Francesco Carrara: il giurista lucchese che si batté contro la pena di morte

Dopo aver parlato del Cortile degli Svizzeri, oggi scopriamo qualcosa sul personaggio a cui è intitolato il secondo cortile del Palazzo Ducale di Lucca.

Francesco Carrara nacque a Lucca i 18 Settembre 1805, figlio unico di un’agiata famiglia borghese (il padre era ingegnere), fece i primi studi a casa con maestri privati. Successivamente frequentò il liceo universitario lucchese, dove l’avvocato Gaetano Pieri lo prese sotto la sua ala e lo guida per primo agli studi penalistici, sulle orme di Giovanni Carmignani. 

Ottiene la laurea nel 1827 e, dopo aver fatto il praticantato a Firenze, inizia a lavorare a Lucca, concentrandosi sulle materie criminaliste e penali. Fin dai primi anni seguì i suoi ideali battendosi per la riforma degli ordinamenti penali e per l’abolizione della pena di morte.

Grazie al suo carattere molto schietto (si definiva “cittadino lucchese e plebeo”) si legò nella sua battaglia contro la pena di morte ai più noti penalisti in Italia. La campagna abolizionista si intensificò dopo l’unità d’Italia ed influenzò, con la sua visione più ampia e moderna rispetto ai tempi, l’ambiente giuridico italiano.

Dal 1864 fece tradurre e stampare i maggiori scritti stranieri sulla pena di morte.

Dalle sue lettere capiamo dove nasce la sua avversione per la pena capitale “…mentre io le sono radicalmente contrario per principio di diritto…a mostrarmi illegittima l’opera del carnefice bastò quello che io tengo come unico fondamento della ragione di punire, e cioè il principio razionale della tutela giuridica, voluta dalla suprema legge dell’ordine”.

Nel 1831 Francesco Carrara frequentò a Lucca un circolo giovanile d’orientamento mazziniano e nel 1847 prese parte ai moti che provocarono la partenza di Carlo Ludovico (per il quale però espresse in seguito apprezzamenti anche positivi) e l’annessione di Lucca al granducato toscano. Durante il 1848 sentì con forza le passioni patriottiche e gli ideali unitari.

 

Si dedicò anche all’ insegnamento; la sua carriera di professore iniziò nel 1848 quando ottenne la cattedra di diritto penale nel liceo universitario di Lucca e proseguì nel 1851 nell’ università di Pisa.

 In questi anni iniziarono anche le pubblicazioni dei suoi lavori che divennero importanti per la formazione del nuovo formalismo giuridico.

Dopo l’Unità d’Italia fu per tre volte deputato al Parlamento anche se, a causa della sua cecità progressiva, prese parte limitatamente ai lavori. La cecità peggiorò sempre di più e quindi Carrara lasciò raramente la sua casa di Lucca fino alla sua morte avvenuta nel 1888.

Oggi nel cortile a lui dedicato, nel Palazzo Ducale di Lucca, si trova una scultura per ricordare la sua figura creata dallo scultore lucchese Augusto Passaglia e collocata nel cortile nel 1891.

 

 

 

http://www.palazzoducale.lucca.it/

 

http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-carrara_(Dizionario-Biografico)/

 

 

 

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