complimenti per il blog! Amo Berlino sono stata almeno 5 volte, e ogni volta mi sono calata sempre più dentro alla storia per capire le cicatrici di questa città, dove ho trovato, in qualsasi contesto persone gentili e disponibili ad aiutarmi (non parlo una parola di tedesco e me ne rammarico). Buona vita, e grazie per i bei racconti di una splendida città. 🙂

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    • 21 Settembre 2016 at 17:04
      Permalink

      Che dire se non “grazie a te!”.

      Fa sempre piacere ricevere commenti come il tuo. 🙂

      Reply

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