Un paese (quasi!) abbandonato (6 abitanti censiti al 2017!) è la frazione Civita del comune di Bagnoregio in provincia di Viterbo nel Lazio.
E’ conosciuto con l’allegro (!?!) soprannome “paese che muore”.
L’unico accesso è dato da un lungo ponte costruito nel 1965 che per anni è stato percorribile solo a piedi. Ora, per far fronte ai problemi di salute di alcuni visitatori, il ponte è transitabile anche con motocicli (ma non autovetture!).
Qualche info sul luogo da Wikipedia:
“Si trova nella valle dei calanchi un’area situata tra il lago di Bolsena ad ovest e la valle del Tevere ad est, nel comune di Bagnoregio. È costituita da due valli principali: il Fossato del Rio Torbido e il Fossato del Rio Chiaro. In origine questi luoghi dovevano essere più dolci e accessibili ed erano attraversati da un’antica strada che collegava la valle del Tevere al Lago di Bolsena.
La morfologia di quest’area è stata provocata dall’erosione e dalle frane. Il territorio è costituito da due formazioni distinte per cronologia e tipo. Quella più antica è quella argillosa, di origine marina e costituisce lo strato di base, particolarmente soggetto all’erosione. Gli strati superiori sono invece formati da materiale tufaceo e lavico. La veloce erosione è dovuta all’opera dei torrenti, agli agenti atmosferici, ma anche al disboscamento.”
Molto suggestiva, è una location utilizzata spesso dal cinema.
Lì sono stati girati infatti (tra gli altri): LA STRADA (1954) di Federico Fellini, I DUE COLONNELLI (1962) di Steno (Stefano Vanzina), LA CONTESTAZIONE GENERALE (1970) di Luigi Zampa, IL CAVALIERE, LA MORTE, IL DIAVOLO (girato nel 1982, uscito nel 1983 e vincitore di un premio al Festival di Venezia) di Beppe Cino, NON CI RESTA CHE PIANGERE (1984) di Roberto Benigni e Massimo Troisi, PINOCCHIO (2009) di Alberto Sironi e IL RACCONTO DEI RACCONTI (2014) di Matteo Garrone.