Conca Campania

nbo_conca_campania_1Cenni storici:

  • Conca della Campania abitato, probabilmente dagli Ausoni e dai Sabini, e successivamente territorio romano, vanta oltre mille anni di storia e lega le sue origini ai monaci benedettini dell’abbazia di Montecassino.
    I monaci, con lo scemare delle invasioni barbariche, bonificarono le terre e costruirono case coloniche e villaggi. Si può, forse, identificare come dimora dei Padri Benedettini il superbo maniero dalle mura ciclopiche, da sempre denominato ” Castel Pilano”, di cui oggi restano appena i ruderi.
    Nel 1094 i signori del palazzo riuscirono ad opporre resistenza ai Principi Longobardi di Capua.
    Nel 1419 Conca fu feudo di Giovanni Antonio Marzano, e successivamente del figlio Marino, ultimo grande principe di Marzano Appio.
    Nel 1467 divenne padrone di questo feudo Matteo di Capua e poi, con beneplacito di Filippo II, Giulio Cesare Di Capua, che fu elevato al Principato.
    Circa due secoli dopo, nel 1648, Conca come i paesi vicini, subì le gravi conseguenze della terroristica campagna di Giovanni Colessa, un brigante più conosciuto con il nome di “Papone”. Verso la fine del 1700, i Di Capua furono soppiantati dalla grande, potente famiglia degli Invitti, che per oltre un secolo e mezzo furono gli indiscussi signori di Conca.
    Solo nel 1850 il vetusto castello divenne proprietà dei signori Galdieri, che a lungo hanno fatto del loro meglio per conservarne l’antico splendore.
    La frazione “Cave di Conca” fu insediata presumibilmente intorno al 1300 con l’intento di ricavare materiale edile dal sottosuolo. La frazione conserva anche testimonianze risalenti all’epoca romana.

nbo_conca_campania_2Cosa fare:

  • Visitare i resti, ben conservati, del principesco castello e l’annessa cappella che conserva una statua della Madonna della Libera, in pregiato legno risalente al 600; la collegiata di S. Pietro Apostolo del 500, custodisce un affresco del 1570 raffigurante l’adorazione dei Re Magi, un coro in pregiato legno intagliato, una tavola dell’annunciazione risalente al 500 ed un trittico di legno raffigurante la Madonna, S. Pietro e S. Paolo del 1519, firmato “Rubens” (o Rubeus) da Pietravairano; la chiesa dell’Annunziata, custodisce un trittico con colonnine in legno intarsiate. Meritano una visita i palazzi signorili: Palazzo Galdieri Antonone, Casa Saraceno (‘700), ospitò Mons. Saraceno vescovo di Lorima in Cina, Casa Mazzitelli, ricca di pregiati mobili antichi e di una biblioteca.
  • Ricercare e acquistare i prodotti gastronomici locali. Le castagne, con la varietà “Tempestiva” rinomata in tutta l’Europa e futura IGT, sono tra i prodotti più importanti di Conca (da provare sono le caldarroste sciroppate dell’Azienda Simeone, località Orchi). Inoltre, di notevole importanza è la produzione di vino, olio, nocciole e prosciutti. Siete intenditori, o semplicemente golosi, di funghi? Sappiate, allora, che questo è il regno indiscusso del porcino, anche se è possibile trovare squisiti ovuli, superbi gallinacci, preziose mazze di tamburo e il semplice e ottimo chiodino. Cercate qui nei mesi di maggio e giugno. Cercate, gustate e tornate!
  • Assaggiare e deliziarvi con piatti ispirati alla tradizione locale (tagliatelle ai funghi porcini) pranzando al Ristorante La Rambla o all’agriturismo La Palombara (località Cave di Conca).
    Inerpicarvi per sentieri sconosciuti ( La cascata del sentiero dei mulini di Conca della Campania) sul vulcano spento di Roccamonfina o sulle più lontane montagne del Matese. Attraversando castagneti secolari è possibile raggiungere il Santuario dei Lattani di Roccamonfina, alternativamente si può fare un’escursione sul Monte Friello (uno dei coni del vulcano di Roccamonfina) o lungo uno dei tanti sentieri di campagna. E’ consigliabile una guida.
  • Vivere un po’ lontano dal frastuono di città e rilassarsi con lunghe passeggiate conoscendo la gente del luogo e gli usi e costumi locali.
  • Andare a pesca o a caccia. Il fiume Lete, il Sava, il Volturno, i laghi delle Corree, di Vairano o i più distanti laghi del Matese permettono di praticare sia la pesca sportiva (trote, lucci, carpe, cavedani) sia semplicemente di trascorrere delle ore a contatto con la natura e in piena tranquillità. Gli amanti della caccia, nei periodi stabiliti dalla legge, possono cacciare il cinghiale, la volpe, la lepre e tante varietà di uccelli (folaghe, germani reali, ochette, ecc.).
  • Soggiornare a Conca della Campania da maggio a settembre.
    Per dormire si può anche usufruire dell’Ostello, con sede in Palazzo Bartoli Galdieri; informarsi presso il Comune (Te. 0039 (0)823 923094.

Come arrivare a Conca della Campania:

  • Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la Via Casilina direzione Cassino, dopo 10 km si incontra il bivio per Conca Campania.
  • Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Vairano P. Prendere la Via Casilina direzione Cassino, e dopo circa 10 km il bivio per Conca Campania.

Scheda rapida:

  • Abitanti: 1600
  • Densità:    – per kmq
  • Superficie:   Kmq 26,60
  • Altezza s.l.m.:  420
  • Distanza da Caserta: 53 km
  • Frazioni: Catailli, Cave, Orchi, Piantoli, Vezzara, San Domenico
  • Festa patronale: San Sebastiano
  • Fiere e mercati:
  • Info Comune: Via – (0823923094, 923221
  • Sito web: www.comune.concadellacampania.ce.it/

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli