Tra Casoli e Metato (mappa)

“È veramente verde qui, non è vero? Tutto verde…” – Simon in ‘Funeral Party’

Buongiorno.
La mappa che sto per proporvi riguarda un percorso che non è eccessivamente lungo, ma tocca vari posti interessanti, quindi verranno scritti vari articoli, il primo dei quali è questo:
Candalla, il cuore verde dei monti del Camaiorese

E gli altri li aggiungerò quando saranno pronti.

Il percorso si presta a molteplici interpretazioni e può essere percorso in tutto o in parte, con le varianti o senza varianti. Ve lo descriverò così come lo abbiamo fatto noi l’ultima volta, ovvero partendo da Candalla e percorrendo l’anello in senso orario (se visto dall’alto).
Come arrivare a Candalle è descritto nel primo degli articoli che ho citato in alto, meglio di come avrei potuto fare io, quindi non starò a ripetermi. Aggiungo però che volendo potreste anche posteggiare a Metato e fare il percorso partendo dall’alto, anche se di solito è sempre consigliabile fare la salita all’andata e la discesa al ritorno. Per chi è dotato di navigatore le coordinate dei posteggi sono:

Candalla: 43.956566N, 10.323930E, potete anche cercare ‘osteria di candalla’
Metato: 43.956566N, 10.323930E, potete anche cercare ‘via Metato, Camaiore, LU’

Alcune note utili in ordine sparso

Ci sono un paio di fontanelle vicino ai punti di partenza. L’acqua li è probabilmente più buona di quella di casa vostra, quindi potete portare la borraccia vuota.

Se volte fare tutto l’anello c’è almeno un punto in cui dovrete guadare il torrente. In teoria è possibile passare senza mettere i piedi nell’acqua, però dipende da quanta acqua c’è e da quanto siete abili a camminare sui tronchi o saltare da una roccia all’altra. Meglio avere sempre un asciugamano ed essere pronti a togliersi le scarpe.

L’acqua non è così fredda come qualcun’altro potrebbe avervi detto. Non è che ci sia proprio lo spazio per nuotare ma ci sono diverse pozze dove è piacevole immergersi quando fa caldo. Quindi se ci andate d’estate infilate nelle zaino ciò che vi serve per fare il bagno, che non si sa mai. Ci sono anche le docce (delle fate). Le pozze più basse, a seconda dei giorni, potrebbero essere un po’ affollate, ma se andate un po’ più avanti di solito non c’è nessuno.

Nel tratto lungo il torrente ed in quello che sale verso Metato la vegetazione è lussureggiante ed è tutto molto umido, potreste facilmente trovare: rovi, pietre scivolose, alberi caduti in mezzo al sentiero, piccole frane ed altre amenità di questo tipo; per cui, anche se fa caldo, meglio avere scarpe chiuse e pantaloni lunghi. Poi potrete togliervi tutto e darvi una rinfrescata quando sarete alle pozze.

Data la sopracitata vegetazione lussureggiante e la stretta vallata, il segnale GPS non era granché, e la precisione del tracciato che ho messo sulla mappa è minore di quella solita. Aspettatevi errori di qualche decina di metri

Percorso (a grandi linee)

A passo svelto per percorrere tutto il percorso non di dovrebbero volere più di due ore. Ma io vi consiglio di dedicarci mooolto di più: almeno un pomeriggio (estivo, di quelli che finiscono dopo le 8).

Si è detto: posteggiate a bordo della strada poco dopo l’osteria di Candalla. Se volete percorrere l’anello in senso inverso andando subito verso Metato dovete prendere la via sulla sunistra poco prima del mulino segnata con un cartello che recita ‘Via da Saudade’. Altrimenti arrivate in fondo alla strada dove c’è il primo mulino, la prima pozza, il primo ponte. Qui comincia il sentiero che costeggia il fiume. Percorrendo il sentiero troverete tutte le belle cose che sono descritte nell’articolo su Candalla. Cercate di non perdervi il guado, aiutatevi con la mappa o con le foto. Se vi siete persi il primo guado ce n’è un altro poco dopo. Dopo il guado il sentiero prosegue tra rovine di vecchi mulini e altri misteriosi edifici. Poco prima della biforcazione del torrente (c’è una casa abitata sul lato opposto, in mezzo alla biforcazione) il sentiero dovrebbe cominciare a salire. In quella zona a tratti e poco visibile; il sentiero è segnato con segni rossi e a volte con piastrelline tonde e gialle. Da quando il sentiero inizia a salire dopo circa 10 minuti dovreste incrociare un sentiero più grande: è il sentiero che va da Casoli a Metato. A sinistra Casoli, a destra Metato, quindi andate a destra. Sali ancora un po’ e arrivate alla croce dove potete fare una foto panoramica.

Proseguendo ancora a un certo punto dovreste incontrare una parete rocciosa di fronte a voi con un buco tondo largo una spanna e pieno d’acqua. Questo è il bivio per la grotta del Tambugione. Per andare alla grotta ci vuole almeno un’ora: 15 minuti ad andare, 10 a tornare, e una mezz’ora abbondante per esplorare la grotta, meditare, fare qualche foto.

Tornati dalla grotta proseguite sul sentiero. Poco più avanti c’è un’altra grotta più piccola sulla destra che si raggiunge con una deviazione di poche decine di metri. per trovarla dovrete attraversare una piccola radura. Dopo aver visitato anche la seconda grotta (se l’avete trovata) tornate sul sentiero e proseguite fino a Metato. Quando arrivate sulla strada asfaltata dove andare in discesa; scendete fino a raggiungere il posteggio. All’estremità destra del posteggio comincia la strada che torna verso Candalla. Il sentiero è ripido ma molto largo e ben visibile. Superata la valle degli spiriti (dove c’è una fontana) vi troverete a un certo punto alla base di un cucuzzoletto. Qui dovrete lasciare la strada grande e prendere sulla destra un viottolino più piccolo che è inizialmente pianeggiante. Poche decine di metri dopo inizia il sentiero che sale alle rovine di Montecastrese: la salita è breve ma intensa. Fermatevi sulla cima a meditare su antiche civiltà scomparse. E poi tutta d’un fiato l’ultima discesa vi riporterà alla macchina.

Ho scritto forse un po’ troppo, cercherò di scrivere meno la prossima volta, se vi spiego la strada troppo bene poi non vi capiterà mai di trovarvi disorientati in mezzo a una selva di rovi con il sole che sta per tramontare e vi perdete tutto il gusto della passeggiata.

Ah, stavo quasi per dimenticarmi:

Mappa

Foto

2 Risposte a “Tra Casoli e Metato (mappa)”

    1. e’ impegnativo…la prima parte senza problemi, poi mi fermerei dalle parti del mulino del custode e cercherei di capire se è il caso o no di continuare.

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