La paura in Cina: 恐怕

La paura è un sentimento umano, impossibile farne a meno anche se la società odierna, perlomeno quella occidentale, tenta di esorcizzarla rimuovendo ogni pensiero ritenuto negativo col risultato di creare una popolazione di immaturi sempre più impauriti, dato che l’unico modo di vincere la paura è affrontarla. Ma i cinesi hanno delle paure? Certamente sì e come ogni sentimento, la paura dice molto della cultura cinese contemporanea. Gli uomini hanno paura della povertà e le donne della vecchiaia, ci sono poi paure legate alle relazioni uomo donna ed al proprio corpo, così come paure legate al non riuscire a fare carriera.

恐怕

恐 (kǒng): Il primo carattere che affrontiamo significa proprio paura, essere apprensivi ed è formato dal radicale 心 (xīn) cuore ma anche mente, intelligenza ed anima. 心 (xīn) non ha molto da rivelare, è la rappresentazione grafica di un cuore, in origine il carattere rappresentava tutto il torso con stomaco ed ombelico, ma nel corso dei secoli si è alquanto semplificato. Abbiamo poi巩 (gǒng) che fornisce il suono e significa saldo, legato, forte ed altri significati di questo tenore. A comporlo ci sono 工  (gǒng) il classico carattere che indica lavoro e sarebbe un attrezzo da carpentiere, per l’esattezza una squadra e quindi 凡 (fán) che vuol dire tutto, ogni, ordinario e comune. 凡 (fán) è formato da 几 (jī) ossia tavolino e 丶(zhǔ), il punto, spesso usato per indicare azioni e dare il senso del movimento. Secondo alcuni studiosi 凡 (fán) indicherebbe un piatto da portata a gambe corte e per sostenerlo lo farebbero risalire, tramite un prestito fonetico, a 盤 (pán) forma tradizionale di 盘 (pán) al cui interno si trova 皿 (mǐn) che raffigura un piatto, un vassoio o un contenitore per cibo. Altri studiosi hanno un’idea nettamente diversa in merito a 凡 (fán) ritenendolo la rappresentazione di qualcosa che sta nell’aria, da qui il significato di tutto. Interessante notare come 几 (jī) sia presente anche nel carattere che indica il vento, ma anche l’aria e l’atmosfera, ossia 风 (fēng) dove 乂 (yì) indica il controllo ed il governo ma anche nutrire. In ogni caso siamo arrivati a capire perché 巩 (gǒng) indichi saldezza e, sebbene sia ritenuto solo dare il suono a 恐 (kǒng), potremmo anche pensare che un cuore spaventato non deve essere per forza agitato, ma può anche fermarsi atterrito.

怕 (pà): Dopo questa escursione nelle mutazioni della lingua scritta cinese, eccoci con un carattere un po’ meno impegnativo e che significa anch’esso paura, essere spaventato ma anche essere apprensivo. A formarlo ci sono 忄(xin), una forma in cui possiamo trovare il già visto 心 (xīn) e 白 (bái) vale a dire bianco, puro, senza macchia e luminoso e sarebbe la raffigurazione di una candela che brucia. A formarlo troviamo comunque il già noto 丶(zhǔ) e 日 (rì) il sole ma anche il giorno. Se decidiamo di non scomporre il carattere, come alcuni esperti ritengono sia giusto, fermandoci a 白 (bái) abbiamo la luminosità di una candela che brucia, andando oltre nella scomposizione, come fanno altri esperti, abbiamo una candela che brucia ed oltre ad essere luminosa indicante anche il trascorrere del tempo. Giusto a titolo informativo, altri esperti ancora ritengono che invece il carattere sia riconducibile alla luna che solo in un secondo momento si sarebbe differenziata dal sole simboleggiando una il bianco e l’altro il giallo. E anche qui, come sopra, 白 (bái) è ritenuto fornire solo il suono a 怕 (pà) ma il bianco è in perfetta sintonia con un cuore spaventato, basti spensare all’espressione “sbiancare”, se poi vogliamo restare in Cina va ricordato che il bianco è tradizionalmente il colore del lutto; noi diremmo “morire di paura”.

Siamo quindi giunti al termine dell’analisi di 恐怕 (kǒngpà), un aspetto della cultura cinese che potrebbe rivelarsi molto importante nel disegnare la Cina del futuro.

Se vuoi approfondire la conoscenza della Cina e della sua cultura leggi il mio blog Farfalle e trincee.

Fonte immagine: Economist.com