La pizza roce di Vairano Patenora

Foto di Monica Geremia

La “pizza roce” di Vairano Patenora (pizza dolce o torta).
Ricetta per 6 persone:

  • Pan di spagna, crema pasticcera, crema cioccolata, bagnata con il Vermut;
    Per il Pan di spagna 300 gr di farina, 300 gr di zucchero, 6 uova, una bustina di lievito per dolci.

Procedimento: Sbattere le sei uova con lo zucchero molto bene come fosse una crema, poi aggiungere la farina a pioggia e continuare a sbattere bene .Quando tutto si è ben amalgamato aggiungere la bustina di lievito. Riscaldare il forno prima a 180 gradi e infornare. La crema pasticciera è quella semplice 6 cucchiai di zucchero sei tuorli d’ uovo sei cucchiai di farina e un litro di latte e la scorza del limone. Nei tempi addietro si poteva guarnire la parte superiore della tora con confettini colorati (da comprare) o come mostrato nella foto; più spesso non presentava alcuna guarnitura e secondo me così è la classica. Per vedere la preparazione puoi vedere il video di Marina Grande cliccando qui (devi essere iscritto su Tik Tok).

Procedimento per la crema antica: 1 litro di latte, 8 tuorli d’uovo, 8 cucchiai di farina, otto di zucchero, vanillina. Il rosso d’uovo si sbatte con lo zucchero fino a che diventa chiaro, poi la farina si aggiunge poca per volta, il latte man mano, e poi si cuoce a bagnomaria girando sempre nello stesso verso.
Procedimento per la crema al cioccolato:  4 cucchiai di farina 4 di zucchero 4 di cacao 50 gr. cioccolato fondente, 1 moka di caffè da 3 tazze ed aggiungere il latte fino a raggiungere 200 ml.

Foto di Concetta Ghiani
Foto di Concetta Ghiani

Anticamente si andava in farmacia a farsi fare la dose per lievitare i dolci. La “pizza roce” si preparava nelle feste di Natale e Pasqua o in altre ricorrenze, come durante la festa del patrono San Bartolomeo, poteva essere a un registro, solo con la crema pasticcera, o a due registri, si aggiungeva anche la crema cioccolata, era bagnata con molto vermouth bianco e guarnita nella parte superiore con confettini colorati.

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli