Cittá che vai… giardini e parchi che trovi. Oasi nel cuore di Lisbona: Jardim da Estrela

giardini e parchi a lisbona jardim da estrela

Dall’alto di una sapienza siculo-collinare, fatta di uccellini cinguettanti e alberi di ulivi, in passato ho sempre paragonato il mio approccio con la cittá a quello di Renato Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna” .

Man mano e, aggiungerei per fortuna, la mia capacitá di adattamento e la voglia di scoprire mi hanno sempre salvato da questo cliché, fornendomi i mezzi giusti per destreggiarmi con abilità tra orari di lavoro, metro affollate (il mio limite di sopportazione arriva a 10 persone massimo nello stesso luogo chiuso, dopodichè asfissia), un semaforo rosso (io che attraverso) e il rumore assordante dei clacson arrabbiati (magari non solo perchè ho attraversato io).

Lisbona è chiaramente un caso a parte. Non ho mai vissuto nessuna cittá simile che mi desse la sensazione di non essere davvero cittá, eppure lo è. Forse questo è uno dei tanti motivi che mi permette di dire: ho scelto il posto giusto. Vuoi per gli spazi, molti dei quali raggiungibili a piedi, le sette facce differenti per le sette differenti colline, per quella calma che contraddistingue i portoghesi e i loro movimenti.

La frenesia qui c’è ma è differente.

E’ chiaro che lo stress abita in tutti e negli ultimi ventisei anni (ovvero da quando vivo su questo pianeta) ho imparato a riconoscere e interpretare i segnali di fumo del mio cervello. Il messaggio solitamente è: sono stanco, portami al parco!

Se anche voi, per un motivo o per un altro, ricevete lo stesso messaggio e vivete a Lisbona, o siete di passaggio e il mood del turista incallito non fa per voi, la cittá mette a disposizione numerosi spazi verdi, giardini dove poter trascorrere ore piacevoli magari in compagnia di un buon libro all’ombra di un salice piangente.

Se il sole ha deciso di baciarvi e il cielo sopra di voi è talmente azzuro (un cielo cosi da nessun altra parte al mondo) da lasciarvi per circa 20 secondi in uno stato di ebetudine con paralisi facciale annessa, ecco, allora è il giorno giusto per fare un salto al Jardim da Estrela. Raggiungibile in metro (stazione di riferimento Rato) o, in alternativa, con il mitico 28, questo polmone verde nel cuore della città fu costruito nel XIX secolo di fronte alla Basilica da Estrela.

Le differenti entrate danno accesso ad una dimensione paradisiaca che lascerebbe sospirare perfino gli occhi, semmai potessero. Un mondo parallelo, ovattato.

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Entrate e siate ciò che volete. Levate le scarpe e gettate su di un plaid lungo l’esplanada i vostri pensieri, accanto a quelli delle tante specie di fiori presenti. Occhio a non calpestarli però, qualcuno potrebbe indispettirsi.

Se il sole batte forte saranno gli altissimi alberi centenari dalle radici ben in vista a darvi ristoro.

Vagando per i sentieri potrete per un istante rivivere il tempo in cui questo meraviglioso spazio, subito dopo la sua realizzazione, era diventato luogo d’avanguardia e meta prescelta per il cosiddetto Passeio da Estrela. In alternativa, se il flashback non vi aggrada, lasciate solo che l’abbondanza della vegetazione presente vi riempia gli occhi e i polmoni.

Al centro del giardino non potrete non notare il bellissimo Coreto in ferro battuto, il quale, durante i mesi estivi, si trasforma in un vero e proprio palcoscenico per i musicisti delle bandas filarmónicas. Natura e cultura diventano dunque il connubio perfetto sia per la gioia degli appassionati e sia per quella dei passanti, i quali, nella maggior parte dei casi, non sapendo, godono di questo spettacolo en plein air.

E se dimenticate a casa il vostro libro? Nessun problema! La Camera Municipale di Lisbona da tempo rende disponibile il prestito di libri, riviste e quotidiani all’interno del chioschetto Biblioteca Jardim.

Per gli amanti della corsa e dello sport, lungo il perimetro del giardino è stato studiato un percorso preferenziale per chi la tensione la scarica in maniera differente. Scarpe da ginnastica, tuta e via! Lungo il percorso varie tabelle/ pit-stop vi consiglieranno differenti esercizi fisici da accompagnare alla corsa.

Certo, dopo tanta fatica, vi avviso, sopraggiunge il classico languore. I vari punti ristoro potranno soddisfare le vostre esigenze, dal dolce al salato, dalla bibita fresca al caffè, mentre i più piccoli potranno scorrazzare felici nelle aree giochi pensate appositamente per loro.

Questo posto incantato, aperto ogni giorno dalle 7.00 alle 24.00, il primo fine settimana di ogni mese ospita Craft & Design na Estrela, esposizioni e attività per gli amanti del design e dell’artigianato, dalle 9.00 alle 18.00.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

Verso il tramonto il Jardim da Estrela cambia colore e la luce si attenua e si riflette sulla superficie dei laghetti all’inglese, mentre una vecchia signora dà da mangiare alle papere. Ad un certo punto, per una strana magia, può succedere a voi ciò che di norma accade sempre a me, ossia perdervi, pur restando seduti sulla stessa panchina da due ore.

E’ in quel momento che, a mio avviso, ci si rilassa davvero. Un bambino mangia un gelato malgrado, con estrema difficoltà, voglia contemporaneamente e in maniera ostinata salire sull’altalena. Due signori anziani giocano a scacchi e uno dei due impreca in portoghese. L’altro ha palesemente vinto. Un ragazzo e una ragazza riavvolgono il plaid e vanno via mentre un uomo suona la fisarmonica.

Questi sono i momenti in cui non sento di essere straniera in un Paese, forse perchè mi sento parte di quel bellissimo quadretto, sono una dei personaggi.

Immagini ricorrenti? No. Non avrete mai la sensazione di essere in un giardino qualunque di una qualunque città. Vi alzerete dalla panchina, come me, sapendo di essere a Lisbona, dicendo a voi stessi non più di aver scelto il posto giusto ma di sentirvi fortunati nell’essere stati scelti da quel posto!

Ehi aspettate… Tornate a casa? Fate prima un salto alla Basilica da Estrela e al Cimitério dos Ingleses a due passi da voi. Sarebbe un peccato non approfittarne.

L’uscita è in quella direzione, tocca attraversare la strada.

Occhio al semaforo però. E’ rosso!

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