Weekend turistico, culturale sui monti di Vairano Patenora (Caserta)
Il percorso è abbastanza impegnativo (si consiglia l’uso di una guida) e si sviluppa su un percorso di 4, 2 km per una durata di circa 3 ore senza soste. Per le caratteristiche ambientali del percorso (macchia mediterranea, boschi di pino) si consiglia di utilizzare degli scarponcini alti da trekking con manicotti antivipera, una giacca a vento con cappello e guanti di lana, occhiali da sole, macchina fotografica e una corda.
Questo percorso si propone di far conoscere le antiche principali strutture protourbane e difensive realizzate in epoca preromana. Schematicamente, il percorso si può riassumere così: partenza ed arrivo nell’aia del Palazzone di Marzanello. Da qui, attraverso una strada sterrata si raggiunge la strada asfaltata cosiddetta “Panoramica” e, prendendo a sinistra il tratto ascendente, si raggiunge, subito dopo la curva, la parte occidentale della Corvara, dove si trova un piccolo cordone di materiale concotto ubicato sul costone a monte. E’ questo il punto il in cui si deve iniziare l’ascesa del colle che, almeno all’inizio, si presenterà particolarmente ardua, sia per la ripidità dell’erta sia per la natura pietrosa dei luoghi.
Dopo aver percorso quasi metà della pendice in direzione Ovest, nella parte che sovrasta gli oliveti dell’antico duca di Mariconda, si individuano delle strutture litiche circolari coordinate in uno schema logico, la cui natura e origine è ancora incerta. Da qui, l’ascesa continua decisamente, sempre in direzione Ovest, vero il Pizzo La Guardia, dove si trova la croce posta dai missionari passionisti nel 1985.
Da qui, procedendo ora versto Est, si fiancheggia la maestosa muraglia megalitica (un tempo confine tra Vairano e Marzanello), la quale, in tempo remoti, forse tra il IV e il III sec. a. C, fu costruita dagli antichi Osco-Sanniti per realizzare una vera e propria città fortificata. (Forse queste mure appartengono alla città sannitica di Austicola, di cui si sono perse le tracce)
Terminato il tratto rettilineo nel punto in cui si staccano le due briglie megalitiche (ascendente e discendente), denominato punto 4, si ascende, tenendo la sinistra, il picco, noto come Monte Sant’Angelo, ove sono ancora i resti dell’acropoli con una grande cisterna circolare.Dal pianoro apicale in cui essa è scavata, si può discendere, in direzione Nord, nella cosiddetta Valletta delle Felci e, da qui, si possono raggiungere i ruderi del monastero altomedievale di San Michele Arcangelo. La Valletta delle Felci è una conca naturale o artificiale che potrebbe aver ospitato un antico teatro sannita.
Dall’antico eremitaggio, si fiancheggia, in discesa, e in direzione Nord-Est, la briglia megalitica che discende verso l’abitato di Vairano; arrivati in prossimità di uno sperone roccioso, si lascia il muro ciclopico e si taglia sulla destra scendendo all’interno di un boschetto di carpini fino ad incontrare le tracce di un antico sentiero che conduce verso alcuni terreni coltivati (l’antica Rava del Rosario). Superati questi ultimi ci si immette sull’antica strada che porta in salita al valico del Vallo.
Giunti qui, si discende la strada asfaltata nota con il nome di Panoramica fino ad arrivare ad un incrocio ove si svolta a sinistra, così arrivando alla fontana degli Acquarelli. Da qui, scendendo e prendendo a destra il percorso asfaltato, si ritorna al Palazzone di Marzanello
Per maggiori informazioni: Guida turistica di Vairano Patenora