Biglietto ferroviario di sola andata per il Mito: dalla Classica al Rock via Jazz e…….. Chuck Berry!!!

Tanto per cominciare un po’ di storia che pochi conoscono (e differenti info della rete creano solo confusione) del qual bisognerebbe parlare in maniera più approfondita (ma lo spazio non c’è!): alla fine dell’800 nasceva la musica jazz (detta “musica di palude”) nei canti popolari dei braccianti dei campi delle Terre d’Acqua americane (Florida, Louisiana, Alabama, etc…). Detta musica è stata poco dopo portata nei locali alla moda (antesignani dei night club) delle stesse zone fondendo questo tipo di ballata con ritmi della musica classica e della sua derivazione valzer (come vedremo decenni dopo studiando lo stile di maestri come Riz Ortolani). Poco dopo questo nuovo tipo di moderna musica classica si espandeva in tutto (o quasi) il Mondo variando in molti stili (tanto per ricordarne giusto giusto qualcuno: lo swing, che sarebbe la variante allegra che in Italia avrà soprattutto la voce del trio Lescano, tre sorelle del quale prenderà il posto, dopo il matrimonio di una di queste, la chivassese Maria Bria, il melanconic jazz, variante romantica e molto malinconica, tipo di autori come Glenn Miller, Chat Baker, Riz Ortolani, Armando Trovajoli o “The Voice” Frank Sinatra, il Fox Trot, che è quello più derivativo delle ballate delle paludi e delle piantagioni, il Boogie Woogie, ballato soprattutto nelle feste di paese dai braccianti proprio come in America e simbolo della Pace nel secondo dopoguerra, vedi l’omaggio nel capolavoro immortale RISO AMARO di Giuseppe De Santis, il Blues, e qua ricordiamo il grande Louis Armstrong, e molti altri…). Intanto a metà del ‘900 ogni grande autore costruiva nuove varianti rispettando i canoni della cultura musicale d’ispirazione. Il Blues, che sarebbe uno stile ritmato e veloce, poteva prendere una piega romantica o particolarmente ritmata. Quest’ultima variante veloce è il Rhythm Blues. Tra i suoi esponenti ricordiamo Elvis Presley, che variava dai brani dolcissimi della melanconic jazz come “Love me tender” o “Blu moon” (brano creato inizialmente da Glenn Miller) ai più veloci ritmi dal quale nascerà (come vedremo tra poco) il Rock & Roll e Chuck Berry che, portando (assieme ad altri cantanti e musicisti del periodo) il ritmo alla massima frequenza creerà il nuovo stile Rock & Roll (e da lì il Rock che avrà a sua volta tantissime varianti ma questa è un’altra storia…) . In una sequenza del capolavoro RITORNO AL FUTURO (1985) di Robert Zemeckis vediamo Marty (Michael J. Fox) suonare, negli anni ’50, al ballo “Incanto sotto le stelle” il brano “Johnny be Good” di Chuck Berry (che nella realtà lo suonerà poco dopo) e il cugino Marvin Berry che chiama al telefono Chuck e gli suggerisce il testo. Film di fantascienza sì ma la scena è importante perché mostra, in maniera surreale, praticamente la nascita della musica Rock. E, a noi del Dizionario del Turismo Cinematografico, ci è sembrato giusto ricordare il grande Chuck con questa scena che porta il Mito (la musica e i suoi autori) nella leggenda (come le opere di Omero ed altri che erano testi fantasiosi nati da un fondo di verità). Addio Grande!!!

 

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