L’igienista compulsivo in vacanza1 min read

E’ una figura tragica, proprio come l’Otello di Shakespeare. O – più prosaicamente – come Pippo Baudo dopo l’esilio dalla Rai. L’ igienista non affronta nessun viaggio senza “i copriwater” di carta. Proibisce ai suoi compagni di viaggio di sedersi sul letto con i jeans indossati durante il giorno. Il momento peggiore per averlo di fronte è a tavola. Infatti, prima di avventarsi sul cibo, finge un colpo di tosse per richiamare l’attenzione. Poi esclama:” Non avete dimenticato niente?”

Qualcuno domanda:”La preghiera? Ma non eri ateo?” Un altro: “Dobbiamo accendere la tv, hai perso la password del wifi?” Lui sospira e scuote la testa:” L’amuchina”!!!!!. E così obbliga i commensali a pulirsi le mani con il prodotto detergente. Ognuno ha il suo flacone. Con il nome scritto sull’etichetta. Perchè l’igienista compulsivo pensa a tutto.

Igienista compulsivo
Hitler ideò il saluto con il braccio teso per evitare di stringere la mano agli estranei. Temeva di contrarre qualche malattia

Le pattine e la stretta di mano

Ma non è finita qui. Il nostro idolo prima di far entrare in casa i suoi amici, li obbliga a calzare “pattine” sterilizzate. Quando deve bere usa solo bicchieri di carta per paura di contrarre l’Aids o la pellagra. Come avrete capito, l’igienista e’ amante della pulizia. Ma anche i suoi compagni non sono da meno. Per questo non esitano a fare piazza pulita lasciandolo a casa.