La salciccia tipica di Vairano Patenora

La salsiccia dell’Alto Casertano è una specialità presente in tutti i nostri borghi e preparata, tra dicembre e gennaio, ancora oggi in ogni famiglia secondo le usanze di una volta. Si tratta di una preparazione antica da far risalire probabilmente già al 1600, periodo in cui a Vairano si allevavano oltre 1000 maiali, come riporta il tabulario De Marino in “Descrizione di Vairano nel 1660”.
Da segnalare, per la bontà e per il caratteristico colore rosso, la salciccia tipica di Vairano Patenora,  detta anche sauciccia, sotto sugna, ricordata anche da Veronelli nella “Guida all’Italia piacevole”

Foto di Gianluca D’Arezzo

Una variante gustosa e da provare è la tipica “sauciccia re fegato”. A Vairano Patenora vi è ancora qualche laboratorio artigianale che prepara la salsiccia tipica con la ricetta di un tempo, vecchia di almeno 100 anni, e forse di più di 600 anni, e con le metodiche antiche. La vuoi comprare? Contattaci…

Preparazione della “Sauciccia di Vairano”

  • La salsiccia (o sauciccia) è composta mescolando la carne di maiale e lardo fresco, tagliato tutto rigorosamente a mano. Successivamente viene conciata con sale (28 grammi per chilo di carne), salsa di “puparole”, peperoncino macinato, semi di finocchio selvatico, (a volte viene aggiunto anche aglio, o addirittura qualche bicchiere di vino bianco) ed insaccato nel budello naturale ( per le fasi della preparazione vedi nell’ordine le seguenti foto di Giulio D, Broccoli).
Fase 1: Taglio della carne di maiale
Fase 2: Tagliare la carne di maiale a pezzettini.
Fase 3: La carne di maiale tagliata a pezzettini e messa in un lato del contenitore (matarca)
Fase 4: Conciare la carne di maiale e lavorarla mischiandola a mano.
Fase 5: Lasciare riposare la carne di maiale per un giorno
Fase 6: Riempire il budello di maiale, preventivamente lavato accuratamente.
Fase 7: I capi di salsiccia di maiale riempite di carne si lasciano riposare per un giorno e poi vengono appesi con dei ganci a del bastoni di legno al soffitto di una cucina.

La stagionatura

  • Avviene appendendo la “sauciccia” su delle caratteristiche “perteche” di legno, canna o ferro per circa 20 giorni.
    L’ambiente ideale per un’ottima stagionatura deve essere asciutto e ventilato; può essere utile accendere un po’ di fuoco per mitigare l’umidità e affumicare un po’.
Fase 8, Stagionatura: Le salsicce vengono essiccate per almeno 15 giorni in un cucina con camino.
Fase 8.1: Essiccazione
Fase 9: Prodotto essiccato e pronto per essere conservato o mangiato.
Salsicce secche e pronte per essere tagliate a pezzi di una lunghezza di circa 10 cm e poste in un vasetto con sugna o in alternativa con olio. Si possono mettere anche sotto vuoto. Foto di Anna Cappelli

Conservazione e assaggi

  • La conservazione avviene sotto sugna (3 o 4 mesi), sott’olio (un mese) o sotto vuoto.
    Si può provare a conservarla sotto sugna anche per 9 mesi o più in modo da avere una perfetta maturazione contraddistinta da una caratteristica “lacrima” rossa visibile al momento dell’assaggio.
Salsiccia conservato sotto sugna o sott’olio.
Salsiccia conservata sotto sugna
Salsiccia sottovuoto
Salsiccia fresca da fare alla brace o per il sugo
  • Nu stuocco re sauciccia”, ovvero un pezzo di salsiccia, leggermente ricoperto di sugna, con pane fresco rigorosamente fatto in casa accompagnato da un ottimo vino rosso, è la nostra ricetta ideale.  Naturalmente, la “sauciccia”, si può gustare in infiniti modi a seconda della nostra fantasia.
Salsiccia da gustare con vino e pane casereccio.

Vassoio di salsiccia come antipasto di salumi o altro.

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli