4 cose che amo del Natale inglese

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Questo è l’albero di St. Pancras dell’anno scorso. Vi deve andare bene perché non ho una foto di quello nuovo.

Nei miei cinque anni da expat, questo è solo il secondo Natale che passo in Inghilterra. Mentre andavo all’università, avevo un lunghissimo Christmas Break che preferivo passare in Italia; l’anno scorso sono riuscita a strappare qualche giorno di ferie e fuggire a Vicenza per le feste.

Il mio primo terribile Natale inglese l’ho passato – wait for it – al lavoro. All’epoca lavoravo in un hotel e ho sprecato il mio Christmas spirit seduta alla reception dalle 7 di mattina alle 4 del pomeriggio. Una botta di vita, vero?

Da quell’esperienza ho imparato una cosa importante: se il giorno di Natale avete a che fare con qualcuno che sta lavorando, che sia in un ristorante, un hotel, un ospedale, siate extra-gentili. Quello è probabilmente uno dei giorni più brutti della sua vita e, credetemi, se lo ricorderà per sempre.

Quest’anno non sarò a Londra il giorno di Natale, ma mi godrò la magia delle vacanze nel paesino dello Staffordshire da cui viene il mio fidanzato. Non sapete dov’è lo Staffordshire? Appunto.

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Come già saprete, ad ogni modo, il Natale a Londra inizia ancor prima che vengano tirate giù le ragnatele di Halloween. Ovunque io abbia deciso di spendere i giorni cruciali delle feste negli ultimi anni, mi sono comunque beccata almeno un mese e mezzo di lucine e Jingle Bells. Mi è piaciuto? Assolutamente sì. Ecco le mie cose preferite del Natale inglese e londinese.

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Uno dei miei piani B per il futuro è diventare una magnate dei mince pies in Italia. Secondo me può funzionare.

       A Londra tutto è decorato, ma tutto tutto. Perfino l’avvocato e l’ottico dietro casa mia hanno messo su dei festoni. Sono stata abbastanza sorpresa che, nel parco dove vado a correre la mattina, non abbiano attaccato palline e decorazioni agli alberi – in compenso ho avvistato cani coi maglioncini da elfo.
È ovvio che tante di queste decorazioni siano un po’ (tanto) pacchiane. È vero che alla trecentesima versione di Last Christmas, passata proprio ieri anche nella sala d’attesa del mio medico, viene la nausea.
Per me però non c’è niente di meglio dell’osservare le decorazioni incredibili degli hotel di lusso, ridere di quelle brutte degli off licence, fare mille foto alle luminarie. Amo che Natale a Londra sia veramente dappertutto, anche dove non ha senso.

•      Mince pies. Mamma mia, che buoni. Questi dolcetti sono tipici del Natale e sono ripieni di un misto di frutta secca e spezie chiamato “mincemeat” perché ricorda, nell’aspetto, la carne macinata (cioè mince meat). Li troverete in tutti i coffee shop e supermercati durante le feste, ma è facilissimo anche farli in casa: noi ne produciamo e consumiamo in quantità industriale.

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Il maglione dorato con le paillette dorate (anche detto “da stella cometa”) e il maglione blu, bianco, rosso e ARANCIONE FLUO. Poi non dite che non prendo il Natale sul serio. (da Instagram)

•      I maglioni natalizi brutti. Avete presente quando Molly Weasley sferruzza maglioni di Natale orrendi a tutta la sua tribù? E se non ce l’avete presente, dove avete vissuto dal 1997 a ora, sotto un sasso? Harry Potter, amici. Comunque! Il mio gentile consorte mi conferma che da questo lato della manica i maglioni natalizi – orrendi, regalati dai nonni, retaggio degli anni 70-80-90 – non sono mai passati di moda.
Non è da me riconoscere dei meriti agli hipster, ma apprezzo che abbiano “sdoganato” il maglione con fantasie tremende come capo da portare con orgoglio, e non solo perché la zia Mildred vi costringe.

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•      Il pranzo di Natale. Questa è più una prospettiva che vi confermerò tra un mese: per adesso ho sperimentato solo il Natale di casa Corato e quello svedese gentilmente offerto dalla mia amica Tiffany quell’anno che entrambe lavoravamo a Natale (quanti ricordi infausti).
Per me Natale in tavola vuol dire una maratona alimentare di dodici ore tra polenta, tortellini in brodo, lasagna, arrosto (quello col ripieno), panettone, una cascata di frutta secca cioccolata mandarini torrone mandorlato mostarda qualsiasi cosa.
Quest’anno, amici, mi aspetta il tacchino gigante che il nonno del mio ragazzo si alza alle cinque di mattina per mettere in forno. E lo stuffing. E il gravy. E i pigs in blankets. E la Christmas cake. E la birra, che per me è strano perché a casa mia a Natale solo vino e spumante. Poi vi dico se sono sopravvissuta.

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