Matrimonio gay: A Londra il primo SI per l'approvazione del disegno di legge

Martedì 4 febbraio, giorno che verra’ ricordato nella storia di questo paese, come il primo passo verso legittimazione di un diritto che, inspiegabilmente nella società odierna, stenta ancora ad essere riconosciuto.

Mi sveglio presto la mattina, accendo il telegiornale e non posso fare altro che restare incollata per ore alla televisione. Dibattiti ed interviste, a Londra l’attesa per il voto della House of Commons, relativo al matrimoni per i gay, si fa sentire con trepidazione.

Dopo 6 ore di accesso dibattito, la House of Commons si e’ espressa 400 a 175 per il disegno di legge. La normativa che si applica in Inghilterra e Galles, consentirebbe il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, ma esenterebbe la Chiesa d’Inghilterra e altre fedi religiose dall’obbligo di effettuare tali cerimonie.

L’apertura verso tale approvazione e’ avvenuta quando i leader di partito hanno deciso di subordinare la decisione ad un cosiddetto voto libero, permettendo i legislatori di prendere una decisione senza costrizioni, potendo rompere con il loro partito senza timore di un’azione disciplinare.

Si tratta di un primo passo, tuttavia la legge deve ancora passare alla House of Lords, dove si vocifera la possibilità di tattiche dilatorie da parte dell’opposizione mirate a ritardarne l’approvazione. Nonostante ciò, Cameron appare fiducioso circa lo svolgimento della procedura, e ritiene possibile che il progetto sarà convertito in legge entro questa estate.

Londra e’ sempre stata una delle mete turistiche predilette dalla comunità gay, soprattutto da quella italiana, non perché qui siano presenti particolari attrazioni, ma semplicemente per via della possibilità di essere se stessi senza essere additati, derisi o addirittura malmenati per strada.

Molte volte, nel corso degli anni, mi e’ capitato di assistere alla gioia di amici che si apprestavano a partire per Londra, anche per pochi giorni, per potersi staccare dalla terribile aria di ingiustificata discriminazione che si respirava, e si respira tuttora, in Italia.

Sin d’allora, in Italia la situazione e’ rimasta invariata, e purtroppo non possiamo aspettarci grandi sorprese nell’imminente futuro. La ragione, risiede nel fatto che per smuovere questa situazione di stallo, bisognerebbe cambiare la mentalità delle persone e l’eccessiva influenza che la Chiesa si ostina ad esercitare in ambito politico.

Riponiamo invece tutte le nostre speranze in Inghilterra, paese che può vantare un premier come Cameron, il quale invece di finire in prima pagina per scandali e festini privati, riconosce che la legittimazione del matrimonio tra gay, oltre ad essere una questione di parità, renderà più forte la società.

L’Inghilterra e’ un paese scaltro, ed il riconoscimento di tale diritto non potrà che giovare al paese, sotto il punto di vista culturale, sociale ed economico. Forti di questa convinzione, non possiamo che fare altro che aspettare e vedere cosa accadrà nei prossimi mesi.

 

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