Una gita in montagna: Serra da Estrela

Quando frequentavo le scuole medie una cosa che odiavo con tutta me stessa erano le ore di geografia. In particolare non tolleravo che mi si venisse chiesto di ricalcare su carta da lucido il perimetro di un Paese o di una regione, delineandone i confini, evidenziandone il passaggio di fiumi e la presenza di laghi e di catene montuose. Benedette catene montuose! Come facevate a sfumare il giallo, il verde e il marrone? Io devo ancora scoprirlo.

Per fortuna mi sono sempre salvata e nel tempo ho imparato a dislocare la mia persona da un posto all’ altro per cogliere dal vivo la bellezza e la differenza di un Paese.

Tutto questo per dire che:

– è vero che in Sicilia c`è il mare ma l’Etna non è stata messa lì a caso e ieri, udite udite, anche la mia isola era colma di neve. Non siamo certo sulle Dolomiti ma ci accontentiamo.

– E i bambini del Portogallo? Che catene montuose riproducevano su carta lucida studiando la geografia del Paese? Non è certo tutto oceano, Tejo e trallalero!Portugal_location_map_Topographic

Qualche settimana fa ho deciso di andare a fare una gita in montagna con degli amici!  Destinazione Serra da Estrela.

Ve ne avevamo già parlato tempo fa raccontando un po’ di leggende popolari portoghesi.

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La Serra da Estrela (catena montuosa della Stella) è il maggior gruppo montuoso del Portogallo continentale e raggiunge un’altitudine di 1993 metri. Tra il 1716 e il 1726, Re Giovanni V fece costruire una torre alta 7 metri, in modo che si riuscisse a giungere ai 2000 metri. La stessa sommità è ora conosciuta in portoghese come “A Torre”.

100 km di granito che un tempo delimitava la frontiera meridionale del Paese. Il paesaggio lascia a bocca aperta. Pensavo che il Portogallo mi avesse già sufficientemente rapita con suoi tramonti a beira rio, con le sue spiagge e i suoi capos a strapiombo sull’oceano. Ma alla meraviglia non c’è mai fine e, malgrado il freddo, ritrovarmi circondata da una coltre bianca illuminata dal sole, sotto lo stesso cielo azzurro di Lisbona, è stata una cosa davvero inaspettata.

Muovendoci in macchina (mezzo più adeguato per raggiungere le vette) lo scenario che si è aperto dinanzi a noi (e a me sicula) è stato surreale: gole scolpite dall’acqua, dirupi, torrenti, piccoli laghi montani parzialmente trasformati in lastre di ghiaccio pronti al disgelo. Quante meraviglie nasconde questo Paese?

Arrivati in cima alla Torre mi sono accorta di essere circondata da slittini impazziti e gente mascherata da “omino micheline” pronta per la discesa!

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È facile immaginare che non ho mai indossato un paio di sci in vita mia ma non mi sono certo demoralizzata.

Una funivia in azione, piena di gente è giunta a valle mentre da uno stabilimento proprio accanto alla Torre l’odore di formaggi e salumi ha inebriato i miei sensi. E già!

Così come il resto del Portogallo anche la Serra possiede i suoi tesori gastronomici!

Il re dei re? Il famosissimo Queijo da Serra, il più antico tra i formaggi portoghesi, presente nelle tavole reali dal XII secolo ed eletto una tra le 7 meraviglie gastronomiche del Portogallo nel 2011. Per noi, nella lista dei regali da portare a casa lasciando questa terra.

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Il Parque Natural da Serra da Estrela è diventato nel 1976 la maggiore area protetta del suolo portoghese e la sua estensione si inserisce, oggi, all’interno di sei municipi in particolare (Guarda, Manteigas, Gouveia, Seia, Celorico da Beira, Covilhã), tra il Distrito da Guarda e quello di Castelo Branco.

I paesini montani limitrofi sono luoghi ideali dove soggiornare e far riposare le idee. Noi abbiamo scelto Belmonte, nel distretto di Castelo Branco, paese nativo di Pedro Álvares Cabral. Certo, è paradossale che uno dei più grandi navigatori, colui che giunse per la prima volta in Brasile via mare, fosse un uomo nato in montagna. Eppure succede amici. Se vi capita di passare da queste parti non perdetevi questo piccolo borgo medievale. Visitate il castello ed il fantastico Museu dos Descobrimentos.

Per gli amanti dello sci, oltre alla Torre, non perdetevi la Pista di Manteigas o se il tracking è la vostra passione Poço do Inferno vi condurrà lungo un percorso verso cascate paradisiache. Se non temete il freddo o decidete di andare in primavera- estate, da quel che si vocifera, è da non perdere Praia Fluvial de Valhelhas, una spiaggia lungo il fiume Zêzere, affluente del Tejo. A mollo tra le montagne insomma.

Ad Heidi e alle caprette gli facciamo un baffo!

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Se l’inverno è inevitabile anche qui in Portogallo, allora viviamolo al meglio. Affittate una piccola baita (prezzi accessibili) e una macchina. Convincete un po’ di amici e munitevi di sciarpe, cappelli, guanti e attrezzatura varia.

Non perdetevi questo spettacolo tutto portoghese. L’ennesimo! Non avrei potuto disegnarvelo se non a parole. Ah, e se di sera, alzando gli occhi al cielo, vi capita di vedere un stella più luminosa delle altre, allora fissatela per bene e conservatene il ricordo. È la stella della Serra che vi dà il benvenuto!

Scritto da Maria Grazia Berretta

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