Come nasce un Fenomeno di Costume

sulla bocca di tutti

Come nasce un’immagine?
Vi siete mai chiesti come nasce un’immagine?
Innanzitutto bisogna valutare cosa s’intende per “immagine”.
La cosa può riferirsi al titolo di un’opera artistica, a un personaggio (sia reale che inventato), a un filone, a un genere, etc…
Oppure, allargando la visione a qualunque argomento, può riferirsi a un modo di dire, a una persona, a una leggenda metropolitana, a una favola, a un prodotto, etc…
Spesso alcuni detti popolari nascondono tracce (anche macabre e crudeli, ma nessuno ci fa caso!) di storia antica: “Cosa ci fai lì impalato?” “Ti ha morso una tarantola?”
Le leggende metropolitane (che, spesso, nascondono un fondo di verità) si tramandano con il “passaparola”. Ultimamente la loro divulgazione si è allargata, grazie a strumenti come il Web.
Riguardo a un personaggio, può diventare icona grazie a caratteristiche varie: immedesimazione da parte del popolo (Cenerentola, Fantozzi, etc…), eccesso di grottesco tra macabra simpatia, crudeltà, paure infantili (il Babau), legami con l’attualità (tutte caratteristiche che ha, ad esempio, il celebre Freddy Krueger) o con le leggende metropolitane sui luoghi maledetti (Jason Voorhees), eccessiva bontà (i reali Gesù Cristo, Gandhi, Budda, etc…) o crudeltà (i dittatori come Hitler, Franco, Stalin, Robespierre, Pinochet, etc…), fascino ed eleganza (James Bond, Emmanuelle, etc…), gusto per il folklore e l’esotismo (Indiana Jones, King Kong, Rambo, etc…) e mille altri motivi.
Riguardo a tutte le altre cose, i motivi della popolarità possono essere svariati: una parola comune che li identifica (e qua ce n’è a bizzeffe da dire: prendiamo ad esempio il filone cinematografico e televisivo del Mondo Movies. Dire che sia nato dopo l’enorme successo del film MONDO CANE significa avere una conoscenza dell’arte che rasenta lo zero. Le caratteristiche di questo tipo di film appartengono agli albori del cinema, il celebre lavoro di Jacopetti, Prosperi e Cavara, ha semplicemente fornito una parola comune per identificare il sottogenere. Altro esempio il film LA CASA di Samuel Raimi, il quale titolo originale EVIL DEAD tradotto nell’italiano MORTO MALIGNO, era insipido. Meglio, invece, lanciare un titolo che riprende una parola comune e dipingere una locandina che mostra la dimora del Norman Bates di PSYCHO, simbolo di luogo terrificante, mentre invece LA CASA del film di Raimi è poco più che una semplice capanna), legami pruriginosi (un film che parla dell’invenzione del telefono non penso sia di grande interesse per il pubblico, quello sull’invenzione del vibratore sì però), ribellione ai costumi tradizionali e, allo stesso tempo, qualcosa che attiri l’attenzione su di sé (giusto i due motivi che, penso, abbiano decretato il successo della minigonna), etc…
Comunque questo elenco è puramente formale. In realtà le caratteristiche principali sono la divulgazione, la presentazione e, spesso, per fortuna la qualità. Di personaggi come Indiana Jones ne esistono parecchi, il successo di questo eroe, però si deve a un prodotto di qualità (la maggior parte dei film della serie) e a un ottimo lancio pubblicitario.
Spesso quando manca la qualità, è abilità del divulgatore creare un alone di fama attorno (adesso lasciamo da parte i personaggi reaganiani che vi possono venire in mente e soffermiamoci sulle colpe del Web di aver creato popolarità a una canzone e personaggio che proprio non la merita: il Pulcino Pio!!!).
L’abilità del pubblicitario è saper utilizzare al meglio, elementi come la verosimiglianza ma, soprattutto, l’enfatizzazione, anche in piccole cose come le terminologie tecniche (prendiamo ad esempio la figura dello spazzino, dignitosissima occupazione per la quale mai mi permetterei di parlar male. Non pensate però che faccia un altro effetto sul curriculum se presentato con il nome di operatore ecologico?).
Come già detto, un titolo efficace è importante per lanciare un prodotto, anche quando manca la qualità.
E qui mi viene in mente il successo di un mediocre romanzo (ma trasposto al cinema, adattando solo l’idea ma cambiando quasi totalmente la trama, in un film gioiello!) degli anni ’80 dall’efficacissimo titolo “Sotto il vestito niente”.
E così le persone diventano famose non per meriti particolari ma perché di loro si parla di più che degli altri (Federico Moccia ha semplicemente lanciato la moda dei lucchetti dell’amore. Adesso è famosissimo, nonostante la cattiva qualità dei suoi romanzi e film. Dario Argento ha del talento, anche se qualche film brutto l’ha diretto. Comunque non è migliore né peggiore di molti altri. E’ semplicemente il regista italiano ancora in vita che conoscono tutti perché di lui si è sempre parlato. E subito dopo di lui penso Carlo Vanzina…).
Gli esempi potrebbero continuare all’infinito. E man mano nel corso del tempo nascerne di nuovi.
Come già detto, i tempi moderni sono figli del Web, che almeno da, la possibilità a tutti di lanciare il proprio prodotto (è giusto ricordare il caso mediatico di THE BLAIR WITCH PROJECT).
Chissà il futuro…

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