Itinerario della cultura e della storia a Vairano Patenora

Passare alla storia, ossia passare nel ricordo dei posteri in grazia di un’importanza memorabile di opere o di cultura è locuzione valida sia per indicare fatti e personaggi di statura nazionale, sia per indicare persone più modeste e meritevoli di ricordo nella storia locale delle nostre terre.” Guido Di Muccio

On. Angelo Broccoli
On. Angelo Broccoli
  • Angelo Broccoli, patrizio di San Marino, nacque a Napoli il 7 novembre del 1842. Fu magistrato dotto e responsabile, grande uomo politico e illustre studioso, nonché console della Repubblica di San Marino a Napoli. Fu deputato per ben sei legislature e la sua sapienza politica fu a lungo considerata di primaria importanza nell’ambito del Consiglio Provinciale. Fu anche capitano dello Stato Maggiore della Guardia Nazionale di Napoli nel 1867. I suoi impegni nel sociale, però, non lo distrassero dalla sua vocazione più grande: la cultura, a cui dedicò la parte migliore della sua vita e delle sue risorse. A sue spese promosse e pubblicò un giornale politico elettorale, Il Sidicino, curandone personalmente la redazione; sempre a sue spese nel 1888, inaugurò l’Archivio Storico Campano, una pubblicazione di importanza primaria perché restituisce una mole sconfinata di documenti in gran parte perduti; promosse la fondazione del Museo Campano e della Biblioteca Topografica compilandone il “Catalogo-Inventario” in tre volumi.
    La sua illustre famiglia ha dato a Vairano Patenora Sindaci, Priori di Confraternite, nonché lustro e prestigio per generazioni e perciò, ancora oggi viene ricordata con rispetto e affetto da tutti. Morì a Napoli il 26 gennaio 1924.
  • Angelo Landredi, teologo: Angelo (1740-1803) figlio del Dr. Fisico Francesco e di Vittoria studiò a Lucerna presso la casa dei Sacramentini fondata dallo zio Girolamo Lanfedi. Fu studioso attento e riflessivo, uomo dotto e di grande cultura. In contatto con i maggiori esponenti letterari dell’epoca, Angelo Lanfredi promosse, a Vairano, importanti e insolite iniziative culturali: il 23 Ottobre 1788, in particolare, promosse un’Accademia per lo studio e la discussione della filosofia di Spinoza. A proposito di un suo componimento poetico, l’Abate di Costanzo disse: “La vostra dantesca elegia mi è piaciuta sommamente per l’eleganza robusta e la sublimità dei pensieri”.
    Opere: “Ragguaglio della città e Luoghi della Diocesi di Teano”, (1792-1796).
  • Guido Di Muccio, medico e storico dell’Unità d’Italia: Nacque a Vairano Patenora il 5 agosto 1912 da Lucio e Consiglia Gianfrancesco. Dopo la maturità classica, frequentò la facoltà di medicina dell’Università di Napoli dove si laureò con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia il 16 dicembre del 1937.
    Ottenne l’abilitazione di Stato all’esercizio della professione medica il 21 aprile 1938. Venne ammesso al Corso allievi ufficiali medici presso la Scuola di applicazione di sanità militare di Firenze nel 1938. Il 19 maggio 1939 venne nominato Tenente in Spe del Corso sanitario militare. Nominato Sindaco di Vairano Patenora il 13 aprile 1954, fu riconfermato per suffragio popolare il 27 maggio del 1956 e il 6 novembre 1960, restando in carica fino al 22 novembre 1964, anno in cui si ritirò dalla vita politica, ma non dalla vita pubblica, continuando ancora per trent’anni nella pressoché quotidiana battaglia per il trionfo della verità storica relativa all’incontro dell’Unità d’Italia. Morì a Scauri di Minturno il 13 agosto 1995.
    Intenso, qualificato, originale è stato il suo contributo alla ricerca storica. Ne fanno fede i suoi libri ed opuscoli, che tra l’altro hanno raggiunto conclusioni definitive circa la collocazione esatta dell’incontro tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi, ed evidenziato per la prima volta la straordinaria coincidenza di luogo Vairano Patenora – tra unificazione italiana e prima documentata adozione della lingua italiana: a distanza di circa nove secoli!  Egli ha lasciato le seguenti opere:
    – “Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Taverna Catena”, Ed. Morelli, Vairano Scalo, 1961.
    – “Incontro di Vairano, sintesi divulgativa dell’avvenimento”, Ed. Stampa Sud, Curti (Caserta), 1982.
    – “Incontro di Vairano”, Seconda Edizione, a cura del Comune di Vairano, Ed. Stampa Sud, Curti (Caserta), 1985.
    – “Storia di Vairano Patenora”, Ed. ATLA, Pitigliano (Grosseto), 1990.
    – “Vairano nei documenti sulle origini della lingua italiana”, Roma, 1991.
    – Osservazioni sull’incontro tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi nei pressi di Caiazzo”, Roma, 1993.
    – “Le ‘mille’ Camicie Rosse della Campagna di Garibaldi nel 1860”, Roma, 1993.
    – “Vairano vera culla della lingua e dell’unità d’Italia”, Roma, 1994.
  • Marchese Lucio Geremia dei Geremei, sttorico, archeologo, paleontologo: Figlio di Notaio, di origine bolognese, il Marchese (1852-1896) fu Dottore in Legge, Storico, Archeologo e Paleontologo. La sua cultura e le sue virtù furono all’umile servizio dell’Università di Napoli della quale egli fu docente. La storia delle origini della sua famiglia fu strettamente legata alla politica locale di Bologna, da cui dovette allontanarsi in esilio volontario alla volta di Vairano, abitò il palazzo ducale nel borgo medievale di Vairano Patenora. Contemporaneo di Angelo Broccoli, di cui fu amico, applicò il metodo scientifico agli studi sulla storia di Vairano pubblicando, nello stesso anno 1888, tre diversi trattati:
    – “Vairano della Campania Sidicina”,
    – “Vairano e suoi Dinasti”,
    – “Vairano illustrato con carte inedite”.
    Si occupò anche della storia della Badia della Ferrara ricostruendone tutti i particolari storici. Purtroppo la sua vita non fu lunga, morì a Napoli a soli 44 anni.
  • Romolo Gianfrancesco, poeta: Nato a Vairano Patenora il 29 settembre 1899. Maggiore di fanteria di complemento, Cavaliere e cittadino onorario di Vittorio Veneto, croce al merito di guerra. Nel 1954 ottenne il I premio nel concorso letterario “Città di Terni” con la poesia “Acquasparta”. Nel 1956 ebbe dalla Banca d’Italia il 3° premio letterario con il racconto “Solo con settte pecore bianche”. Nel 1964 nell’isola di Ischia ricevette un’artistica targa d’argento, 1° premio per la poesia “Ischia”. Una sua poesia dedicata a Benito Mussolini, fu dalla figlia Edda Ciano Mussolini deposta sulla tomba dello statista a Predappio. E’ morto nel 1988.Simili alle mani, di Romolo Gianfrancesco

