Guida fotografica di Berlino: Moabit

Uno dei quartieri più sottovalutati di Berlino, per la scarsità di locali dove passare la serata, Moabit è però una delle zone più caratteristiche della città. Innanzitutto stiamo parlando di un’isola collegata a Berlino e al resto del mondo da 24 ponti, alcuni dei quali tra i più belli di Berlino. Già questa anomalia dovrebbe catturare il vostro interesse. Inoltre parliamo di una zona dove è molto evidente il passaggio della Storia. In quanto cuore industriale e centro importante dei trasporti della città, Moabit è stato il quartiere che più di tutti ha subito i bombardamenti alleati. Segno del passaggio degli anglo-americani è l’alternanza di palazzi moderni a facciate liberty di fine ottocento / inizio novecento.

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Moabit non è forse il quartiere più giovane e attivo di Berlino. L’età media dei suoi abitanti è 40, di cui la maggior parte lavoratori. Niente artisti, niente hipster, poche famiglie e studenti. Questo lo si vede nella composizione dei locali della zona. La maggior parte sono eck-kneipen storici, pochi (se non nulli) i cocktail bar sulla falsariga di Xberg, Neukölln e Wedding. Una smossa culturale cercano di darla le numerose gallerie d’arte, l’Arminiusmarkthalle e la Kulturfabrik. La vita qui si ferma alle 20. Eppure, ripeto, una passeggiata in zona potrebbe stupirvi.

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Il quartiere nasce come insediamento di ugonotti nel tardo XVIII sec., da qui il nome francese. Da lì all’industrializzazione degli anni ’20 dell’Ottocento il passo è breve. A quel periodo infatti risalgono l’Hamburger Bahnhof (oggi museo tra i più interessanti di Berlino), il Westhafen e lo Spandauer Schiffahrtkanal. Sempre a quel periodo risale il carcere prussiano, all’epoca il più grande d’Europa, di cui oggi non rimangono che le fondamenta di fronte all’odierna Hauptbahnhof.

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Moabit, sorgendo vicino al Tiergarten, ha la fortuna di godere di spazi verdi pubblici a disposizione della cittadinanza. Il Kleiner Tiergarten, l’Ottopark e il Fritz-Schloß-Park, dove una volta avevano luogo le esecuzioni pubbliche.

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Il Senato cittadino sta cercando di sviluppare questa zona con il prolungamento dei tram (al momento il solo M5 si spinge fino ad Alt-Moabit) e con la costruzione di un enorme centro commerciale dove una volta sorgeva il birrificio Schultheiss. Molte le proteste della popolazione locale, che teme la distruzione dell’equilibrio costruito con gli anni dai commercianti di zona, così come la creazione di una cattedrale del capitalismo pari al Mall of Berlin. Gli investitori del resto sono gli stessi!

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Tra i simboli del quartiere la Heilandskirche, che con i suoi 87 metri di altezza domina lo skyline di questa zona di Berlino Ovest. E proprio qui c’è il viale più corto di Berlino: la Thusneldaallee, con i suoi 50 metri di lunghezza, è un unico che fa sorridere.

Una foto pubblicata da Andreas Fuchs (@exlux) in data:

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Una zona che andrebbe scoperta piano piano. Una zona in cui bisogna vivere per apprezzarne le dicotomie: un posto dove antico e moderno, ricco e povero, tedesco ed immigrato convivono in un unicuum che difficilmente si riscontra così forte in altre zone di Berlino. Moabit è una città a sé. Un villaggio circondato dall’acqua dove il tempo si è fermato. La frenesia della metropoli berlinese, seppure a poche centinaia di metri di distanza, sembra lontana chilometri. Concedetevi una passeggiata lungo le rive della Spree, da Hauptbahnhof a Charlottenburg, e scoprirete degli angoli di Berlino che non pensavate nemmeno potessero esistere!

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2 thoughts on “Guida fotografica di Berlino: Moabit

  • 22 Luglio 2015 at 13:54
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    Bel reportage e bellissime foto, anche se si mantiene qualche luogo comune sul quartiere.
    Abito a Milano e Berlino e’ da 4 anni la mia residenza secondaria per motivi di famiglia. Sono arrivato a Berlino con occhio “neutrale” e ho trovato molto bello lo scorcio di Moabit dove ho trovato casa. Apprezzo il fatto che in una zona cosi’ centrale (la circoscrizione e’ Mitte) si possano incontrare persone “vere” che rendono vivo il quartiere e non solo turisti e giovani finto-trendy finto-artista che se ne andranno dopo 6 mesi.
    E’ vero che ci sono angoli ancora un po’ degradati e troppe “Spielothek”, ma e’ anche vero che si tratta di un quartiere molto vasto con realta’ diversificate.

    Inoltre non e’ propriamente vero che non ci sono locali interessanti. L’asse intorno alla fermata Birkenstrasse della U9 e’ in grande fermento, con diversi ristoranti, cocktail bar e cafe’ (bisogna guardarsi un po’ intorno) … pero’ non diciamolo troppo forte … non vogliamo che orde di hipster e Easyjetters inizino a invadere la zona 🙂

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    • 23 Luglio 2015 at 07:22
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      Ciao Max. Anch’io sono orgogliosamente un Moabiter. Solo che vivo nella parte vicino a Bellevue e ti assicuro che qui a parte il Moritz am Park e il The Lir, locali non ce ne sono. Per il resto, manteniamo il silenzio sulla zona finchè ci è possibile. 🙂

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