1. Sistemate correttamente il vostro corpo a tavola
Perché non ho usato il verbo “sedere”? Perché in Giappone non sempre ci sono tavoli e sedie all’occidentale ma talvolta si trovano tavolini bassi che obbligano i commensali ad inginocchiarsi in stile seiza in uno zabuton appoggiato sul tatami (pavimentazione giapponese).
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2. Cosa dire …
Prima di iniziare a mangiare è d’obbligo pronunciare un paio di formule che introducono il banchettante al pasto: la prima è itadakimasu, che sarebbe una sorta di “buon appetito” ma che letteralmente significa “ricevo questo cibo (e ringrazio)”. A seguire, con un bicchiere contenete possibilmente una bibita alcolica, si brinda con i commensali alzando il gotto e dicendo “kanpai”!
3. Le bacchette sono importanti
Al ristorante, ma soprattutto nelle case giapponesi, costringetevi ad usare le bacchette per mangiare. Tutti sappiamo quanto sia difficile all’inizio familiarizzare con questi strumenti di tortura: è terribile, quando la fame è vorace, non riuscire a riempirsi lo stomaco istantaneamente, tuttavia, la disperazione vi darà la forza di imparare ad usare le bacchette più velocemente.
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4. Imparate a mangiare le zuppe
Tutto ciò che è contenuto in una ciotola con il brodo va risucchiato: rāmen, udon, alghe, tōfu, si devono aspirare producendo anche il rumore. In questo modo si dimostra a chi ha cucinato che si sta apprezzando la pietanza.
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5. Non esistono antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, frutta, caffè, ammazzacaffè …
Nelle tavole giapponesi i cibi vengono serviti tutti assieme, non esiste la divisione all’occidentale in primi piatti, secondi e così via. Di conseguenza non aspettatevi altro rispetto a ciò che trovate esposto a tavola quindi, anche se non è molto educato, dateci dentro!!