L’acqua di Parigi

Ieri il mondo ha celebrato la giornata mondiale dell’acqua. Tema 2011: l’acqua per le città.

Se pensiamo all’acqua in città, la prima domanda che viene in mente è: com’è l’acqua del rubinetto, bevibile?

A Parigi l’acqua del rubinetto è non solo bevibile, ma buona. Miracolo? A guardare da vicino (ieri ho avuto modo di documentarmi un minimo!), la qualità dell’acqua a Parigi è migliorata da quando, alcuni anni fa, la gestione è tornata pubblica, da privata che era.

Non giriamoci intorno, è chiaro che i grandi gruppi che operano sul mercato dell’acqua, e in Francia si trovano i due big mondiali Veolia e Suez, non hanno grande interesse a investire nella costosa manutenzione delle canalizzazioni che ci portano l’acqua in casa. I contratti che assicurano loro la gestione dell’oro blu sono infatti di solito trentennali e un investimento in questo settore non è redditizio a una tale scadenza.

Insomma, per farla breve risparmiare sull’acqua del rubinetto ha avuto come conseguenze un peggioramento del gusto (il cloro si sente, e non fa bene) e notevoli aumenti sulle bollette.

In Francia perciò alcune città, tra cui appunto Parigi, hanno scelto di rimunicipalizzare il servizio.

Risultato: personalmente non mi devo portar su in casa (4° piano senza ascensore, e in molti condividono qui la mia situazione!) le pesanti casse dell’acqua. La composizione dell’acqua è garantita, per lo meno è riportata nero su bianco su internet: http://www.eaudeparis.fr/jsp/site/Portal.jsp?page_id=300

L’inconveniente principale dell’acqua di rubinetto parigina resta però il forte tasso di calcare presente. Pare che non sia nocivo per la salute, ma così non si può proprio dire per i miei panni bianchi, che ingrigiscono dopo un po’ di lavaggi…

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