Il Volto Santo tra miracoli e leggende

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Da secoli meta di pellegrinaggio, il Volto Santo è uno dei simboli principali della città di Lucca, se non addirittura il più importante. Si tratta di un crocifisso ligneo molto particolare, che raffigurerebbe il vero volto di Cristo, motivo per cui divenne così famoso nel Medioevo tanto da essere citato da Dante nella Divina Commedia, e conosciuto per essere l’artefice di molti miracoli avvenuti a Lucca.

Non si hanno notizie certe riguardanti la sua origine, ma si pensa sia un’opera del XII secolo, perché ve ne sono altre di quel periodo molto simili e che sicuramente sono delle repliche dell’originale lucchese. È stato scolpito in legno di noce e il suo colore scuro deriva dal fatto che nei tempi antichi veniva illuminato con candele e ceri che con il tempo hanno contribuito ad annerirlo.

La-Via-del-Volto-Santo-luccaSecondo la leggenda di Leobino, il crocifisso del Volto Santo sarebbe stato scolpito da Nicodemo, discepolo di Gesù, che con Giuseppe d’Arimatea depose il corpo di Cristo nel sepolcro, e quindi sarebbe stato uno dei pochi a poterlo riprodurre fedelmente. Nicodemo si mise così a scolpire il legno, ma quando gli mancava solo il volto per terminare l’opera si addormentò per la stanchezza, gli angeli vennero in suo aiuto e durante la notte scolpirono il volto di Cristo terminando il crocifisso. Durante il periodo delle persecuzioni il Volto Santo venne sempre tenuto nascosto, fino a quando non venne ritrovato dal Vescovo Gualfredo dentro una grotta, egli lo coprì di bitume, lo mise su una nave e lo affidò al fato per salvarlo dalla distruzione.

Prima che il veliero potesse raggiungere illeso un porto, apparve in sogno al vescovo di Lucca Giovanni un angelo, gli disse di recarsi al porto di Luni perché là sarebbe arrivata una scultura con la rappresentazione del vero volto di Cristo. Il Vescovo si recò a Luni ma naturalmente i Lunensi non vollero lasciare ai lucchesi il crocifisso, decisero così di affidarsi nuovamente alla provvidenza: misero l’opera su un carro trainato da due buoi e avrebbero lasciato a lui la scelta tra Luni e Lucca. Naturalmente il Volto Santo scelse Lucca, ma ai lunensi venne lasciata come risarcimento della delusione subita, un’ampolla col sangue di Cristo che si trovava all’interno della croce.

Il Volto Santo arrivò finalmente nella città di Lucca e venne posto nella basilica di San Frediano, nella cappella di Sant’Agostino, ma il mattino seguente il crocifisso era sparito. Venne ritrovato nell’orto vicino alla chiesa di San Martino. Questo avvenimento venne preso come un segno e si decise che sarebbe stato il Duomo di Lucca ad accogliere per sempre la Santa Croce.

Questa bellissima leggenda è stata rappresentata sia in San Frediano, nella cappella che per prima ospitò il Volto Santo affrescata tra il 1508-1509 da Amico Aspertini, che nel Duomo con l’affresco di Vincenzo Frediani (1489-94).

Tutti gli anni il 13 Settembre viene eseguita una processione, la Luminara di Santa Croce, che ripercorre il percorso del Volto Santo che da San Frediano arriva al Duomo, dove viene suonato il tradizionale Mottettone, una composizione creata ogni anno da musicisti lucchesi. Tutta la città si illumina grazie alle candele che vengono poste su tutti i palazzi del percorso santo creando un evento davvero suggestivo.

Ma soprattutto in quest’occasione è possibile ammirare il Volto Santo all’interno del suo Tempietto, opera di Matteo Civitali (1482-1484), vestito con i suoi ricchi paramenti di oreficeria, creati per la maggior parte nel XVII secolo per sostituire quelli più antichi andati perduti nel corso degli anni.

lucca luminara

                                           

                                            LE LEGGENDE DEL VOLTO SANTO

La Mannaia

Sul pilastro antistante la cappella del Volto Santo si trova la mannaia protagonista di un miracolo.

Nell’anno 1334 un viandante, Giovanni di Lorenzo di Arras, si fermò per dare soccorso ad un uomo ferito che gli morì tra le braccia, le persone attirate sul luogo dalle grida trovarono solo il povero Giovanni con il cadavere e non l’assassino. Venne così incolpato del reato e condannato a morte. La sera prima della decapitazione gli apparve in sogno il Volto santo che gli disse di non temere perché lui lo avrebbe protetto, e così fu: la mannaia per ben tre volte non colpì l’uomo che, al terzo tentativo fallito, venne liberato come era tradizione.

Il Calzare

Un povero giullare francese, recatosi a Lucca per venerare il Volto Santo, non avendo altro da donare al crocifisso decise di suonargli una melodia. Il Cristo commosso dal gesto gli donò uno dei suoi preziosi calzari, ma appena il menestrello lo prese venne accusato di furto e quando provò a raccontare quello che era avvenuto nessuno gli credette e così venne imprigionato. Quando provarono a rimettere il calzare al crocifisso non ci riuscirono, nemmeno dopo molti tentativi, capirono così che il pellegrino aveva detto la verità, lo liberarono e al posto del calzare gli venne data una generosa somma. Il calzare comunque non rientrò mai al piede del Cristo e ancora oggi vi si trova un calice che lo sorregge nella sua posizione.

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La leggenda narra molti altri miracoli:

– Ad un uomo semplice viene rivelata la preghiera con la quale Nicodemo venerava l´immagine.

– Manifestazione prodigiosa delle Reliquie contenute nel Simulacro.

– Testimonianza del Patriarca di Gerusalemme sull´autenticità delle Reliquie e sulle motivazioni per cui Nicodemo scolpì il Santo Volto.

– Un giovane tedesco fece lavorare una tavola d´oro che donò all´altare del Volto Santo in ringraziamento per la salute recuperata.

– Guarigione di un bambino cieco.

– Liberazione di un giovane vessato da due anni dal demonio che lo costringeva al mutismo.

– Guarigione di una ragazza dalla mano inaridita.

– Liberazione di una fanciulla posseduta da tre demoni.

– Liberazione di una donna vessata dal demonio, che di fronte al Volto Santo esce dalla donna in forma di carboni ardenti.

– Guarigione di un uomo, originario della Sassonia, dalla paralisi agli arti.