Il “segreto” della Chiesa di Santa Maria Nera a Lucca

Lucca viene spesso identificata come “città dalle cento Chiese”, perché effettivamente sono molte le chiese che vennero costruite in città soprattutto nel periodo longobardo.  Una di queste, troppo spesso sottovalutata e fuori dai circuiti turistici è la Chiesa di Santa Maria Corteorlandini che si trova nella parte settentrionale della città. Il nome Corteorlandini deriva dalla collocazione originaria della chiesa stessa, che si trovava nella Curtis Rolandinga, ossia nella corte della famiglia di Rolandinghi che qui risiedeva. La storia di questa Chiesa si lega inequivocabilmente alla Congregazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio, fondata nel 1574 da San Giovanni Leonardi, alla quale venne concessa come sede e che vi realizzò una serie di interventi, in particolar modo per creare vari ambienti conventuali, tra cui una vasta biblioteca. In pochi anni, la Congregazione riuscì a rendere l’intero complesso conventuale il centro culturale più in vista della città. Il ruolo di rilievo ricoperto dalla Congregazione nel periodo della Controriforma è testimoniato dalla magnificenza dell’interno della Chiesa stessa, raro esempio di linguaggio Barocco a Lucca.

corteorlandini

Le dimensioni contenute delle navate sono ampliate da insospettabili e ricche prospettive barocche. Capitelli, archi, soffitti dipinti, volte ornate da affreschi e strucchi attribuibili a Pietro Scorsini, acquasantiere cinquecentesche e un meraviglioso pulpito ottagonale che sembra “uscire” dalla testa di un angelo contribuiscono a dare l’impressione di meraviglia e teatralità tipica dello stile Barocco.

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La Chiesa è oltremodo ricca di opere d’arte tra cui due copie di quadri di Guido Reni, uno dei maggiori pittori italiani del Seicento (le opere originali si trovano una al Museo Nazionale di Villa Guinigi sempre a Lucca, l’altra agli Uffizi di Firenze), ma anche una copia della tela dell’Assunta di Luca Giordano (la tela originale è andata persa in un incendio nel XIX secolo). Di pregevole fattura è anche il tabernacolo eucaristico che si trova dietro l’altare maggiore attribuito all’orafo fiammingo Giovanni Vambrè il Vecchio realizzato in argento e arricchito con lapislazzuli.

Ma perché questa Chiesa è anche chiamata Chiesa di Santa Maria Nera?

Il “segreto” della Chiesa di Santa Maria Corteorlandini è una cappella, costruita nel XVII secolo, da cui si accede attraversando una porta che si trova lungo la navata sinistra. Qui l’opulenza barocca lascia il posto alla povertà della pietra che contribuisce a immergerci in un clima di spiritualità e semplicità. Il nome Santa Maria Nera deriva proprio da questa cappella, in cui è riprodotta fedelmente la Santa Casa di Loreto, all’ interno della quale è venerata la Madonna omonima raffigurata col volto nero.

casa loreto

Si tratterebbe della casa in cui venne concepito Gesù di Nazareth per opera dello Spirito Santo, che fu poi trasportata a Loreto, nelle Marche, da angeli in volo. Quella che possiamo ammirare in questa Chiesa, nel cuore di Lucca venne costruita nel 1600 con l’intento di riprodurre la reliquia e avvicinarla a quei fedeli che non potevano affrontare pellegrinaggi lontani. Si dice che uno dei mattoni con cui è stata costruita una delle pareti della  Sacra Cappella di Lucca provenga proprio dalla originale casa che si trova a Loreto e che, quando questa venne parzialmente distrutta da un incendio, ci si affidò proprio a quella di Lucca per poterla ricostruire fedelmente.

Attualmente, all’interno nell’antico complesso conventuale di Santa Maria Corteorlandini, ha sede la Biblioteca statale di Lucca, che oltre ad una numerosa raccolta di volumi, possiede una cospicua mole di opere del XVII e XVIII secolo.