Galluccio

nbo_galluccio_1
Galluccio

Cenni storici:

  • Il territorio del comune di Galluccio fu abitato fin dall’età paleolitica, ma coloro che lasciarono un’orma indelebile furono gli Aurunci, Sidicini, Caleni e Sanniti, che stabilirono nel territorio delle colonie.
    Si narra che dal nome del capo di una colonia, tale Trebonio Gallo, derivi la denominazione Galluccio, che in un primo tempo fu detta Gallico, poi Gallicio ed infine Galluccio.
    Un’altra ipotesi però fa risalire il nome ad un’antica radice linguistica (wal), indicante il fuoco: il fuoco dei vulcani, di cui la zona era ricca, ed in particolare il vulcano di Monte Friello, prossimo a Galluccio.
    Nel corso del X secolo anche Galluccio dovette subire le incursioni dei Saraceni, che risalivano la valle del Garigliano alle falde del monte Camino. Questi costruirono un caposaldo per difendersi dagli attacchi delle truppe della Lega, guidate da papa Giovanni X.
    Dopo la sconfitta dei Saraceni, i principi di Capua, che avevano partecipato alla Lega e alla battaglia del Garigliano, nell’anno 915, con il beneplacito del Papa, costruirono una roccaforte, nel territorio di Galluccio su un’altura circondata da rupi e protetta dall’acqua del fiume Peccia.
    I discendenti dei signori di Capua, principi Longobardi, costruttori della roccaforte, assunsero il nome di “Galluccio”.
    La famiglia Galluccio costituì feudo attorno alla roccaforte e lo tennero fino al 1480, confermata in questo possedimento, da riconoscimenti reali, come quello del re Carlo I, che nel 1281 conferì il titolo di barone a Pietro e Riccardo Galluccio, onorandoli del titolo di “cavalieri e fedeli”.
    Nel 1238 lo stesso Pietro Galluccio fu nominato viceré di Terra di Lavoro, oltre il Volturno.
    Nel 1309 il barone Riccardo Galluccio ricevette dal re Roberto il titolo di “cavaliere fedele e diletto”.
    Nel 1480 il re Ferrante assegnò il feudo di Galluccio a Rossetto Fieramosca, il quale lo lasciò in eredità ad Ettore Fieramosca.
    Dopo l’anno Mille, Galluccio conobbe dei nuovi conquistatori: i Normanni.
    Dopo la pace del 22 luglio 1139 tra Ruggiero il Normanno e papa Innocenzo II, la roccaforte di Galluccio venne ampliata, e tutto il territorio circostante divenne sede di centri abitati.
    In questo periodo furono edificate diverse sedi di culto, tra cui la cappella di San Nicola e la primitiva chiesa di Santo Stefano, accanto al palazzo del Feudatario.
    Nel 1429 a Cavelle, borgo di Galluccio, nacque Giannantonio Campano, Vescovo, Legato Pontificio, nonché poeta e scrittore umanista.
    Nel 1504 il feudo di Galluccio fu concesso da re Ferdinando al suo viceré Consalvo di Cordova, in ricompensa dei servizi resi nella lotta contro l’esercito francese.
    Nel 1523 il Feudo passò alla famiglia Abenavolo, ma nel 1532 ritornò a Consalvo di Cordova, che lo vendette poi, nel 1543, alla contessa Dorotea Spinelli, in cambio di 13000 ducati.
    Fino al 1598 il Feudo restò ai discendenti della Contessa; poi passò a Luigi Carafa (1638) ed infine al nobile fiorentino Vincenzo Velluti ed ai suoi discendenti, come è testimoniato dalle iscrizioni tombali esistenti nella Collegiata di Santo Stefano.
    Nel 1734 Galluccio fu teatro dello scontro tra Spagnoli ed Austriaci, che si contendevano il Regno di Napoli: gli Spagnoli risultarono vincitori e divennero padroni del Regno, con il re Carlo III di Borbone.
    Dopo l’Unità d’Italia, il territorio di Galluccio dovette sopportare le angherie dei briganti, che si annidavano sui monti circostanti.
    Alla fine del XIX secolo la Casa Comunale fu trasferita, dopo aspre diatribe, alla frazione di San Clemente, che così divenne capoluogo amministrativo del comune di Galluccio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Galluccio fu teatro di aspri scontri tra i Tedeschi e gli Alleati.
Galluccio - Collegiata di Santo Stefano, nel borgo di Sipicciano
Galluccio – Collegiata di Santo Stefano, nel borgo di Sipicciano

Cosa fare:

