Andar per castelli nell’Alto casertano

Borgo Medievale di VairanoCome raccontano le cronache del tempo Carlo I e papa Gregorio X soggiornarono nel castello di Vairano Patenora (Caserta, Campania), l’imperatore Federico II di Svevia e Alfonso I d’Aragona furono ospiti del castello di Caiazzo, … il castello di Prata Sannita, era centro di cultura e moda insegnando le buone maniere ai giovani rampolli delle casate più illustri del tempo,…ecc.
Oggi, il turista può rivivere, in un immaginario viaggio nel tempo, le emozioni di Papi e Re, visitando i castelli e i borghi medievali delle nostre terre, contribuendo anche a valorizzare un patrimonio di inestimabile valore storico culturale, quasi mai tutelato e valorizzato.

Le tappe fondamentali di questo “viaggio nel tempo” sono:

Castello di Vairano Patenora, borgo medievale

  • La pianura ed i monti del territorio di Vairano Patenora furono abitati da tempi antichissimi, certamente già dall’età della pietra, anche se mancano ritrovamenti specifici. Numerose sono, invece, le scoperte di materiali neolitici ed eneolitici: sul monte Catreola, fu ritrovato un raschiatoio di selce marrone rossastra,un altro ritrovamento, di età eneolitica, fu fatto sul Montauro. Nell’età del bronzo (XVIII-XI a.C.) si ha notizia di un villaggio situato ai piedi del monte Catreola…

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Castello di Rocca d’Evandro

  • Le origini di Rocca d’Evandro sono sconosciute, e il suo nome è una ricostruzione del medievale Rocca di Bantra, derivante dal vicino fiume Vandra. Probabilmente fu abitato già ai tempi dei Romani, come prova il ritrovamento di un antico porto romano sul Garigliano ed una fabbrica di anfore vinarie. Nel 961, fu ceduto dai principi longobardi Pandolfo e Landolfo III, al Monastero di San Salvatore.

Castello di Riardo

  • Molto probabilmente Riardo fu fondata prima del V secolo a.C. dagli Osci, anche se non vi sono documenti che lo provano. I Sidicini, antenati del popolo riardese, furono sconfitti nel 324 a.C. dai Sanniti che dominarono su Riardo fino all’avvento dei Romani. I Romani, nella loro espansione in Campania conquistarono Riardo tra 338 ed il 316 a.C. Nell’autunno del 217 a.C. Riardo fu saccheggiata, distrutta ed incendiata da Annibale, condottiero cartaginese. Nel Medioevo, con l’avvento delle invasioni barbariche, fu costruito, intorno all’anno 1000, il castello.Nel 1400 circa iniziò la dinastia degli Aragonesi e, nel 1713, il feudo di Riardo fu elevato a ducato.

Castello di Pietramelara

  • Pietramelara è ubicata sopra e intorno ad uno sperone di roccia calcarea isolato al centro della fertile pianura alluvionale che si estende dalle propaggini dell’ubertoso Montemaggiore fino al sistema vulcanico di Roccamonfina. Intorno all’abitato sono state ritrovate necropoli sannitiche (VII – VI secolo a.C.), che attestano l’antica origine di questo centro, che probabilmente conserva il nome di un centro sannitico “Malies”. Infatti, il Montemaggiore insieme ad altri sistemi montuosi della zona, segnava il confine dei Sanniti con gli Aurunci e i Sidicini.

Castello di Prata Sannita

  • L’origine di Prata è incerta, ma fu frequentata già nel paleolitico (70 – 35 mila anni fa), come attestano i numerosi ritrovamenti nell’area antistante il convento di S. Agostino. Al periodo sannitico o pre-romano è da attribuire il cosiddetto “Muro delle Fate” in località Masseria della Corte, opera megalitica di notevole interesse. Al periodo romano, invece, appartengono numerose “ville rustiche”, vere e proprie fattorie attrezzate di tutto, costruite tra il II secolo a.C. e il III d.C. Durante il dominio dei Longobardi, Prata appartenne al Ducato di Benevento e in quel periodo molti suoi territori furono concessi dal Duca Gisulfo II ai Benedettini di Montecassino. Il primo impianto del castello, come quello del borgo, risale all’epoca longobarda, e fu costruito per meglio difendersi dagli attacchi dei Saraceni, che nell’anno 863 già avevano distrutto Prata Piana. La fortificazione fu consolidata in epoca normanna quando feudatario di Prata era Giordano, figlio di Rainulfo conte di Alife, e successivamente ampliata per volere del re Carlo I D’Angiò. Nel 1271 la Baronia di Prata era retta da Filippo di Villacubla, e successivamente dalle famiglie dei: Capuano, Sanframondo e Pandone…

