Il Ponte della Maddalena e l’uomo che riuscì ad ingannare il diavolo

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Borgo a Mozzano è un piccolo comune sorto sulle rive del fiume Serchio sulle colline della lucchesia, in prossimità di importanti strade come quella del Brennero e la via Lodovica. Il borgo conserva ancora molti palazzi storici appartenuti ad importanti famiglie come i Castracani e i Guinigi, mentre le antiche chiese cittadine di San Rocco e San Jacopo custodiscono al loro interno opere di artisti come Matteo Civitali, Andrea della Robbia ed affreschi di Luigi Ademollo, anche se l’opera che ha reso Borgo a Mozzano famoso nel tempo è sicuramente il Ponte della Maddalena, detto anche ponte del Diavolo.

Con la sua particolare struttura questo ponte è facilmente riconoscibile. La sua costruzione risale quasi sicuramente al Trecento, anche se molti la attribuiscono alla contessa Matilde di Canossa (XI secolo), comunque non deve essere stato facile per gli operai del tempo realizzare una struttura così particolare, a schiena d’asino e con campate asimmetriche. Il ponte fu restaurato da Castruccio Castracani e forse in quel periodo furono sostituite alcune parti in legno con quelle più resistenti in pietra. In nome Ponte della Maddalena gli venne dato nel XVI secolo perché nelle vicinanze, sulla riva sinistra del Serchio, si trovava un oratorio con un’edicola che custodiva la figura della Maddalena, poi andata distrutta.

 

Per cercare di preservare l’originale struttura, durante i secoli furono presi vari provvedimenti, come il decreto del 1670 indetto dal Consiglio Generale della Repubblica di Lucca che proibiva il passaggio sul ponte con “ceppi” o macine da mulino che potevano rovinarne la conformazione.

Nel 1836 il ponte subì gravi danni a causa di una piene del Serchio, mentre nel 1900 venne modificato aprendo un nuovo arco sull’estremità destra per il passaggio dei binari della ferrovia Lucca – Aulla.

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L’altro nome del ponte, quello del Diavolo, forse più famoso dell’originale, è dovuto ad un’antica leggenda secondo la quale, durante la sua costruzione, il capo mastro era molto preoccupato a causa dei gravi ritardi dei lavori, una sera gli comparve di fronte il diavolo che gli propose un accordo, avrebbe costruito il ponte in una notte se solo avesse potuto avere l’anima del primo che lo avrebbe attraversato, il capomastro accettò l’offerta e il diavolo completò la costruzione del ponte. Durante la notte però il capomastro venne assalito dai sensi di colpa e si recò dal prete del borgo per avere un consiglio, insieme riuscirono ad inventarsi uno stratagemma: lanciarono una focaccia al di là del ponte e lo fecero attraversare ad un cane bianco. Il diavolo infuriato prese l’anima dell’animale e scomparve nel fiume, così l’anima di un innocente venne risparmiata.

Leggenda vuole che nelle notti di Ottobre si senta ululare un cane e che questi in realtà sia il diavolo in cerca del capomastro per avere la sua vendetta.

Questa leggenda non è unica nel suo genere, infatti se ne trovano di simili in giro per l’Italia e persino in Spagna!

Oggi attorno al ponte e alla sua leggenda è nata una magnifica festa che si svolge ad Halloween, la prima e la più grande in Italia, nata nel 1993 arriva ad ospitare ogni anno più di 40.000 spettatori, offrendo un ricco programma con concerti, show, rievocazioni, con storie e leggende locali. Un evento da non perdere!

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