  • Visitare il piccolo borgo saraceno di Sipicciano, il palazzo De Petrillo, la chiesetta di Corbello e la chiesa di S. Reparata; la famosa collegiata di S. Stefano (1345) Protomartire nella quale può essere ammirato, ancora perfettamente conservato, uno splendido soffitto a cassettoni dorato risalente alla fine del 600 con tela del Martirio di S. Stefano firmata Jacopo Cestari, allievo di Luca Giordano; di notevole interesse è anche il pavimento maiolicato.
    Tutte le domeniche di agosto sarà possibile visitare il museo “Natura Viva” di San Clemente di Galluccio (CE), ubicato nello storico Palazzo Seccareccia.
    Il museo interattivo del Parco Regionale Roccamonfina-foce del Garigliano e quello di zoologia, nel quale sono esposti alcuni delle centinaia di esemplari della collezione, sono aperti dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 22. L’ingresso è gratuito.
  • Assaggiare e deliziarvi con piatti ispirati alla tradizione locale pranzando all’agriturismo La Starza, oppure all’agriturismo Masseria Starnali, o all’Azienda De Luca
    Ricercare e acquistare i prodotti gastronomici locali: i vini, famosi fin dai tempi dei Romani, Galluccio Doc, Falanghina, Aglianico, Aleatico, Vin Santo del Duca…(da gustare presso la Cantina Telaro, agriturismo La Starza); olio extra vergine, formaggi, salsiccie, miele (Azienda Ciaraldi), nocciole, castagne. Se siete intenditori, o semplicemente golosi, di funghi, sappiate che questo è il regno indiscusso del porcino, anche se è possibile trovare squisiti ovuli, superbi gallinacci, preziose mazze di tamburo e il semplice e ottimo chiodino. Cercate nei mesi di maggio e giugno. Cercate, gustate e tornate!
  • L’artigianato è ancora vivo a Galluccio, e si possono visitare interessanti laboratori per la produzioni di maioliche decorate, di cotti, per il restauro dei mobili e per la produzione di marmellate artigianali (Azienda M.A. Delle Donne).
    Fare escursioni per sentieri sconosciuti sul vulcano spento di Roccamonfina oppure al Santuario di Monte Camino, o al Santuario dei Lattani. Da Le cascate lungo il torrente Cocuruzzo, al colle Castellone per poter visitare i resti di una fortezza preromana fare ua. E’ consigliabile una guida.
  • Vivere un po’ lontano dal frastuono di città e rilassarsi con lunghe passeggiate conoscendo la gente del luogo e gli usi e costumi locali.
    Andare a pesca o a caccia. Il fiume Lete, il Volturno, i laghi delle Corree, di Vairano o i più distanti laghi del Matese permettono di praticare sia la pesca sportiva (trote, lucci, carpe, cavedani) sia semplicemente di trascorrere delle ore a contatto con la natura e in piena tranquillità (si può richiedere una guida). Gli amanti della caccia, nei periodi stabiliti dalla legge, possono cacciare il cinghiale, la volpe, la lepre e tante varietà di uccelli (folaghe, germani reali, ochette, ecc.).
  • Soggiornare a Galluccio da maggio a settembre.
    La terza settimana di luglio si svolge la Mostra dell’Artigianato, dell’Agricoltura e dell’Imprenditoria Locale, abbinata al Festival Internazionale del Folk (si esibiscono gruppi folcloristici provenienti da ogni parte del mondo); l’ultima domenica di settembre si svolge la Sagra dell’Uva (25° edizione nel 2000), con l’esposizione delle uve locali e la partecipazione di Carri Allegorici relativi al tema, spettacoli, e dibattiti sulla viticoltura. Da segnalare la tradizione dei Falò di Sant’Antonio: il 16 gennaio, vigilia della festa, in ogni frazione del Comune si accendono i fuochi che ardono per tutta la notte. Durante la festa si possono gustare salsicce e patate cotte sotto cenere e brace, bruschette, formaggi e prosciutto.
    Galluccio, situato tra le falde del Monte Camino ed il gruppo vulcanico di Roccamonfina, fa parte del territorio della comunità Montana “Monte Santa Croce”.
    Famoso fin dai tempi dei Romani per gli ottimi vini, che oggi, ricevono il meritato successo con l’attribuzione del marchio Doc (Galluccio DOC 1997).

Come arrivare a Galluccio:

  • Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la Via Casilina direzione Cassino, dopo 10 km si incontra il bivio per Conca Campania e Galluccio.
  • Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Vairano P. Prendere la Via Casilina direzione Cassino, e dopo circa 10 km il bivio per Conca Campania e Galluccio.

Scheda rapida:

  • Abitanti: 2460
  • Densità: 138 per kmq
  • Superficie: Kmq 32
  • Altezza s.l.m.: 300
  • Distanza da Caserta: 60 km
  • Frazioni: S. Clemente, Vaglie Sipicciano, Calabritto, Campo. Borgate: Mieli, Saraceni, Pecorari, Cavella, Vandresi, Collinverno, Murata, Ceci, Campanili, Fortinelli, Folchi Superiori, Folchi Inferiori Colle Volpano, Colle Pignataro, Gaudi, Tirelli.
  • Festa patronale: Sant’Antoniio
  • Fiere e mercati
  • Info Comune: Piazza Municipio, 0823925025
  • C.a.p.: 81045
  • Sito web: www.comune.galluccio.ce.it

Soffitto della collegiata di S. Stefano
Soffitto della collegiata di S. Stefano

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli