Nell’anno del Signore 1195 l’Italia era invasa dai Saraceni. Un gruppo di loro, dopo aver razziato il piccolo comune di Presenzano (Ce), si avvicinava con fare minaccioso al borgo di Vairano P. (Caserta) pregustando il saccheggio e l’ingente bottino ricavato.
Ma accadde l’imprevedibile!
Quando i saraceni erano quasi ad un chilometro dal borgo di Vairano – località oggi denominata Guardiole – un vecchio dal fisico ancora possente, dalla lunga barba e dallo sguardo affascinante si parò davanti a loro a braccia aperte ed esclamò:
”Principe, ti prego, risparmia il mio povero Vairano; i suoi abitanti sono buoni e lavoratori, forti e generosi, le donne oneste. Il bottino che ne ricaveresti è poca cosa rispetto all’infamia ed al sacrilegio che compiresti”.
Il capitano rimase incredulo e senza parole, i soldati esterrefatti.
Mentre il capitano si consultava con i suoi comandanti per decidere il da farsi il vecchio scomparve nel nulla e non fu possibile ritrovare le sue tracce.
Il capitano non poteva credere a quello che era successo e per cercare di capire chi era quel vecchio così coraggioso, ordinò alle sue truppe di accamparsi alle pendici del Montauro (oggi volgarmente detto monte Sant’Angelo), e, da solo, s’incamminò verso il borgo di Vairano alla ricerca del vecchio.
Il paese era deserto, le porte e finestre chiuse, una musica suadente “invadeva“ le stradine del paese.
Pian piano il capitano arrivò alla chiesa di Vairano (antica chiesa di San Bartolomeo), ove si erano radunati in preghiera tutti i vairanesi: entrò con passo incerto e si fece largo tra la folla inginocchiata e…qui accadde l’incredibile.
Improvvisamente il capitano esclamò: “ E’ lui…, chi è lui? Lui è il vecchio!”
Il capitano era frastornato, la sua voce incerta; si rivolse all’Arciprete Cecco, in paramenti sacri, e chiese con voce tremante: “la statua, chi è la statua?”
Allora l’Arciprete Cecco gli spiegò che era la statua di San Bartolomeo, discepolo di Gesù e morto martire in Armenia mille anni prima.
A quel punto fu tutto chiaro: il vecchio in realtà era San Bartolomeo.
Il capitano, allora, s’inginocchiò davanti alla statua e rimase alcuni minuti in silenzio, quindi si alzò, pose al collo della statua la sua collana d’oro tempestata di pietre preziose ed esclamò: “Uomo sovrannaturale, Tu, oltre al tuo popolo, hai salvato anche me!”
Fece un inchino all’Arciprete, uscì dalla chiesa, e in groppa al suo cavallo lasciò Vairano.
Nota 1.- Sembra che, alcuni anni or sono, il signor Maurizio D’Arezzo abbia effettivamente ritrovato la preziosa collana, successivamente rubata, di cui parla la leggenda. Da informazioni più precise però pare che la collana ritrovata fosse del xv secolo e non del 1195.
Nota 2.- A Vairano Patenora nella chiesa di San Bartolomeo è custodita anche la statua di Santa Lucia, negli anni passati adornata con degli orecchini di epoca romana ritrovati in una zona localmente detta “Crugliano” e nota per ritrovamenti di epoca romana. Anche tali orecchini sono stati rubati.
Nota 3.- La chiesa di San Bartolomeo custodisce anche le spoglie del Santo di Vairano, San Clemente.