AN EARLY WARNING CARTOON e il perché è una bufala! Analisi dettagliata

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Da alcuni giorni sta circolando in rete un filmato piuttosto inquietante che sembrerebbe datato 1930. Il suo titolo è AN EARLY WARNING CARTOON che, tradotto in italiano, sarebbe UN CARTONE ANIMATO DI PRIMO AVVISO. Il brevissimo corto d’animazione (dura un paio di minuti) descrive il modo col quale i potenti (in questo caso viene, esplicitamente, fatto il nome dei banchieri) un giorno controlleranno la mente del popolo: 1) Creare una falsa influenza 2) Utilizzare i media per spaventare le persone 3) Utilizzare le forze dell’ordine per soffocare con la violenza qualsiasi forma di protesta 4) Far sfilare i morti e i malati per convincere i cittadini del pericolo. 5) Inoculare un pericoloso siero, spacciato per vaccino, che renderebbe sterili i giovani e condurrebbe alla morte gli anziani. Naturalmente il cartone animato, nei titoli di testa e di coda, è assolutamente anonimo, non vi è proprio traccia dei nomi di regista, collaboratori tecnici e casa di produzione. Se cercate info in rete sul filmato, le pochissime che troverete risalgono a qualche settimana fa e non aggiungono nient’altro al poco che si sa visionando il film (cioè parlano di contenuti ma non di provenienza). Se avete studiato comunicazione o qualche altra facoltà correlata, analizzando attentamente il cartone animato, noterete varie incongruenze, soprattutto tecniche, riscontrabili, soprattutto, confrontando il film con altri, autentici, dell’epoca. Ad un primo occhio i movimenti dell’animazione sembrerebbero proprio identici a quelli dei coevi cartoon dell’epoca, peccato che, confrontati alla moviola, le velocità di passo uno sono piuttosto differenti (dal momento che, all’epoca venivano fatti scorrere i fotogrammi veloci per formare il movimento mentre adesso un programma del computer permette di realizzare filmati molto simili (come le scene vintage che compaiono all’interno di film odierni) ma, assolutamente e in maniera impossibile, identici. Sempre col computer si invecchia tutto il filmato (con un filtro presente in tutti i programmi, anche i più elementari) in maniera visibilmente simile ma assolutamente non uguale (un effetto migliore si avrebbe girando un filmato in pellicola e poi rovinando questa stropicciandola e strisciandola contro sabbia ed affini, come ha fatto il regista Ruggero Deodato per invecchiare il finto snuff del film CANNIBAL HOLOCAUST). Oltre agli errori tecnici l’autore (o gli autori) del filmato ne commette/no altri sul linguaggio, utilizzando termini come, per esempio, “weaponized” (letteralmente “armata”), nati e diffusi vari anni dopo (intorno agli anni ’60). Per convincerci della fondatezza del lavoro, piuttosto il realizzatore cita il luogo comune del Male rappresentato dal banchiere ebreo come nei film di propaganda nazista degli anni ’30 e ’40, così da risultare palese ed evidente perlomeno un punto: i complottisti e i nazisti utilizzano le stesse armi (fake news) per cercare di ingannare chi non la pensa come loro!

 

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