Danzica on the Moonlight (pt. 7)3 min read

Ti rendi conto? Andiamo a Danzica! E’ il punto più a nord del nostro Interrail. Meraviglioso. E poi attraverseremo mezza Polonia. Vedremo un paesaggio sicuramente diverso”. Paolino parla estasiato mentre sorseggia il solito cappuccino in una sala da tè molto kitsch della stazione di Lublino. In effetti tutte le sue previsioni saranno smentite. Dopo 8 ore di viaggio, dal centro sud all’ estremità settentrionale, il panorama non è cambiato di una virgola. Solo open fields polacchi: distese infinite di grano intervallate da qualche anonimo casolare. Bello, sì. Ma dopo un po’ stanca. Eccome.

Il momento degli ultras (vol. I)

Arriviamo a Danzica (Gdansk) in serata, ma sembra pomeriggio. A queste latitudini fa buio tardi. Appena scendiamo nel sottopassaggio troviamo una marea di tifosi del Lechia Gdansk, la squadra locale. Ci sarà una partita di campionato, immaginiamo. Ci giriamo e alle nostre spalle compare una gigantografia: “Lechia Gdansk-Juventus”. Io sono pronto a tirare fuori il mio salvacondotto: la cover della Fiorentina. Paolino suggerisce:”Evitiamo di parlare”. Anche perchè  non vanno solo le famiglie allo stadio. Ma anche tipi poco raccomandabili. Fortunatamente ad una più attenta ricognizione notiamo che la partita si è giocata ieri. Fiuuu.

Danzica - lungofiume- Motlava
Danzica. Veduta del centro dal lungofiume sulla Motlava

“La chiave di tutto”

Un piccolo spavento. Roba da nulla. E poi la città si fa perdonare. Subito. Impossibile resistere al suo fascino. Ci accoglie con la “Fiera di San Domenico”, una delle più antiche d’Europa. Le vie del centro cittadino vomitano turisti e bancarelle dove gli artigiani vendono oggetti d’epoca medievale. Per una sera abbiamo la sensazione di essere mercanti giunti sul Baltico per commerciare lana o altre materie. Ma tutta la cornice è stupenda; palazzi anseatici, addossati l’uno sull’altro, che fanno a spallate per conquistare un sole freddo e distante riflesso dalle lunghe e snelle finestre sulla facciata. Le cuspidi degli edifici invece sembrano aggrapparsi in alto per fare il solletico al cielo, mentre in basso i ponti sorvegliano le acque pigre della Motlava. Insomma: Danzica e’ meravigliosa. È la chiave di tutto, disse Napoleone. Qui iniziò la seconda guerra mondiale. La storia è passata qui. E anche noi.

Danzica centro storico di sera
Danzica. Il centro storico di sera

Il deserto

Non vorremo mai lasciare il centro storico. Tuttavia alloggiamo in una masseria non molto distante dal centro in linea d’aria, ma pur sempre in periferia. Per raggiungere il posto in cui pernotteremo (l’unico disponibile a prezzi ragionevoli) finiamo prima su un lagno, poi sulla superstrada per Varsavia. A un certo punto pure su un autogrill. Ovviamente rigorosamente a piedi. Dopo due ore e mezzo troviamo il quartiere, caratterizzato da villette basse a schiera. E’ una zona tranquilla, se non si dà troppo peso a qualche pastore tedesco randagio e all’ ubriacone che rovista nell’immondizia. Ma nonostante questo, individuare la struttura resta un problema. Alla fine ce la facciamo. E scopriamo che è un bed & breakfast gestito da una famiglia borghese polacca.

Paolino mangia quello che capita
Paolino mangia quello che capita

 

Il cartello gender

Ormai è tardi. I ristoranti più vicini sono chiusi. Il proprietario del b&b chiama una pizzeria a domicilio. Niente. Anche quella chiusa. Non resta che una cosa: andare al market di fronte e cercare qualcosa da mangiare. Con non poca difficoltà, mimando più che parlando (anche perchè la commessa non capisce l’inglese) riusciamo a portare a casa un kg di pane e diversi salamini. Mangiamo nella veranda e poi andiamo a dormire. Ah, dimenticavo, la famiglia polacca ha regole severissime: in pratica ci tocca, per dirla alla Ceccherini, pisciare come le fighe (vedi foto).

Danzica cartello gender bagni
Danzica. Il cartello gender. Attenzione alla postura

 

.

2 Risposte a “Danzica on the Moonlight (pt. 7)3 min read

  1. Anche io proprio per l’anno degli europei ci sono andato la prima volta.. I miei amici ed i miei genitori continuano a pensare che lo scopo fosse il turismo sessuale, finalmente qualcuno che attesti che è un posto stra-figo.
    Grazie amici

I commenti sono chiusi.