Europa

Slovenia: Caporetto tra storia e natura

Durante il mio soggiorno in Slovenia la prima tappa del percorso è stata Caporetto, scelta in parte obbligata in quanto si trova proprio sul confine. Caporetto (Kobarid in sloveno) è conosciuta principalmente per essere stata protagonista della famosa e sanguinosa Battaglia di Caporetto durante la prima guerra mondiale che ha visto le truppe italiane ritirarsi dopo la sconfitta da parte di quelle austriache. Questo piccolo comune è ricco sia di storia che di natura e nei tre giorni in cui ho soggiornato (qui) a Kobarid ho particolarmente apprezzato questo contrasto.

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Ma passiamo ai fatti. Cosa fare e cosa vedere:                                                                                                         Sicuramente una delle primissime cose da fare (in estate) è un bagno nel fiume Isonzo. L’acqua è di un colore brillante, cristallino e trasparente quanto fredda. La corrente del fiume è abbastanza forte quindi fate molta attenzione, in alcuni punti però, stando sempre attenti è possibile lasciarsi trasportare dalla corrente per poi aggrapparsi a un masso e tornare al punto di partenza. Vi assicuro che è molto divertente.

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Il Museo della Prima Guerra Mondiale è una tappa obbligatoria vista la rilevanza storica degli eventi vissuti in questo luogo. La visita inizia con un breve filmato (in 4 lingue) introduttivo sulla guerra e la battaglia di Caporetto per poi proseguire nelle stanze del museo che ospitano oggetti, cimeli, documenti e fotografie storiche. Un percorso interessante e ben strutturato per capire in maniera chiara e sintetica gli eventi di quella brutale guerra e riflettere sulla vita al fronte. Toccante e non banale questo museo racconta in maniera oggettiva la storia di quella che è stata ed è tutt’ora una ferita ancora aperta.

Il vecchio ponte di Napoleone merita sicuramente una visita per ammirare le acque color smeraldo dell’Isonzo. L’attuale ponte che unisce le due rive del fiume è successivo alla seconda guerra mondiale in quanto l’originale venne distrutto durante i combattimenti e quindi ricostruito in seguito, nonostante tutto porta ancora il nome di Napoleone e offre una fantastica vista nel punto in cui la gola è più stretta.

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Il sacrario militare di Caporetto (o sacrario di Sant’Antonio) ospita le spoglie di 7014 italiani caduti durante la guerra. Si trova in cima al colle Gradič e ci si arriva percorrendo una strada asfaltata in salita che parte dalla piazza principale del paese, lungo la quale si incontrano le 14 stazioni della via crucis.

Dal sacrario seguendo un percorso tra i boschi si arriva a Tonocov grad, una collina su cui sorge un’antica fortificazione. Il sito ospita i ruderi degli edifici ancora in ottimo stato di conservazione. Gli insediamenti risalgono a epoche diverse comprese tra l’età del rame e il medioevo a dimostrazione di quanto siano stati vissuti questi monti.

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La cascata Kozjak è l’ultima tappa di Caporetto, ultima ma non d’importanza, anzi! Dal camping in cui soggiornavo parte il sentiero che porta a questa suggestiva cascata, attraversando il fiume su un ponte sospeso e seguendo il torrente lungo la parete rocciosa (disseminata di corde e appigli per arrampicarsi), si arriva a una sorta di grotta in cui la cascata si è scavata un passaggio creando un laghetto dal colore verde smeraldo. Il sentiero non è particolarmente impegnativo.

Questo angolo di mondo mi è rimasto particolarmente nel cuore, sicuramente tornerò!

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