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Castello di Sant’Angelo d’Alife

  • Il territorio di Sant’Angeli Rupiscanina fu abitato fin dall’età del bronzo come documentano i numerosi oggetti ritrovati (ceramiche e selci lavorate). Molto probabilmente l’abitato di Rupecanina fu costruito dagli abitanti della città sannitica di Rufrae in fuga dopo l’invasione dei Romani (326 a.C.), e prese il nome dalla potente famiglia romana Canina che ne possedette, successivamente, il territorio. Nel I secolo a.C. il territorio fu diviso dai Romani in sette potenti famiglie che edificarono ville e sepolcri. Dopo il crollo dell’Impero Romano, il territorio fu occupato prima dagli Ostrogoti e successivamente, dal VI secolo al XI, dai Longobardi. Nell’865, in seguito alle invasioni dei Saraceni, gli abitanti d’Alife si trasferirono intorno al borgo di Rupecanina e costruirono il castello più forte della zona. Intorno al 1065 Sant’Angeli di Rupecanina diventò contea e fu un forte feudo normanno. Con la distruzione del 1138 Rupecanina ad opera delle truppe di Ruggero II di Sicilia incominciò il lento declino del feudo di Rupecanina, perdendo prima il privilegio di contea e diventando poi dominio di feudatari d’altri castelli. Nel 1220 il castello fu distrutto dalle truppe di Federico II ed il borgo occupato dalle truppe del Cardinale Pelagio. Nel 1437 il castello fu assediato dal patriarca Giovanni Vitelleschi che lo incendiò e distrusse il borgo.

Castello di Mignano Montelungo

  • I primi abitanti di Mignano furono i Sidicini, anche se la tradizione asserisce che fu fondato dai soldati di Silla intorno al I secolo a.C. Successivamente la zona fu abitata dagli Etruschi, come testimonia una necropoli ritrovata in località Starza. Gli Etruschi fondarono, probabilmente anche la città di Cesennia, ricordata da Tito Livio, che sorgeva sul vicino Monte Cesima. Durante la dominazione longobarda dell’Italia meridionale, Mignano appartenne al ducato di Benevento e poi alla contea di Capua, divenendo indipendente tra il X e XI secolo. Successivamente subì le scorrerie e i saccheggi dei Saraceni, cui mise fine nel 915 papa Giovanni X con la vittoria nella famosa battaglia sul Garigliano contro i Saraceni. Con i Normanni l’area fu teatro di un’aspra guerra combattuta tra papa Innocenzo II e Ruggiero d’Altavilla, detto il Normanno: il Papa fatto prigioniero, e portato nel castello di Galluccio, firmò la pace a Mignano nel 1139. Dal 1150, signori di Mignano furono, prima, Malgerio Sorello, che morì (1186) nell’Abbazia della Ferrara di Vairano, e poi, i fedeli di Federico II, che si erano battuti con i conti d’Aquino. Il 16 febbraio del 1266, Carlo D’Angiò fu una prima volta a Mignano, da dove attaccò Manfredi, figlio naturale di Federico II, nella battaglia di Benevento, che lo vide vincitore; successivamente visitò Mignano il 27 febbraio del 1271.

Castello di Caiazzo

  • Secondo leggende discordanti Caiazzo, l’antica Caiatia, fu edificata da Calata, figlia di Tifata, innamoratissima di Volturno o, addirittura, dai discendenti di Noè. Caiazzo, abitata già in età preistorica, fu fondata dagli Osci tra il IX e l’VIII secolo a.C., come confermano alcuni tratti delle mura pelasgiche. Occupata dagli Etruschi nel 847 a.C. e successivamente dai Sanniti nel 431 a.C. divenne, tra il 312 e 306 a.C. Municipio di Roma con moneta e leggi proprie.Subì gravi devastazioni ad opera di Vandali, Goti e Saraceni. Durante la dominazione longobarda appartenne prima al ducato di Benevento, poi alla contea di Capua. Il castello costruito, probabilmente da Landone Matico, nel IX secolo fu dimora di Gastaldi e Conti Longobardi e poi di Normanni e Svevi. In età normanna, numerosi nobili Caiatini presero parte alla crociata al comando del Conte Rainulfo, Signore della città. Nel 1239 la Città ospitò l’imperatore Federico II e Pier della Vigna, che fondò in Caiazzo la Corte dei Conti. In età angioina Caiazzo appartenne a Lucrezia d’Alagno e vi soggiornò Alfonso d’Aragona, amante di Lucrezia. Inoltre vi soggiornarono Giovan Battista Marino e Torquato Tasso.

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli