Rifugio Gherardi , quando una semplice scarpinata può aiutare dall’altra parte del mondo

Rifugio Gherardi , quando una semplice scarpinata può aiutare dall’altra parte del mondo….

cioè? 

Giugno 2014

Poco prima della fine dell’asilo un’amica mi fece una proposta inusuale . Andare in un rifugio come volontaria , i bimbi potevano venir con noi si sarebbero dovuti ”arrangiare” .Le mamme ,  e in questo caso anche un papà , avrebbero lavorato per sistemare al meglio il Rifugio Gherardi prima delle molteplici visite di escursionisti / appassionati della montagna / viandanti ed oratori che in Estate transitano sulle vette della Val Taleggio .

Una valle che non conosco pur essendo io bergamasca . Onestamente della Val taleggio si sa solo del….formaggio Taleggio che qui viene prodotto . Potete immaginare le malghe , il bestiame che qui pascola libero , senza stress , e che rumina beatamente ore e ore cibandosi delle fresche erbette di montagna . Il latte prodotto dà un formaggio gustosissimo . 

Solo gli escursionisti sanno che qui ci sono molteplici percorsi ,sentieri ,rifugi CAI e oggi vi parlo di quello che abbiamo visitato ,sistemato come volontarie .

Partiamo di mattino presto direzione Sottocorna (BG)  poi Pizzino sappiamo di dover lasciare le auto in un parcheggio e di arrampicarci per un sentiero facilmente percorribile perfino da bambini di 4 anni . Con noi mamme ci sono bambini dai 18 mesi ai 14 anni . 

Gli zaini vengono gentilmente trasbordati su una Jeep di un volontario ,sarà lui il nostro contatto esterno (il perchè capirete dopo) e via di buona lena ci incamminiamo verso il Rifugio. Il percorso è agibile , ben segnalato dai numerosi massi colorati a righe bianche e rosse che il CAI nel corso degli anni ha provveduto a censire e segnalare . 

In lontananza si sentono i ”baciocchi” delle mucche . Il suono dei campanacci ci accompagna per quasi tutto il percorso , vediamo molteplici mandrie di mucche della razza bruna Alpina che qui come nel resto della bergamasca fa da padrona. E’ una razza forte , abituata alle intemperie .

In montagna  in un attimo il panorama può cambiar una giornata assolata in un batter di ciglia potrebbe diventare un paesaggio tardo autunnale.

E nel Giugno 2014 la piovosità è stata incredibile . Ma noi super mom non ci ferma neanche il diluvio universale; mentre la salita a me ha troncato il fiato 😀 devo dire che macino km e km ma non in salita , mi dovevano aspettare un attimo intanto che riprendevo fiato (quel poco che avevo , ps ho un piccolo problema cardiaco ecco la verità , credevo di schiattare!!!!)

Dopo 45 min scarsi di camminata giungiamo al Gherardi . Il rifugio ci accoglie , che bellezza di visione . Se chiudo gli occhi rivedo il momento , la bandiera italiana al vento , il generatore a gasolio in azione.E le grida dei nostri figli monelli che subito ripresi dalla camminata si sono lanciati a giocare nel vasto prato dinnanzi al Rifugio rifugio cai gherardi

Il volontario referente da le disposizioni alla capogruppo Katia , sarà lei a dirci cosa dobbiamo fare .

Il rifugio Gherardi è gestito dai volontari dell’ associazione Mato Grosso ed il ricavato è interamente devoluto per il sostentamento dell’attività dell’ospedale di Chacas in Perù .rifugio gherardi

Potete ben capire che far parte ,anche solo per poco tempo , di questa grande famiglia di volontari non può far altro che del bene all’anima . 

Il nostro compito e pulire, sistemare e la cuoca Isa cucinare per i viandanti . e qui in questo contesto ho scoperto un’eccellenza tutta da gustare lo strachitùnd ( a fine articolo leggerete le info e una ricetta corredata)

I bimbi si sono ben adattati alla mancanza totale di tv , internet ecc . Loro giocavano anche con un filo d’erba , amavano cercare di vedere le marmotte . rifugio gherardi

Le marmotte venivano a vedere chi portava trambusto nel loro pacifico habitat , e devo dire che stranamente a quanto si possa pensare erano attratti dal vociferare allegro dei bimbi . 

Il Rifugio è autonomo ma si dovevano rispettare alcune regole ; ci siamo abituati ad una vita spartana . La doccia si poteva a patto che ci fosse disponibilità idrica . Il telefono  doveva rimanere a disposizione ,sempre libero per emergenze. I pannelli solari funzionavano solo con l’arrivo del sole , e quel Giugno fu molto piovoso; e allora a nanna presto ,senza sapere che cosa succedesse nel resto del mondo…….che bello , niente notizie angoscianti! Il pane settimanale se finiva veniva sostituito da kg di polenta fumante , ma lo sapete che il pane in montagna non diventa duro,merito dell’ aria rarefatta? Sapete abbiamo mangiato pane vecchio di mesi senza nessun problema? Nei rifugi c’è una piccola stanza sempre aperta , estate ed inverno dove si trova un kit d’emergenza, pane , coperte , candele per chi viene sorpreso dalle intemperie .gherardi

Ci facevamo lunghe chiaccherate , riscaldati del fuoco della stufa a legna che i pargoli più grandi accendevano per noi . I bimbi piccoli imparavano a giocare tra di loro , ad amalgamarsi con il resto del gruppo .

Il periodo di volontariato è durato 8 giorni circa , dopo di noi un’altra squadra composta da imbianchini, avrebbero provveduto a pitturare l’esterno del Gherardi . 

E’ stato quasi traumatico ritornare alla vita ”normale” delle nostre piccole e grandi cittadine con i rumori del traffico,i cellulari che suonano . Consiglio a tutti di fare una piccola o grande sosta nei rifugi e in questo in particolare ,ricordandovi che il guadagno verrà donato 

Più info : 

Questo rifugio (a quota 1647 m) è facilmente accessibile dalla frazione Quindicina in val Taleggio e pertanto è raccomandabile a chi inizia a muovere i primi passi in montagna. L’ambiente è assolutamente dolce e privo di pericoli, ed offre un vastissimo panorama su tutta la valle e la pianura lombarda.

Lat 45° 55′ 32,6”   Long 9° 33′ 53,2”

Note tecniche:

  • Possibilità di utilizzo delle docce con acqua calda a pagamento e se la disponibilità idrica lo consente.
  • La struttura dispone di camere da letto da 3, 6 o 9 posti o in camerata da 42 letti.
  • Vendita al rifugio di sacchi lenzuolo monouso.

Su iniziativa della Sottosezione del CAI di Zogno, nell’estate del 1980 iniziarono i lavori per la costruzione di un rifugio alpino in località Piani dell’Alben, sopra Pizzino in Val Taleggio, a quota 1650 m. Con questa opera il CAI di Zogno volle onorare la memoria del socio Angelo Gherardi, esperto sci-alpinista morto accidentalmente durante un’ascensione invernale al Corno Stella il 29 dicembre 1974. Il lavoro proseguì per parecchi anni e fu compiuto anche grazie all’apporto volontario di molti soci. L’inaugurazione avvenne il giorno 21 giugno 1987.

Telefono rifugio: 
0345.47.302
Mail rifugio: 
Apertura:

Anno 2015

Aperture nei fine settimana dal 02/02 al 07/06 e dal 19/09 al 20/12

Apertura continuativa dal 25/04 al 03/05 – dal 13/06 al 13/09 e dal 26/12 al 06/01/2016

fonte : Portale geografico CAI Bergamo rifugio gherardi

Caratteristiche e informazioni

Il rifugio è di proprietà della sezione di Bergamo del CAI, ma la gestione è affidata ad un gruppo di volontari dell’Operazione Mato Grosso ed il ricavato è interamente devoluto per il sostentamento dell’attività dell’ospedale di Chacas in Perù, ha una capienza di circa 70 posti letto e altrettanti posti a sedere in sala da pranzo. È aperto in modo continuativo da metà giugno a metà settembre, mentre per il resto dell’anno rimane aperto solo nei giorni festivi e prefestivi.

Il rifugio è facilmente accessibile dalla frazione Quindicina di Pizzino in Val Taleggio e pertanto è raccomandabile a chi inizia a muovere i primi passi in montagna. L’ambiente è assolutamente dolce e privo di pericoli, ed offre un vastissimo panorama su tutta la valle e la pianura lombarda.rifugio gherardi

Accessi

Il rifugio è raggiungibile da:

Ascensioni

  • Monte Sodadura (2.010 m) – difficoltà E
  • Monte Araralta (2.009 m) – difficoltà E
  • Pizzo Baciamorti (2.006) – difficoltà 

Fonte Wikipediarifugio gherardi

Ricetta con lo Strachitund

http://blog.giallozafferano.it/cuochepercaso/risotto-alle-pere-e-strachitunt-ricetta/78info per lo strachitund >QUI

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