Roccamonfina

Santuario dei Lattani di Roccamonfina
Santuario dei Lattani di Roccamonfina


 

Cenni storici:

  • Rocca ad Mefinu, l’odierna Roccamonfina, fu frequentata già dal Neolitico (5000 a.C.). Probabilmente fu fondata prima del IV secolo a.C. dagli Ausoni o dagli Osci.
    Nel III secolo d. C. fu una probabile colonia romana.
    La prima notizia storica su Roccamonfina è del 31 dicembre 800, anno in cui Imed Tandarico, figlio di Teupo, lasciò alcuni suoi beni a S. Giustino ad Mefinu (Roccamonfina).
    Il toponimo Rocce Monfini compare per la prima volta in una sentenza del 1171, durante il regno di Guglielmo II.
    In questo periodo già era stato costruito l’originario castrum (castello), edificato essenzialmente per scopi strategici.
    In età angioina, la terra di Roccamonfina era divisa in tre casali comandati, a partire dal 1269, da Ruggiero Galluccio, Riccardo Marzano e Roberto di Caiano. Nel 1231, Federico II di Svevia, con il suo trattato ” Mandatum pro reparatione castrorum” obbligò la Rocca Mifini a collaborare al restauro del castello di Sessa.
    Nel 1289 fu concesso, dalla Cancelleria Angioina, ad un certo Petrus Visillus di esercitare la professione di medico chirurgo iniziando così una tradizione che vuole Roccamonfina terra di medici illustri.
    Nel novembre del 1347, come riferisce il Chronicum Suessanum, Roccamonfina fu teatro di scontri tra Goffredo Marzano, partigiano della regina Giovanna I d’Angiò, e le truppe del re Ludovico d’Ungheria.
    Nel 1352 Roccamonfina fu feudo di Goffredo Marzano che ottenne il permesso di tenere un mercato ed una fiera annua sul Monte Santa Croce. Tra il 1464 e il 1470 la Terra di Roccamonfina fu inglobata nel Regio Demanio, e nuovamente infeudata il 24 ottobre del 1495.
    Il nuovo feudo fu concesso a don Giovanni Borges (o Borgia), Duca di Candia, che lo vendette a Ferdinando il Cattolico per 82000 ducati d’oro. Il 7 marzo 1496 fu saccheggiata da un esercito di stratigoti di passaggio tra Pietramelara e Sessa. Nel 1507, Ferdinando il Cattolico concesse Roccamonfina al gran capitano Consalvo Fernandez di Cordova.
    Successivamente, la pestilenza del 1620, l’assedio (1647) di Domenico Colessa, detto Papone, i saccheggi del Principe di Roccaromana, Andrea Francesco de’ Capua, fecero vivere a Roccamonfina anni di sterminio e di morte.
    Nel 1697 Roccamonfina fu concessa alla nobildonna d’origine ispanica Marianna Filippa Guzmann, e nel 1713 ritornò di proprietà del Regia Corte, che l’affidò prima a Nicolò Galeota e poi alla nobildonna Maria Vilana Perla.
    Nel 1759 il feudo di Roccamonfina appartenne a Tommaso Marino D’Ambrosio e, fino alla fine del feudalesimo (1806), rimase nelle mani della sua famiglia.
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Roccamonfina

Cosa fare a Roccamonfina:

