Come vivere a Berlino ha rovinato il vivere altrove

Qualche giorno fa, girando sul web ho trovato l’ennesimo articolo che mi ha infastidito. Una reporter della Deutsche Welle ha scritto un articolo intitolato “How Berlin has ruined living anywhere else”, citando tra i motivi principali della “Dolce Vita Berlinese” la possibilità di poter andare a ballare la domenica pomeriggio, le birre economiche e la moltitudine di posti “abbandonati” dove poter andare a fare foto. Ora, mettetevi nei panni di chi qui conduce una vita cosiddetta normale. Una vita da 40 ore di lavoro, spesa, uscite fuori con gli amici. una vita dove ci si fa un mazzo tanto per integrarsi (con tanto di tasse pagate regolarmente ogni mese) per poi trovarsi a combattere il caro affitti per colpa di gente che viene qui con spirito naif e tanta tanta voglia di non fare nulla se non lo sfaccendato.

Il passaparola è un arma potentissima. Ci ritroviamo qui ogni giorno con cento immigrati nuovi, pieni di belle speranze, che ancora pensano che Berlino sia economica, che la vita qui è bellissima, che tutti campano con 500€ al mese e possono fare la vita bohémienne da artista andando a ballare la domenica pomeriggio lungo la Spree. No, non è così! Berlino è una città come le altre, dove la gente vive, lavora, si innamora, ama e odia, mangia, beve, ride, piange, soffre e combatte ogni giorno per rendere la sua vita migliore. Bisogna abbattere questo falso mito.

Vivere a Berlino non è come ve lo dipingono. Berlino non è il paradiso. Berlino non è sesso occasionale nei bagni dei locali. Berlino non è ubriacarsi per 10€. Berlino non è la Firenze del Rinascimento né nessun’altra città d’arte del passato che ha approfittato di grandi artisti. Berlino non è una città ricca dove è facile trovare lavoro. Se venite qui per fare i lavapiatti per 3 euro l’ora, non venite. Se venite qui per fare gli “artisti”, cercate altrove. Ce ne sono già a migliaia migliori di voi e altre centinaia di migliaia inutili e senza arte né parte.

Rispettate Berlino e rispettate chi è venuto qui per farsi accogliere da una realtà non sua. Rispettate i berlinesi. Imparate il tedesco e cercate di integrarvi. Scoprite quanto di interessante ha la città da offrirvi. Fatevi un giro fuori da Kreuzberg e Neukölln, Berlino è tanto grande e potreste rimanere sorpresi dalle sue mille facce. Cercate di capire l’anima di questa città e di chi la abita. Non venite qui per fare l’ennesimo scansafatiche che si arrabatta tra Volkshochschule ed Hartz IV. Berlino non è solo il Berghain o il Sisyphos. Non è il kebab di Mustapha né il curry di Curry36. Berlino non è la Ostalgie, non è il set di Goodbye Lenin. Berlino non è nessuna Land of Opportunity.

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Oltre ai locali underground e fumosi della Reichenberger strasse, oltre alla puzza di piscio dell’Oberbaumbrücke e al profumo del kebabbaro di Warchauerstrasse c’è molto di più. Ci sono fantastici locali anche fuori dalla Simon-Dach-Strasse, dalla Weserstrasse e dalla Schillerpromenade. Il vino lo servono anche in locali che non si trovano sulla Kastanienallee. Girate, scoprite e godetevi la vera essenza di questa città. Siete robot, automi che seguono quello che gli altri hanno già scoperto. Non uscite mai dai vostri stupidi ghetti. Siete morti dentro. Siete voi la morte di Berlino. Voi e gli spacciatori del Görlitzerpark. Voi e i fricchettoni che hanno votato contro la rivalutazione del Tempelhofer Feld. Vi riempite la bocca di frasi fatte, di Sgentrifichescion, di “si stava meglio quando si stava peggio”, ma poi non fate nulla per rendere questa città un posto migliore per voi e per la società. E vi innamorate di Berlino solo per le birre economiche, gli openair della domenica e per gli scorci che vi fanno raccogliere follower su Instagram.

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5 thoughts on “Come vivere a Berlino ha rovinato il vivere altrove

  • 12 Ottobre 2014 at 12:42
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    Signori, qui scattano gli applausi, quando ho letto dei “fricchettoni che hanno votato contro la rivalutazione del Tempelhofer Feld” ho avuto improvvisamente un orgasmo. Grazie.

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    • 13 Ottobre 2014 at 17:27
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      Grazie a te! Cosa possa pensare il precedente gestore del blog non lo so. So di certo che abbiamo una visione diversa della città. Ma tanto ha i suoi canali dove poter esprimere il suo parere. Seza bestemmie, non mi pare proprio il tipo

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  • 12 Ottobre 2014 at 12:50
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    PS
    Ma che dice Andrea che ci stai andando così pesante contro i suoi amichetti pseudo fricchettoni? Immaginalo poverino che ha tirato su questo carrozzone proprio con i suoi articoli pro hippies e adesso si ritrova a leggere tutto ciò, minimo due infarti uno dietro l’altro conditi di bestemmie.

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  • 2 Ottobre 2016 at 12:19
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    Questo sembra il classico commento di italiano rosicone che si è fatto in quattro per integrarsi e per trovare un minimo di lavoro decente ed imparare una lingua che non gliene frega una mazza. A sopportare il freddo ed il mal tempo e l odore di kebab al mattino anziché il cappuccino o mangiare un prodotto bio che non sa di niente. Sicuramente pure frustrato per la situazione italiana e che si è integrato prima degli altri deve far vedere che è una persona vissuta.

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    • 2 Ottobre 2016 at 12:38
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      Lascia stare quello che ti sembra e rilassati.

      Studio tedesco dal 2002, prima al liceo linguistico e poi all’Università (laurea in lingue) , adoro il clima freddo (uno dei motivi per i quali me ne sono andato dall’africana Roma) ed il cappuccino mi ha sempre fatto cagare.

      Ritenta, sarai più fortunato.

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