Taste of Rome 2014

Come primo post sull’altra mia passione oltre i viaggi – il cibo – non parlerò di un ristorante, ma di una manifestazione a cui ho partecipato da poco: Taste of Rome.
Quest’anno si è tenuto all’auditorium Parco della Musica, dal 18 al 21 Settembre. Si sono li riuniti, oltre a stand tutti inerenti l’enograstronomia, alcuni tra i più grandi chef della capitale che hanno proposto 3 piatti a testa dei loro menù piu famosi. Si sono tenuti anche mini corsi di cucina e manifestazioni analoghe.
Il costo è piuttosto elevato, 16 € solo per accedere alla manifestazione, ed ogni piatto poi costava intorno ai 5 €, da scalare mediante una tessera ricaribile. In totale io penso di aver speso circa 50 €, dividendo ogni assaggio con altri 2 amici, in modo da provare più piatti possibili.
Devo dire che alcuni erano davvero buoni, altri un pò deludenti, ma è stata comunque una buona occasione per assaggiare le creazioni di questi chef a basso costo (rispetto ai loro ristoranti, of course).

Ovviamente la mia opinione è puramente personale. Vale un pò per ogni cosa, ma col cibo è ancora più evidente. Un piatto che per me è spettacolare potrebbe non piacere neanche un pò ad un’altra persona (e viceversa). Quindi mi limiterò a descrivere le mie impressioni su ogni pietanza assaggiata e a condividere, come sempre, le foto scattate durante l’evento.

Abbiamo iniziato con un assaggio del Pastificio Secondi. Purtroppo anche se il condimento era buono, la pasta era un pò scotta, ed essendo lei la protagonista del piatto mi aspettavo una maggiore attenzione ai dettagli.


Crudo di tonno affumicato con granita di mojito. Ristorante Il Tino – Daniele Usai. Mi è piaciuto molto, sopratutto l’abbinamento tra il pesce, davvero ottimo, ed il sapore agrumato e fresco della granitina.

Ricciola marinata allo yuzu e lemongrass su guacamole. La Pergola – Heinz Beck. Eccezionale. Non per niente Beck ha 3 stelle. I suoi piatti sono uno spettacolo agli occhi ed in bocca.

Gnocchetti di zita al grana padano con patate affumicate su sifonata di piselli e calamari marinati al lime. La Pergola – Heinz Beck. Idem come sopra. Meravigliosi.

Riassunto di carbonara. All’oro – Riccardo Di Giacinto. In assoluto il piatto migliore della giornata. Indescrivibile come sensazione.

Taste of Rome 2014

Mazzancolle arrosto, guacamole romano, nachos di polenta. Aquolina Hostaria in Roma – Giulio Terrinoni. Questo piatto mi ha un pò deluso. Non che fosse cattivo, ma neanche dal sapore chissà come particolare.

“Polpo scordato” polpo arrostito, finta maionese di lamponi, mele e zenzero.  Il Convivio Troiani – Angelo Troiani. Qua la delusione è stata ancora più forte. Il polpo era durissimo. Quasi impossibile da mangiare. E da uno chef di questo livello di certo non te lo aspetti. Peccato, perchè l’idea non era male.

Spagolino de ‘il convivio’ con porcini trifolati, more e parmigiano di uova di quaglia al pino silvestre. Il Convivio Troiani – Angelo Troiani. Altra delusione dal Convivio Troiani. L’aspetto era bellissimo, ma il sapore era poco bilanciato. Stonavano troppo i sapori dolci che spegnavano un pò tutto il resto.

Caprese tiepida, liquida e affumicata. Imago All’Hassler – Francesco Apreda. Particolare. Una mozzerella in un brodo dal sapore affumicato di pomodoro. Buona.

Spaghetto al pomodoro affumicato. Enoteca La Torre a Villa Laetitia – Danilo Ciavattini. Amarissima! No no, proprio non mi è piaciuta.


Spugna di yogurt su frutti rossi con gelato ai pinoli salati. La Pergola – Heinz Beck. Buona. Beck conferma la sua bravura anche nei dolci, sebbene io abbia gradito di più i piatti salati.

Tiramisù croccante in chiave moderna con crema al Baileys, spugna e ganache al caffè, gelato al Baileys. La Terrazza dell’Eden – Fabio Ciervo. Tra i dolci assaggiati, è il migliore. Un insieme di gusti da ricordare.

Cannolo alla siciliana con sorbetto di more e grappa, spugna di pistacchi e crumble al cacao. Giuda Ballerino – Andrea Fusco. Buono, ma nulla di eccezionale. Non mi è piaciuta l’idea del cannolo fatto con la pasta simile a quella delle frappe di carnevale fritte.


L’esperienza mi è comunque piaciuta (a parte il caldo assurdo che faceva quella domenica e l’assenza – o quasi – di posti in ombra e dove sedersi. Sicuramente qualcosa potrebbe essere migliorato).
Penso proprio che il prossimo anno ci tornerò.

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