Lisbona in “mostra”. Esposizioni in città

Rinchiudersi in un museo, a volte, può  essere un piacevole diversivo, una tappa lungo il nostro percorso lisboeta.  Entrare all’interno di quello spazio chiuso, tra scolaresche e custodi addormentati apre, nella maggior parte dei casi,  porte di mondi nuovi, tanti, mai immaginati.

Anche Lisbona si mostra e se avete sempre pensato che mostra sia il femminile di mostro, bhe, non è proprio cosi.

Ecco per voi una piccola lista di esposizioni da non perdere.

Almada Negreiros: o que nunca ninguém soube que houve

Almada_NegreiroAttraverso opere inedite, disegni, pittura e libri, uno dei più importanti autori del XX secolo si rivela. Compagno e complice di Fernando Pessoa nell’avventura dell’ Orpheu, manifesto del Modernismo portoghese, Almada Negreiros racconta la sua storia da artista mitico, figura  polemica e auto-mitificata. Tra le sue opere più importanti l’immagine di Pessoa, Empregado de escritório. Ad ospitare la mostra è il Museu da Eletricidade. L’ingresso è gratuito. Avete tempo fino al 29 marzo. Non perdetevela.

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7 mil milhões de outros

Sempre al Museu da Eletricidade è possibile ammirare il ritratto vivo dell’umanità dei nostri giorni.

Come vivono i 7 milioni di abitanti del pianeta? Cosa sognano, cosa hanno da dire? Cosa li unisce e cosa li separa?

Date risposta a queste domande. L’esposizione, creata nel 2003, ha giá fatto il giro del mondo per poi giungere qui, a Lisbona, dove rimarrà in pianta stabile fino a giorno 8 febbraio. Una galleria di immagini, 30 temi di natura universale. Un viaggio,insomma, attraverso lo sguardo di persone completamente distanti tra loro. Cosa legherà un pescatore brasiliano, un calzolaio cinese, un artista tedesco e molti altri?

Scopriamolo insieme.

L’esposizione ha un costo di 2 euro, mentre per studenti, possessori cartão jovem e maggiori di 64 anni il costo è di 1 euro. Gratuita fino ai 14 anni.

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António Lagarto: De Matrix a Bela Adormecida

Dal 14 dicembre al 29 marzo presso il Mude-Museu do Design e da Moda

Per chi ama la scena e gli abiti da scena questa è la mostra ideale. L’esposizione presenta una collezione di circa 200 modelli realizzati dal celebre costumista, António Lagarto, a partire dal 1984. Un lavoro di dedizione e creatività, un viaggio ricco di riferimenti letterari, architettonici e di design che va oltre il cartamodello.

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O Tempo e o Modo, para Um Retrato da Pobreza em Portugal

Dal 16 gennaio al 27 febbraio l’ Hospital Júlio de Matos, padiglione 31, ospita un progetto di Paulo Mendes e  Emília Tavares sotto forma di esposizione, seminario e investigazione, sulla povertá del Portogallo.

Questa mostra ha come obiettivo l’analisi diretta delle varie forme di povertà dal XIX secolo fino giungere ai giorni nostri. Vari artisti mettono in mostra opere d’arte di ogni genere generando riflessioni, lanciando messaggi. Un percorso storico che ci regala l’immagine scarna del nostro Portogallo ma che allo stesso tempo, riesce a trasformare in arte la zona buia della sua essenza. Pezzi di una vita vissuta che si mostrano dal  lunedi al venerdi, dalle 10.00 alle 16.00. Ingresso gratuito.

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Carla Cabana: Palavra Arquivada

Fino al 15 marzo 2015 l’ Arquivo Municipal de Lisboa- fotográfico, con sede in Rua da Palma 246, ospita lo straordinario lavoro di Carla Cabana e la sua collezione di cartoline dall’inizio del XX secolo.

Sulla scia del suo lavoro artistico e, continuando sulla riflessione della perdita della memoria e del passare del tempo (anche per questo tipo di documenti), si assiste, attraverso questa mostra, a una nuova configurazione del lavoro di Carla Cabana. Grazie alla nuova tecnologia del laser è possibile cogliere la tridimensionalità  della cartolina, eliminando le sezioni scritte che, nel tempo, creano interferenze con l’immagine.

La visibilità dell´immagine a discapito del testo, dunque, tematica di dibattiti che ci permette di cogliere la bellezza e la fragilità di questi oggetti e il loro viaggio nel tempo.

 Alexandre Farto Aka Vhils no Teatro Nacional D. Maria II

Uno spazio dedicato alla memoria, un edificio ricostruito a partire dalle rovine di un terribile incendio: è all’interno del Teatro D. Maria II che si muove la mano di Alexandre Farto,  uno dei migliori esempi di arte urbana degli ultimi anni.

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Nelle pareti nel nobile salone de teatro è possibile ammirare il suo lavoro negli sguardi e nei volti di alcune delle attrici più famose della storia del teatro portoghese.

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Una parete scavata che diventa simbolo di una memoria immortale fino al 15 luglio del 2015.

Scritto da Maria Grazia Berretta

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