  • Lasciarsi affascinare dalle innumerevoli bellezze storico e naturalistiche di Roccamonfina. Visitare: la collegiata di S. Maria Maggiore, la chiesa ed il convento (‘600) di S. Domenico (loc. San Domenico); le tante strade romane che attraversano i boschi di castagne; l’acquedotto romano della Suriense, la necropoli, la cinta megalitiche di monte Frascara “Orto della Regina”, i resti di un tempio (IV secolo d.C.); il Santuario di Maria SS. dei Lattani con l’annesso convento (1448) e l’Eremo di San Bernardino (XIV secolo). [ Vedi il video di Roccamonfina ]
  • Andare in pellegrinaggio al Santuario di Maria SS. dei Lattani. La statua della vergine ivi venerata, risalente ai primi tempi della Chiesa, è avvolta nella leggenda ed è meta di folte schiere di pellegrini. I fedeli dopo un estenuante cammino a piedi raggiungono il santuario per chiedere una grazia o semplicemente per sentire la Santa Messa celebrata nel convento. La tradizione locale vuole che da una vicina fontana sgorghi un’acqua miracolosa in grado di donare agli sposi bimbi maschi.
  • Ricercare e acquistare i prodotti gastronomici locali. Le castagne, con la varietà “Tempestiva” rinomate in tutta l’Europa e futura IGT, sono tra i prodotti più importanti di queste terra.
    Inoltre, di notevole importanza è la produzione di formaggi ovini, di insaccati, e dei prodotti del sottobosco.
    Siete intenditori, o semplicemente golosi, di funghi? Sappiate, allora, che questo è il regno indiscusso del porcino, anche se è possibile trovare squisiti ovuli, superbi gallinacci, preziose mazze di tamburo e il semplice e ottimo chiodino. Cercate, cercate qui nei mesi di maggio e giugno. E poi il il tartufo, signori! Sua maestà il tartufo,…non c’è bisogno di aggiungere altro!
  • Fare un peccato di gola assaggiando piatti ispirati alla tradizione locale pranzando al Ristorante Il Castagneto, o al ristorante Il Focolare, oppure al ristorante Villa ai Monti, etc. Da provare sono i formaggi aromatizzati con erbe locali, i tanti piatti a base di funghi porcini e il mitico castagnaccio, dolce a base di castagne.
  • Fare delle escursioni a piedi, a cavallo in mountain-bike tra mille e più itinerari possibili, sentieri panoramici che si snodano attraverso secolari castagneti e spaziano dal mare di Formia e Gaeta al Vesuvio, dal Matese alle Mainarde. Scoprire le tanti sorgenti di acque oligominerali (Fontanafredda, Pratolongo e del fiume Savone); fotografare le straordinarie “Nevere”, in cui, prima dell’avvento del frigorifero, veniva conservata la neve da utilizzare durante l’estate, per raffreddare i cibi; ammirare le magiche orchidee selvatiche che impreziosiscono il vulcano spento di Roccamonfina, Parco Regionale, e svariati altri fiori come il crocus, i ramuncoli, i ciclamini, i gerani,…
    Venite, vedete e tornate!
  • Vivere un po’ lontano dal frastuono di città e rilassarsi con lunghe passeggiate attraverso secolari boschi di castagneti.
    Il clima dolcissimo del periodo estivo e l’incomparabile bellezza dell’ambiente fanno di Roccamonfina la meta ideale di tanti turisti.
    Andare a pesca o a caccia. Il fiume Savone, il Volturno, i laghi delle Corree, di Vairano o i più distanti laghi del Matese permettono di praticare sia la pesca sportiva (anguille, trote, lucci, carpe, cavedani) sia semplicemente di trascorrere delle ore a contatto con la natura e in piena tranquillità (si può richiedere una guida). Gli amanti della caccia, nei periodi stabiliti dalla legge, possono cacciare il cinghiale, la volpe, la lepre e tante varietà di uccelli (folaghe, germani reali, ochette, beccacce,… ecc.).
  • Soggiornare a Roccamonfina, rinomata stazione turistica e termale, da maggio a settembre. Nel periodo estivo spicca il Feragosto Roccano con manifestazioni folcloristiche, sportive, musicali e di cultura.
    Altre manifestazioni sono:
    Sagra del casereccio, 17 e 18 giugno
    Sagra della ciliegia tardiva di Roccamonfina detta “Tabellaria”, 15 e 16 luglio
    Sagra della Fresella, 10, 11 agosto
    Sagra del Fungo Porcino, 23, 24, 25 agosto
    Sagra della Castagna Primitiva di Roccamonfina dal 30 settembre al 1° ottobre
    Sagra delle Castagne, ottobre.

Come arrivare a Roccamonfina:

  • Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la Via Casilina direzione Cassino, dopo 10 km si incontra il bivio per Marzano Appio e Roccamonfina.
  • Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Vairano P. Prendere la Via Casilina direzione Cassino, e dopo circa 10 km il bivio per Marzano Appio e Roccamonfina.

Scheda rapida:

  • Abitanti: 3827
  • Densità: 124 per kmq
  • Superficie: Kmq 30,94
  • Altezza s.l.m.: da 303 a 1006
  • Distanza da Caserta: 46 km
  • Frazioni: Gallo, Cembali, Giglioli, Fontanafredda, S. Domenico, Cese, Filorsi, Torano, Garofali, Tavola, Tuoro di Tavola, Tuorisichi, Cicioni
  • Festa patronale: Sant’Antonio
  • Fiere e mercati: ogni lunedì,
  • Info Comune: Piazza Muncipio, 1  – 0823677211
  • C.a.p.: 81035
  • Sito web: http://roccamonfina.asmenet.it

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Mure megalitiche Orto della Regina
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Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli