Ma che è questa ciofeca?

Sono da quasi due anni alle prese con un piccolo problema: non mi sono ancora abituato all’idea di bere il caffè come lo intendono gli Inglesi. Un brodo marroncino di circa un quarto di litro nella taglia “small” che può arrivare anche al mezzo litro nella taglia “tall”. Il sapore è quello del caffè ed è sicuramente meglio della ciofeca di Totò o del caffè fatto con la cicoria degli anni della Grande Guerra ma nonostante tutto mi rendo conto che per me ed in generale per gli Italiani amanti dell’espresso è difficile identificare quel liquido come un buon caffè.

A Londra ci sono tante catene di caffetterie che pavoneggiano nomi italiani (vedi Costa Caffè, Caffè Nero etc.) ma che non riescono in nessun modo a far uscire dalle loro caffettiere un caffè che sia almeno lontanamente, paragonabile nel gusto a quello italiano. Sono due anni che lo provo ed ogni volta che lo assaggio mi riprometto che è l’ultima volta, poi fra me e me mi dico, vabbè magari hanno imparato, ma nulla, l’espresso è qualcosa che qui non riusciranno mai a fare (magari però lo faranno i cinesi che ormai copiano tutto). Gli Inglesi, nel frattempo si inventeranno altri milioni di nomi di caffè italiani per assicurare all’ignaro consumatore una qualità che però non c’è. A tal proposito provate a dire ad un Londinese che Caffe Nero in Italia non esiste. Non vi crederà mai!! Per lui il nome italiano è una garanzia, qui se una cosa è italiana, è buona. Non può essere cattiva. E allora ecco che ogni giorno milioni di persone si imbottiscono di litri di caffé annacquato sorseggiandolo in quegli odiosi bicchieri di cartone che ti bruciano anche le mani!!

Ma il caffé non era un piacere? Per me è diventato un incubo…

Io dopo due anni ho finalmente preso la mia decisione, appena rientro a Napoli, in valigia metto una moka così il caffé me lo faccio io, almeno se fa schifo so con chi prendermela!

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17 commenti su “Ma che è questa ciofeca?

  1. Daria il said:

    Beh, io in realtà ho fatto proprio come dici tu, ovvero la prima cosa che ho messo in valigia quando sono partita è stata la macchina del caffè con relativo caffè 🙂
    Ad ogni modo ci sono alcuni bar che invece l’espresso lo fanno buono, basta trovare quelli italiani o comunque che lo fanno all’italiana, ora non so in che zona vivi, in ogni caso ne ho bevuto uno molto buono appena sotto il tower bridge e credo che la garanzia sia quella dei bar dove c’è scritto ILLY 🙂

  2. Stefania il said:

    Ogni volta che metto piede all’estero ci casco sempre anch’io e ogni volta me ne pento amaramente. Mi dispiace immensamente per la tua situazione di disagio, da napoletana amante del caffè 🙂

  3. Io quando sei anni fa son partito per Madrid ho avuto la stessa desolante esperienza… Quindi, come Daria, mi son portato appena possibile la mia moca bi-dose dall’Italia.
    Visto che ci siamo e che tra un mese e mezzo mi trasferisco lí in U.K.: qualche bar italiano (dico ITALIANO) in giro per London City non c’è?

  4. Domenico il said:

    Bar italiani ci sono, qualche tempo fa avevo anche parlato del mio posto italiano preferito: Italia1…Il fatto è che non è che ogni volta possa andare a cercarmi il bar illy!!

  5. Ciao, io ti parlo da barman italiano che lavora a Roma e ama Londra, purtroppo per loro il caffè non è quello che rappresenta per noi quindi è inutile anche tentare di far capire ad un Inglese cosa intendiamo noi.
    L’unico caffè decente che siamo riusciti a bere nelle 7 volte che siamo stati a Londra è stato in un piccolo mercato dove abbiamo trovato un ragazzo abruzzese che vendeva formaggi ed aveva una macchina espresso bar illy, ci ha riconosciuti e ci ha fatto un “espresso italiano”. Per il resto potremmo anche evitare di prendere caffè in giro per la città…

    bye bye

  6. Dovresti trovare un ristorante/bar di qualche emigrante.. a me è capitato a Parigi, bar sotto casa di un napoletano 🙂 mi sono salvata l’erasmus

  7. Amico_Di_Amici il said:

    A dimenticavo, io porto il caffe, ma tu quando torni riportami i muffin che qui a Torino non sono uguali!

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