Sparanise nacque all’ombra della chiesa di San Vitaliano eretta dall’abate Roffredo del monastero benedettino di San Vincenzo al Volturno nell’anno, in un territorio dell’Antica Cales (Calvi Risorta). I primi ritrovamenti umani in Sparanise risalgono al periodo Eneolitico, 2500 a.C., come dimostra una tomba a fossa della facies di Gaudio, scoperta in località Ciommentolara con iscrizioni in lingua osca.
Piano piano alcuni coloni, inviati da Roma per sorvegliare la lealtà e la fedeltà di Cales, cominciarono a costuire intorno alla chiesa un primo agglomerato di case e poi nel periodo medioevale anche un mulino ad acqua alimentato dall’acqua dei ruscelli vicini; l’abate Roffredo costruì corti (curtes) e un castellum.
La villa non si chiamò subito Sparanise ma San Vitaliano per la presenza della chiesa. Nel 1860, precisamente il 27 ottobre, vi fu il rifiuto di Garibaldi all’invito di re Vittorio Emanuele a colazione, preferendo rimanere a mangiare pane e cacio con i sui amici sotto il portico della chiesa, come racconta Cesare Abba nel suo “Notarelle di uno dei mille”. Un altro evento storico importante è “L’armistizio di Sparanise” firmato nel 1799 tra Francesco Pignatelli (vicario di Ferdinando IV) e il generale Championnet, il che saputosi a Napoli scatenò la rivolta partenopea. Infine, ricordiamo, la morte di una cinquantina di persone durante la seconda guerra mondiale (1943) nel campo di sterminio nazista in via De Renzis e alla Masseria, nonchè la deportazione di migliaia di persone verso la Germania.