Sant’Angelo d’ Alife

santangelo_1
CENNI STORICI:

  • Il territorio di Sant’Angeli Rupiscanina fu abitato fin dall’età del bronzo come documentano i numerosi oggetti ritrovati (ceramiche e selci lavorate).
    Molto probabilmente l’abitato di Rupecanina fu costruito dagli abitanti della città sannitica di Rufrae in fuga dopo l’invasione dei Romani (326 a.C.), e prese il nome dalla potente famiglia romana Canina che ne possedette, successivamente, il territorio.
    Nel I secolo a.C. il territorio fu diviso dai Romani in sette potenti famiglie che edificarono ville e sepolcri. Dopo il crollo dell’Impero Romano, il territorio fu occupato prima dagli Ostrogoti e successivamente, dal VI secolo al XI, dai Longobardi.
    Nell’865, in seguito alle invasioni dei Saraceni, gli abitanti d’Alife si trasferirono intorno al borgo di Rupecanina e costruirono il castello più forte della zona. Intorno al 1065 Sant’Angeli di Rupecanina diventò contea e fu un forte feudo normanno. Con la distruzione del 1138 Rupecanina ad opera delle truppe di Ruggero II di Sicilia incominciò il lento declino del feudo di Rupecanina, perdendo prima il privilegio di contea e diventando poi dominio di feudatari d’altri castelli.
    Nel 1220 il castello fu distrutto dalle truppe di Federico II ed il borgo occupato dalle truppe del Cardinale Pelagio. Nel 1437 il castello fu assediato dal patriarca Giovanni Vitelleschi che lo incendiò e distrusse il borgo.
    Negli anni successivi, anche a causa del forte terremoto del 1456, la popolazione abbandonò il borgo di Rupecanina fondando l’attuale Sant’Angelo d’Alife ad est, e Raviscanica ad ovest.
    Durante il periodo aragonese, Sant’Angelo e Raviscanina furono feudi del conte d’Alife Giovanni Antonio Marzano. Durante il periodo spagnolo, per volontà di Carlo V, re di Spagna, il feudo di Rupecanina appartenne ai conti Ferrante Diaz Garlon.
    Dopo la fine del feudalesimo, nel 1810, il comune di Rupecanina si divise nei due comuni di Sant’Angelo di Raviscanina e di Raviscanina.
    Nel 1862 il nome di Sant’Angelo di Raviscanina fu cambiato in Sant’Angelo d’Alife.

DA VEDERE:

  • Lasciarsi affascinare dalla magia delle rovine del castello normanno di Rupecanina e dall’eccezionale panorama.
  • Visitare: il centro storico con interessanti palazzi del ‘700-‘800 (Palazzo Serra Gerace ora Windisch Graetz); un edificio romano di epoca imperiale (loc. Grotte) e i resti criptoportici romani in località Taverne; la cappella di S. Antuono (‘700), monumento nazionale; la chiesa di S. Maria della Valle con l’annessa cappella gotica di S. Antonio (‘400), e, conserva un interessante ciclo di affreschi; la piccola chiesa di S. Maria Porta Paradisi, custodisce interessanti affreschi risalenti al 1500.
  • Andare a pregare alla grotta di S. Michele Arcangelo. Nella grotta, lunga 60 metri e profonda 18, si trova l’altare di S. Michele, protetto da un edificio a cupola di età longobarda.
  • Ricercare e acquistare i prodotti gastronomici locali: olio di oliva, pane, formaggi pecorini, insaccati. salsiccia, prosciutti. Cercate. Cercate, gustate e tornate!
  • Fare delle bellissime escursioni sulle montagne del Matese alla scoperta di del monte Pizzone e Selvapiana, o percorrere sentieri e mulattiere che portano a Camporuccio, alla vecchia centrale di Prata e a Gallo. E’ consigliabile una guida.
  • Vivere un po’ lontano dal frastuono di città e rilassarsi con lunghe passeggiate conoscendo la gente del luogo e gli usi e costumi locali.
  • Andare a pesca o a caccia. Il fiume Lete, il Volturno, i laghi delle Corree, di Vairano o i laghi del Matese permettono di praticare sia la pesca sportiva (anguille, trote, lucci, carpe, cavedani) sia semplicemente di trascorrere delle ore a contatto con la natura e in piena tranquillità (si può richiedere una guida). Gli amanti della caccia, nei periodi stabiliti dalla legge, possono cacciare il cinghiale, la volpe, la lepre e tante varietà di uccelli (folaghe, germani reali, ochette, beccacce,… ecc.).
  • Andar a funghi (porcini, ovuli, gallinacci, mazze di tamburo, chiodini) o in cerca di asparagi in primavera.
  • Soggiornare a Sant’Angelo D’Alife da maggio a settembre. A settembre si svolte anche il Palio di Celestino V.

COME ARRIVARE:

  • Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la Via Venafrana (SS. (85), direzione Venafro, e dopo circa 4 km s’incontra il bivio per Vairano P., Ailano e poi proseguire per Sant’Angelo d’Alife.
  • Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Pietravairano. Proseguire per Sant’Angelo d’Alife.

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli