Castello Matese

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Cenni storici:

  • Le origini del paese sono incerte e risalgono al tempo dei Sanniti. Secondo alcuni storici Castello Matese era l’antica Allifae, mentre secondo altri l’antica Piedimonte.
    La prima fortezza di Castello Matese, costruita per scopi difensivi, risale al X-XII secolo. Successivamente, i Normanni fortificarono il castello con cinque torri ed un mastio.
    Nel 1229 il feudo, ceduto da Federico II di Svevia a Tommaso d’Aquino, fu assediato dalle truppe pontificie comandate dal cardinale Giovanni Vitelleschi di Tarquinia.
    Nel 1460 Castello Matese, feudatari i Gaetani d’Aragona, subì un nuovo assedio ad opera dei Baroni che si erano ribellati a Ferrante I d’Aragona.
    Nel 12 febbraio 1752, ottenne l’autonomia da Piedimonte Matese con il quale aveva condiviso tutta la sua storia fino a quella data, distaccandosi definitivamente durante il periodo napoleonico (1801), ed assumendo il nome di Castello di Piedimonte. Successivamente, con Decreto Reale del 26 Ottobre 1862, assunse il nome di Castello d’Alife, e, dal 13 agosto 1970, quello, geograficamente più corretto, di Castello del Matese.

Cosa fare:

  • Visitare il borgo medievale e le torri del vecchio castello, costruite sui resti di un’antica muraglia sannitica appartenenti, probabilmente, all’antica città di Cluvia; le mura megalitiche del monte Cila; la chiesa madre di S. Croce (1691) di stile barocco, conserva splendidi altari di legno; la chiesa di S. Maria delle Grazie con i suoi caratteristici stucchi; la cappella del Purgatorio, custodisce un pavimento in maiolica del ‘700; la chiesa di Sant’Agostino (XVIII secolo) e la chiesa di Sant’Antonio.
  • Scendere a piedi a Piedimonte Matese lungo l’antica via gradonata costeggiando la Valle dell’Inferno ed ammirando la Cappella del Purgatorio (da ristrutturare) che custodisce un prezioso pavimento in maioliche del 1755.
  • Innamorarvi dell’esuberante natura del parco del Matese con escursioni a piedi, in mountain-bike o a cavallo in luoghi di incomparabile bellezza naturalistica. Gli escursionisti esperti possono visitare la suggestiva Valle dell’Inferno (lunga 11 km) fino a raggiungere la cascata dell’Acqua ricciuta, o la gola del Rava Rossa, o il monte Cila, … etc.; i meno esperti possono contattare l’associazione CAI Sezione di Piedimonte (tel. 0823784726) che organizza escursioni guidate tutto l’anno.
    Un’altra escursione tipica è quella a Monte Miletto, ove si può spaziare a colpo d’occhio dal Golfo di Gaeta a Capodichino, dalla Maiella all’Irpinia, rimanendo incantati dai colori dell’aurora e del tramonto.
    A Campo dell’arco, poi, si può osservare il fenomeno carsico tipico del Matese, ove le acque hanno creato gallerie ed inghiottitoi, mentre da Miralago (San Gregorio) è raggiungibile il monte Gallinola, ove l’occhio spazia sul Molise. Altre escursioni si possono fare sul monte Janara (m.1565), quarta cima del massiccio del Matese, o sul monte Mutri (1822 m.), ove l’occhio spazia sul suggestivo picco di Pietraroja.
    Gli speleologi possono discendere il Pozzo della Neve, profondo oltre 1000 metri, o le grotte di e di Campobraca e Camporotondo.
  • Praticare sport d’acqua o fare un’escursione in barca sul lago di Gallo Matese (10 km). Infatti, il 5 agosto 2002 è stato aperto al pubblico il lago di Gallo Matese, e realizzato un nuovo pontile per avviare attività nautiche e turistiche.
  • Praticare sport estremi. Tutto il Matese è punto di partenza per praticare sport come deltaplano, free climbing, fuoristrada, motocross,…etc.
  • Praticare lo sci, e il soft air. Chi ama i piaceri della neve può raggiungere la vicina stazione sciistica Bocca della Selva; mentre il paradiso dello sci fondo è il vicino monte Orso. A Piedimonte Matese (4 km) si può praticare lo sci d’erba e il soft air, sport di gruppo divertente ed emozionante che simula un vero combattimento di guerra.
  • Assaggiare e deliziarvi con piatti ispirati alla tradizione locale pranzando al Ristorante….
    Ricercare e acquistare i prodotti gastronomici locali: formaggi pecorini, caciocavalli e tutte le altre specialità di formaggi di pecora e di mucca. Cercate queste specialità famose in tutt’Italia. Cercate, gustate e tornate!
  • Andare a pesca o a caccia. Il fiume Lete, il Sava, il Volturno, i laghi del Matese permettono di praticare sia la pesca sportiva (trote, lucci, carpe, cavedani) sia semplicemente di trascorrere delle ore a contatto con la natura e in piena tranquillità (si può richiedere una guida). Gli amanti della caccia, nei periodi stabiliti dalla legge, possono cacciare il cinghiale, la volpe, la lepre e tante varietà di uccelli (folaghe, germani reali, ochette, ecc.).
  • Soggiornare a Castello Matese, rinomata stazione turistica estiva, da maggio a settembre o nel periodo invernale. Nei primi giorni di agosto (venerdì, sabato e domenica della prima settimana) si svolge “La Giostra”, caratteristica rievocazione storica medievale, alla quale assistono mediamente oltre 4000 turisti.

Come arrivare a Castello Matese:

  • Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la Superstrada Telesina direzione Benevento ed uscire a Dragoni. Proseguire quindi per Piedimonte Matese e da qui per Castello Matese.
  • Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Dragoni, quindi proseguire per Piedimonte Matese e poi per Castello M.
  • In treno: Stazione di Caserta della linea Roma-Napoli via Cassino, quindi prendere la Ferrovia Alifana e scendere alla stazione di Piedimonte Matese e qui utilizzare un servizio taxi o bus.

Scheda rapida:

  • Abitanti: 1468
  • Densità: 68 per kmq
  • Superficie: Kmq 21,48
  • Altezza s.l.m. 476
  • Distanza da Caserta: 52 km
  • Frazioni: Miralago, Grassete, Aritelle, Piano degli Astori, Tagliaferro, Reale, Serra di Mezzo, Capo di Campo, Monte Porco
  • Festa patronale: 13 giugno Sant’Antonio di Padova
  • Fiere e mercati
  • Info Comune: Piazza Municipio (0823784684
  • C.a.p.: 81010
  • Sito web: http://www.castellodelmatese.gov.it/
Palazzo Vescovile
Palazzo Vescovile
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Scorcio del centro storico
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Torre medievale
Basilica
Basilica

Pavimento della Cappella del Purgatorio
Pavimento della Cappella del Purgatorio

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli