Le cose che detesto del Giappone (Parte 1)

1) Il mushiatsui 蒸し暑い: letteralmente significa “caldo umido” ed è il termine utilizzato per descrivere il tempo durante la famigerata estate giapponese; nulla a che vedere con la nostra afa d’Agosto, provare per credere. È un caldo infame che ti toglie il respiro e, di conseguenza, anche la voglia di compiere qualsiasi movimento. Può sembrare assurdo ma di notte la situazione non cambia, perché la temperatura si abbassa di qualche grado ma l’umidità resta e non c’è uno spiffero d’aria nemmeno a pagarlo! Uscire la sera tutte carine, truccate e con la messa in piega impeccabile non vale la pena, si suda troppo: tutti i vostri sforzi saranno vani perché non farete in tempo a raggiungere la stazione della metro che sembrerete un incrocio tra Pierrot e Jon Bon Jovi ai tempi d’oro!

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2)     Aria condizionata “a palla”: per proteggersi dal mushiatsui i giapponesi hanno installato in tutta l’isola dei potentissimi impianti di climatizzazione e aria condizionata, attivi 24 ore su 24 nei luoghi pubblici come caffetterie, negozi, discoteche, treni, banche, poste, uffici … PERSINO ALL’INTERNO DELLE STAZIONI DELLA METROPOLITANA! Il fatto che tutti i locali siano climatizzati vi sembrerà un aspetto positivo … e invece no, perché al loro interno la temperatura si aggira intorno ai 7 gradi sotto lo zero: lo sbalzo termico vi causerà, oltre a fastidiose influenze e bronchiti, terribili problemi intestinali i quali giungeranno repentinamente proprio quando sarete dispersi nei boschi di Kyōto, alla ricerca di un tempio buddhista dove non ci sarà la toilette.

3)     La riluttanza dei giapponesi nei confronti dell’avverbio di negazione “no”: ad esempio, quando chiedi loro un’informazione, anche se non hanno la più pallida idea di cosa rispondere, per educazione non dicono mai NO direttamente, piuttosto si fermano a pensare e borbottano delle parole come “eeto” (beh), “chotto” (sì ma …), innervosendoti e facendoti perdere tempo prezioso.

4)      Programmi televisivi stupidi: guardare la TV in Giappone per più di 12 minuti è impensabile. Gran parte del palinsesto consiste in trasmissioni dove preparano cibo tradizionale e non (una sorta di Prova del Cuoco); i giapponesi infatti adorano guardare persone che cucinano e mangiano. In questi programmi ospiti e presentatori emettono di continuo strani versi come “Ooooh”, “Eeehhhhh”, “Ah soooo” per esprimere stupore di fronte alla pietanza pronta.

5) L’uovo crudo nella carbonara: evidentemente nessuno ha mai insegnato ai giapponesi come si fa un’autentica carbonara, perché l’uovo non lo sbattono per poi mescolarlo assieme alla pasta e al guanciale; per amalgamare gli spaghetti usano la panna, e l’uovo te lo schiaffano sopra crudo. Che stile! 😀

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3 Risposte a “Le cose che detesto del Giappone (Parte 1)”

  1. Ciao Giorgia, complimenti per l’articolo, estremamente interessante, soprattutto la carbonara, assolutamente comica.
    Senti mi chiedevo intanto cosa facessi tu in Giappone, come ti ci sei trovata, che lavoro fai, com’è la situazione lavorativa e come si vive.
    Secondo poi vorrei chiederti questa cosa che io non ho mai capito dei giapponesi. Ha a che fare con il loro atteggiamento qui in Italia. Insomma, i tantissimi turisti giapponesi che gravitano nell’area di Roma hanno sempre questa aria di chi ha paura, timore di tutto ciò che gli accade intorno. Appaiono molto scostanti, molto bizzarri a dire il vero perché rifuggono qualsiasi contatto. Qualche volta, avendo lavorato come commesso, ho provato a scherzare con loro ma di risposta avevo solo sorrisi di circostanza quando era evidente che non stavano capendo nulla. Il punto è che i sorrisi e la gentilezza che traspare risulta quasi esagerata, di certo nuova ai miei occhi. Insomma, ho sempre l’impressione che vengano da marte, spesso e volentieri vorrei aiutarli per esempio con le indicazioni stradali ma ho sempre paura di non essere capito, accettato. Non so come spiegare questa cosa, forse te sai darmi qualche spiegazione. Sarei estremamente interessato a capirne di più di cultura giapponese, tu che consigli potresti darmi? Grazie mille e continua così, la tua rubrica per me è ovviamente una fonte di cultura veramente importante!

    Stefano

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