Qui ognuno ha un legame quasi vitale con quei treni che compaiono veloci nelle stazioni e sfrecciano appena si chiudono le porte e vanno via sulla strada del lavoro o su quella di casa a seconda dell’orario della giornata. Migliaia di persone, studenti, commuters, lavoratori, turisti, artisti, borseggiatori (e si ci sono anche qui) viaggiano ogni giorno sull’intero sistema metropolitano ed è così che ognuno ha la sua stazione, la sua corsa, il suo posto preferito sulla banchina mentre aspetta il suo vagone. Io per esempio, uso spessissimo la Victoria Line, aspetto sulla platform in un preciso punto per trovare un posto per sedermi, mi siedo sul sedile più comodo per i miei gusti, insomma anche io aspetto la mia metropolitana, il mio treno. E’ un legame affettivo difficile da spiegare ed è impossibile (purtroppo) vivere senza.
Io non ho l’auto qui, non sento nemmeno il bisogno, mi sposto ovunque senza problemi, ma un giorno di sciopero (nell’ultimo anno è capitato ben due volte) è fatale. La città si blocca. Un po’ come quando è caduto qualche fiocco di neve a Napoli. Tutto fermo. La tube, così chiamata per la forma a tubo dei tunnel sottoterra, è quindi parte di questa città ma soprattutto parte dei cittadini e ormai simbolo di Londra e per quello che ho capito vivendo qui, visitare una qualsiasi città del mondo a piedi è la cosa migliore, ci si perde sempre tra le bellezze del posto e si scoprono magari posti nuovi ma visitare Londra significa anche visitare la sua metropolitana e muoversi “underground” con essa, atteggiandosi un po’ a londinese scegliendosi la propria linea, la propria stazione, il proprio angolo di tube. Salite a bordo e mi raccomando “Mind the gap”.
davvero meraviglioso questo articolo, mi riporta splendidi ricordi. Quando parlo con altre persone che non sono state a londra, quasi le compatisco. Bravo!