Bruxelles ed i suoi cinema alternativi

Che Bruxelles un tempo fosse piena di cinema già lo sapevo. Da quando è nato il cinema, pare che la Capitale abbia contato circa 250 sale. In particolare, durante la Nuit Blanche ho scoperto come negli anni Venti-Trenta ce ne fossero una quindicina… solo nella zona Anspach-De Brouckere-Rue Neuve- Adolphe  Max. Nomi come il Rio, il Rixy, le Cinéphone, il Dixy, il Floreal, il Rialto, il Métropole, il Ciné Paris, il Marivaux, sono ormai sinonimi evocativi del fascino di un’epoca ormai passata; luoghi, però, spariti e/o riconvertiti ben prima dell’era dello streaming online. Se oggi al Mirano si balla, un tempo, invece, ci si guardavano film; oppure, date un’occhiata alla facciata di Zara, sulla Rue Neuve, ed immaginatevi che cosa c’era dentro, prima dell’ecatombe degli anni Ottanta e Novanta…

L'ex cinema Eldorado (ora UGC De Brouckere) - credits: web
L’ex cinema Eldorado (ora UGC De Brouckere) – credits: web

Che Bruxelles ancor oggi non si limiti all’offerta dei multisala commerciali come gli UGC o il Kinepolis, invece,  molti ancora non lo sanno. Certo è che, comunque, pure chi non ama i posti asettici ed iper-commerciali (né tantomeno ha i soldi che gli crescono sugli alberi in giardino), qui può trovare delle validissime alternative…

Cosa intendo?

Beh, cominciamo col dare un’occhiata ad uno dei pochi cinema “storici” rimasti. Proprio il Galeries di cui vi parlavo quest’estate. Credo sia il cinema con la location più bella che si possa avere in città: si trova infatti nel bel mezzo delle Galeries Royales, ed è un magnifico esempio di Art-Déco (non per niente, l’edificio è tutelato). Costruito nel 1939, si è chiamato Cinéma Arenberg per circa 20 anni; un fallimento, ed ecco la fenice rinascere dalle ceneri nel 2012, arricchita con uno spazio espositivo, una caffetteria ed un corner commerciale (quest’ultimo ora però chiuso), e identificata con il nuovo nome, appunto di…Galeries.

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Della stessa gestione è l’Actor’s Studio. Il nome vi ricorda qualcosa? Beh, ovviamente non sono gli stessi! La programmazione è decisamente varia ed alternativa. Io l’avevo scoperto un paio d’anni fa, grazie ad un’iniziativa che mi auguro ripetano a breve: la domenica mattina veniva proposto un film “dei tempi andati” (ovviamente…dei tempi andati franco-belgi), preceduto da una colazione con  bevande calde e croissants e pains au chocolat “à volonté”…per 5€. Non male.

Restando in una galleria…mi viene spontaneo citare anche il Cinema Aventure. Le gallerie sono ben altre, parliamo di quelle decadenti (ma non perché appartengano ai bei tempi andati…ma piuttosto perché, nonostante la struttura interessante, dal punto di vista commerciale sono proprio tristarelle, diciamocelo) Galeries du Centre. L’unico motivo per entrarci, a parte il voler fotografare qualche kitchissima insegna neon, è questo cinema. Che, per non restare in tema con il complesso che lo ospita, una rinnovatina se l’è data, qualche anno fa. Oltre ai film della normale programmazione, proiettano spesso opere e documentari “di nicchia” con presentazione ed incontri con registi e produttori. 

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Meno commerciale di così, invece, si muore. Parlo del Cinema Nova, che già dal punto di vista estetico è decisamente fuori dal coro: più che in un cinema, sembrerebbe di stare in uno squat (quei posti dove occupato si scrive con due K, per intenderci). Cemento a vista, arredi di modernariato, di recupero, ma anche d’avanguardia…ci piace proprio per quello! Ed è il posto dove si possono vedere film rari e/o di produzione indipendente, cortometraggi, documentari e festivals su scala ridotta: quelle produzioni,  insomma, che in Belgio risulterebbero troppo “difficili” per le sale “normali”. Nel seminterrato, con lo stesso stile, è possibile farsi un drink al bar.

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Non un normale cinema, ma IL cinema con la “C” maiuscola…ovvero il  museo del cinema belga. Eccoci al Cinematek, nel complesso del Bozar. Sempre per chi dice che a Bruxelles non c’è nulla da fare, niente da vedere, e che l’offerta culturale fa schifo…sapevatelo. Il Cinematek è famoso a livello mondiale, e la sua collezione è tra le più ricche e complete. Il programma delle proiezioni è molto vario, ed organizzato in tematiche stagionali.

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Passiamo al Matongé…ed eccoci alla facciata del Vendôme, che spunta tra i saloni dei parrucchieri afro ed i call centers. A gestione familiare, fallito più volte, con un’aria decadente che non si capisce se sia voluta o meno, continua comunque a proporre anteprime a prezzi ridotti o su offerta libera (…giuro!); la figlia del fondatore, Peggy Fol, insiste sul come la programmazione si basi su titoli a sfondo educativo, che inducano ad una riflessione. Bella l’iniziativa del sabato mattina: tickets a 2,50€, gli adulti da una parte, i bimbi in un’altra sala con merenda ed animazione, a ciascuno il proprio film… e tutti contenti.

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Spostandosi un po’ più giù, sempre ad Ixelles, il Cinema Flagey appartiene all’omonimo centro culturale, che ha proprio per missione dichiarata quella di tenere in vita il monumento Art-Déco che lo ospita: una perla nell’edificio dell’ex-INR, in quella piazza che vuole essere punto di incontro di culture diverse e teatro all’aperto. Tra anteprime, cine-club e festivals, direi che a mantenere l’attenzione su di sé ci sta riuscendo egregiamente!

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A qualcuno può anche piacere piccolo. E capita a proposito la riapertura, qualche mese fa, dello Styx: una bomboniera con due sale da 38 posti ciascuna, in una specie di casetta, dove oltre alla programmazione normale danno seances artistiche e d’ essai. Un residuo dell’epoca in cui c’era un cinema in ogni quartiere…che funziona a meraviglia tutt’ora.

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Ritornando invece in centro…A Rogier, verso la fine di Boulevard Adolphe Max, incastonato tra un sexy-shop ed un peep-show, fatica invece a sopravvivere un nome storico degli anni Settanta, di quella categoria che è un po’ il “si fa ma non si dice” della Settima Arte: l’ex cinema porno ABC, ovvero l’ultimo mono-sala costruito a Bruxelles (nel 1972). Chiuso per decesso del proprietario e fallimento nel 2013, l’ABC è stato venduto e salvato…con le donazioni dei fans, ansiosi di vederlo trasformarsi in Centro Culturale. Peccato che il giudice non ne abbia ancora autorizzato la riapertura.

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2 Risposte a “Bruxelles ed i suoi cinema alternativi”

    1. Certo! …diciamo che nel mio brainstorming ho citato quelli un po’ più “fuori dal coro”. Possiamo aggiungere allora anche l’Espace Senghor, il Centre Culturel Franck, lo Stockel, l’Escale du Nord, e chi più ne ha più ne metta…tutto questo per dire “non richiudetevi a coca e popcorn nei multisala, anche se vi hanno regalato la tessera per l’ultimo compleanno” 😉

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