Il matrimonio negli Hanzi: 结婚

Inutile negarlo, spesso intorno ai cinesi aleggiano molte false informazioni, probabilmente dovute alla scarsa conoscenza di questa cultura così diversa dalla nostra. Viaggiando in Cina sarà immediatamente chiaro come molto di quello che conosciamo sulla vita della popolazione cinese è frutto di stereotipi, parlare almeno un po’ di cinese è un ottimo strumento per farsi letteralmente rapire dalla gentilezza e dall’ospitalità cinese. Evento da non perdere in Cina sono le feste di matrimonio, un vero e proprio evento sociale che finisce puntualmente in una chiassosa sbronza collettiva. Perché la Cina, sa anche divertirsi!

结婚

结 (jié) significa legame, nodo, unire, connettere. Poi vuol dire anche cose come cravatta (che a ben vedere ha un senso) e check out di un albergo (e qui il senso è più recondito). A comporre 结 (jié) abbiamo 纟(sī) e 吉(jí). 纟(sī) qui funge da radicale e significa seta. Il senso di questo radicale, il numero 120, non è immediatamente comprensibile e dobbiamo ricorrere ad altre sue forme come quella tradizionale 糹(sī) al cui interno troviamo, anche se non si vede, 糸 (mì) che è anche lui il radicale 120 ma con una diversa pronuncia. Il tutto è un po’ tortuoso ma il fascino del cinese è anche questo. 糸 (mì) è praticamente la rappresentazione di una lama che divide in pezzi dei filamenti, quindi una lavorazione tessile che possiamo identificare con la seta.

Superato questo scoglio siamo a 吉(jí), un carattere che oltre a dare il suono a 结 (jié) indica qualcosa di propizio, fortunato e generalmente positivo; vuol dire anche giga ma questo ci allontana dal seminato. Al suo interno abbiamo 士 (shì) che significa dotto, studioso ma anche ufficiale ed è rappresentato da un’ascia, ossia il simbolo del potere regale. A differenza di 王 (wáng), che significa re, manca un tratto superiore che possiamo pensare sia il cielo e quindi il nostro 士 (shì) è di alto rango ma inferiore al re, senza entrare qui nel rapporto dell’imperatore cinese con il cielo. Abbiamo poi 口(kǒu) che è facile, significa bocca e rappresenta infatti una bocca aperta. Quindi 吉(jí) è dato da un dotto di rango ed una bocca, quindi potremmo pensare che quando un dotto si rivolge a noi e parla è una fortuna, magari deve dare qualche annuncio importante e positivo. Secondo alcuni studiosi il carattere 吉(jí) rappresenterebbe una tavoletta di giada usata per portare buona fortuna, qui il dotto non ci parla più ma si spera le notizie positive restino… Tornando a 结 (jié) abbiamo la seta ed un senso di fortuna che concorrono a creare un legame, il che lascia ben sperare per il futuro!

Eccoci arrivati quindi a 婚 (hūn) che vuol dire proprio sposarsi ed è formato dal noto carattere 女 (nǚ) che vuol dire donna ed è anche il radicale. La donna qui è immediatamente visibile nell’atto dell’inchino, anche se secondo qualcuno è invece seduta. Il suono è invece dato da昏 (hūn) ossia il crepuscolo, la penombra ed il tramonto ma anche perdere coscienza. Scomponendolo ecco che compaiono 氏 (shì) clan, famiglia o signore (inteso come capo) ed in origine avrebbe rappresentato il totem, magari in epoca più tarda il blasone di un clan appeso ad un palo (guardando bene personalmente penso lo si possa vedere anche sventolare) e 日(rì) il sole che infatti rappresenta il sole, una volta era un carattere rotondo con un pallino al centro adesso è diventato rettangolare con una linea. 昏 (hūn) possiamo quindi vederlo come il momento in cui la famiglia si raduna e il sole cala (andando sotto le persone), ossia la sera. 婚 (hūn) diventa quindi il momento in cui per la donna cambiano un po’ di cose, potremmo pensare al crepuscolo come all’abbandono del giorno ossia la vita spensierata di bambina.

In conclusione 结婚 (jiéhūn) è un carattere dal sapore agrodolce, come molti piatti della cucina cinese e se da un lato ricorda la condizione della donna nel passato, dall’altro ha anche elementi beneauguranti per la coppia. In ogni caso ricordatevi che in Cina il colore delle nozze non è il bianco ma il rosso!

Se vuoi approfondire la conoscenza della Cina e della sua cultura leggi il mio blog Farfalle e trincee.

Fonti immagine: Circlek; Flickr