Anche i piedini tuoi,
soavemente belli
come le mani,
ebbero a sopportare
pesi oltremisura
e furono costretti
a camminare,
nudi, tra i sassi
in lunghi andirivieni.
Ora, protetti
si sono angelicati:
i loro diti sembrano
quelli di certe fate
che vissero
nel sogno dei poeti.
Nell’intime effusioni
fra noi due
cercano di nascondersi
all’ombra di un pudore
quasi infantile
che fa incantare l’anima
e arroventare il cuore.

  • Fra Teofilo da Vairano, logico, filosofo:
    Le notizie a riguardo di Fra Teofilo da Vairano sono scarsissime, si sa che Giordano Bruno, molto probabilmente, studiò logica (filosofia aristotelica) con Fra Teofilo da Vairano, il monaco agostiniano che probabilmente cominciò i suoi studi proprio presso il Convento di Sant’Agostino ubicato in Vairano, soppresso nel 1806, fu un modello intellettuale molto importante per Bruno. Insegnò alla Sapienza di Roma e fu precettore del principe Ascanio Colonna, morì a Palermo nel 1578 (nato 10/15 anni prima del 1548; cioè prima di Giordano Bruno).
    Opere: “De Gratia Novi Testamenti” scritto tra il 1570 e il 1571, in tredici capitoli, di cui sei contro la Riforma e due contro Lutero, e forse anche il settimo e il decimo capitolo.

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli