A Dublino sulle tracce di James Joyce

A differenza di quel che si crede, sono proprio pochi quelli che arrivano a Dublino perché spinti da un amore incondizionato (o anche condizionato, diciamo passione va!) per James Joyce: pochi conoscono bene questo scrittore, molti pensano sia troppo difficile e che non valga la pena, parecchi non sanno manco chi è.

In realtà Dublino tutta è piena di rimandi a Joyce, se non altro perché santapace pensateci bene: questa è una nazione molto piccola, ci saranno circa 4 milioni di abitanti in totale, e ha sfornato tantissimi talenti che sono conosciuti in tutto il mondo per cui perché non sfruttarne il mito e tenerlo sempre vivo?

Dunque, dicevo, se arrivate a Dublino secondo me un tour dei luoghi di James Joyce dovete per forza organizzarlo, senza guide ma camminando perché tanto a Dublino (come avrò modo di raccontarvi) non ci si sposta con i mezzi pubblici ma si cammina parecchio: se non conoscete Joyce è un modo per conoscerlo o quantomeno per conoscere la città da un punto di vista diverso, se lo conoscete (e magari vi piace pure) è il modo migliore per collocare geograficamente lui e le sue opere, in special modo l’Ulisse.

In pieno centro, Duke Street, si trova il Davy Byrne’s, pub vecchio stile molto amato e famoso che in occasione del Bloomsday del 16 giugno si riempie di amanti di James Joyce vestiti come all’epoca del libro dove bere burgundy e mangiare un panino al gorgonzola o semplicemente bere una pinta di Guinness. Sempre pieno, non solo il 16 giugno, è un pub old style con un tocco retrò che attira giovani e meno giovani.

Se amate Joyce fatevi una passaggiata sul lungofiume in direzione Nord alla ricerca del New Ormond Hotel in Upper Ormond Quay, vecchio hotel di cui ormai resta solo una targa impolverata, in Lincoln Place alla ricerca dell’esistente e favolosa Sweny’s Pharmacy e al Glasnevin Cemetery, peraltro meritevole di una visita a prescindere dallo scrittore.

Ovviamente passeggiando in O’Connell Street noterete la statua dello scrittore che è tra le più fotografate mentre se volete proprio entrare nell’atmosfera joyciana non perdetevi il James Joyce Cultural Centre al 35 di North Great George’s Street e il Dublin Writers’ Museum al numero 18 di Parnell Square North.

Se avete letto l’Ulisse sapete che sono citate Prince’s Street e l’ex ufficio del Freeman’s Journal distrutto nel 1916 oltre che la National Library ma anche luoghi che non esistono più da anni e di cui non esistono neanche ricordi come il bordello di Bella Cohen a Tyrone Street, il Barney Kiernan’s pub e il Burke’s pub.

Ultimissimo consiglio: prendete la Dart da Dublino, scendete a Sandycove e passeggiate sul mare per arrivare alla James Joyce Tower dove lo scrittore diede vita al primo capitolo dell’Ulisse. Il “viaggio” vale tutto quello che vedrete e avrete davvero l’occasione di vedere l’Irlanda dal punto di vista degli irlandesi, quella dove cielo e mare si toccano e si sfiorano continuamente.

Piccolissima curiosità: Joyce non amava Dublino (ebbene sì, quando l’ho scoperto volevo depennarlo dalla lista dei miei autori preferiti) e se ne andò ma sotto sotto scoprì di non poter fare a meno di raccontarne l’essenza catturandone lo spirito del tempo e riuscendo poi a trasmetterlo ai posteri. Il motivo è puramente egoistico e suona esattamente come l’ha fatto suonare lui: “I want to give a picture of Dublin so complete that if the city one day suddenly disappeared from the earth it could be reconstructed out of my book”.

E’ un po’ come Venditti quando ha scritto Grazie Roma… con esiti diversi! 😀

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