I teatri e gli anfiteatri dell’Alto Casertano (Caserta, Campania) sono la testimonianza artistica e culturale dei nostri antenati. Oggi, dopo essere stati restaurati, sono entrati a far parte di un circuito di manifestazioni teatrali ed eventi musicali, organizzati allo scopo di promuovere il turismo nell’Alto Casertano.
Teatro e tempio di Pietravairano
- Il teatro, ubicato a Pietravairano sul monte San Nicola a 326 metri di altezza, immediatamente a monte della frazione Sant’ Eremo, è stato individuato nel 2001 da Nicolino Lombardi nel territorio di Pietravairano. Recenti studi condotti dall’Università di Lecce hanno dimostrato che si tratta di un teatro di epoca romana.
Il teatro e anfiteatro di Cales
- Il teatro sorge nella zona mediana, località Grotte, della città antica di Cales, odierna Calvi Risorta (Ce), nelle immediate vicinanze delle mura e a poco distanza dal foro. Il primo impianto, di modeste dimensioni, fu costruito su terrapieno e intorno alla metà del I secolo a. C. Di questo periodo è visibile ancora una parte dell’analemma Sud. Nel corso del I secolo d. C. l’orchestra e l’edificio scenico subiscono modifiche e rifacimenti. La cavea, completamente staccata dal terreno, poggia su un sistema di arcate, caratteristica non riscontrata negli altri teatri antichi. Nel corso degli anni, per scavi abusivi, il teatro di Cales è stato spoliato sistematicamente delle decorazioni, anche se rimangono notevoli quantità di frammenti marmorei e degli elementi architettonici in marmo e i tufo.
Il teatro dell’antica Sinuessa (Sessa Aurunca)
- Il teatro Romano di Sessa Aurunca, l’antica Suessa, portato alla luce e restaurato tra il 1999 e il 2003, è uno degli edifici pubblici di età romana più imponenti scoperti in Campania. Fu costruito nel I secolo d. C., sotto l’impero di Augusto, e restaurato ed ampliato nel II secolo d. C. L’edificio, con murature conservate fino a 20 metri d’altezza, comprende una cavea di 110 metri di diametro, con gradinate in calcare che potevano ospitare da 7000 a 10000 spettatori. Consistenti sono anche i resti dei velarium, che proteggevano gli spettatori dal sole, e del grande edifico scenico, lungo 40 metri e con tre ordini sovrapposti di 84 colonne. La scena era un vero museo a cielo aperto dove gli artisti e gli scalpellini romani usarono molte qualità di marmi per realizzare le decorazioni architettoniche costituite da fregi, architravi e capitelli scolpiti. Le colonne furono realizzate con marmi provenienti dalla Numidia, dall’Egitto e dalla Grecia, mentre i capitelli con marmi di Carrara e di Atene. Molte le sculture e le iscrizioni dedicatorie decoravano il teatro. Ricordiamo le statue di Livia, moglie di Cesare Augusto, Agrippina maggiore, madre di Caligola, le sculture di Matidia maggiore, Sabina, Plotina e di Matidia minore.
Il teatro di Teano
- Il teatro di Teanum Sidicinum, odierna Teano (Ce), costruito intorno al 100 a. C., è il più antico edificio da spettacolo interamente costruito su volte. La decorazione del teatro fu rinnovata durante il regno di Augusto, probabilmente in connessione con l’elezione di Teanum a colonia romana. Agli inizi del III secolo d. C., il teatro fu completamente rinnovato per volere imperiale, su impulso di Settimio Severo, e completato da Giordano III. La cavea raggiunse un diametro di circa 85 metri e l’edificio scenico, decorato su tre ordini di con colonne, capitelli, architravi e sculture nei più rari e pregiati marmi, raggiunse i 26 metri altezza. Gli scavi odierni hanno messo in luce le frequentazioni medievali (XII e XIII secolo), con la costruzioni di un quartiere artigianale per la produzione di mattoni e ceramica. Tra l’VIII e IX secolo sulle rovine dell’edificio scenico, crollate per un terremoto, si impiantò un cantiere di spoglio teso al recupero e al riutilizzo dei materiali architettonici di marmo. Questo cantiere costituisce un raro esempio del genere in Italia ed è confrontabile solo con la cripta Balbi a Roma..
Anfiteatro di Capua Antica (Santa Maria Capua Vetere) Vetere
- L’Anfiteatro. Secondo per grandezza, dopo il Colosseo, fu costruito, per volere dell’imperatore Adriano, tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. Al suo interno si tenevano “munera”, combattimenti tra coppie di gladiatori e le “venationes”, cioè le cacce con animali esotici. Oggi, sono ancora visibili la grandiosa cava, gli ambulacri e l’arena. A sud-est dell’edificio sono visibili i resti di un’arena più antica risalente al periodo dei Gracchi, dalla quale Spartaco iniziò la rivolta.
Anfiteatro di Allifae (Alife)
- L’area occupata dall’anfiteatro, individuato grazie a riprese aeree, e ancora del tutto da scavare.
Infoline
Tel. 800024060
E-mail info@capuanticafestival.it – Web: http://www.teatridipietra.org/main.php
Inizio spettacoli ore 21.15,
Biglietti da 8 a 12 euro
Biglietterie presso i siti archeologici e Ticketteria – Caserta