(Anche) Christo si è fermato a Bruxelles

Christo è l’uomo che già nel 1985 aveva impacchettato completamente il Pont Neuf, non poi così lontano da Bruxelles.

(credits: WEB)

Quello che 10 anni dopo ha fatto sì che le autorità di Bonn gli concedessero infine di toccare il Reichstag (…il Reichstag!!!).

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Quello che ha rivisto “in rosa” le isole dell’arcipelago di Biscayne a Miami, o ha tempestato le valli della California e del Giappone di ombrelloni gialli…per non parlare della sua gigantesca “The Gates” nei viali di Central Park nel 2005.

(credits: WEB)
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Quello che è venuto anche in Italia, nel 2006, sul Lago d’Iseo.

Ed è sempre quello che per gli Emirati Arabi Uniti ha pensato la più grande scultura del mondo, composta da 410.000 barili, per la quale serviranno tre anni di allestimento: “Mastaba” ad Abu Dhabi sarà il primo progetto permanente su larga scala.

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Ed è stato proprio lui, Christo, ad inaugurare proprio qui a Bruxelles la prima retrospettiva dedicata ai suoi progetti urbani: la mostra Christo & Jeanne-Claude resterà presso l’ING Art Center sino al 25 febbraio 2018.

Con una scelta “ristretta” (si fa per dire) ad una panoramica su circa ottanta opere originali – disegni, schizzi, collage e modelli cui Christo e Jeanne-Claude hanno lavorato tra il 1962 e il 2005 – all’ ING Art Center è quindi possibile ripercorrere i processi creativi che hanno permesso di arrivare a magnifiche installazioni titaniche.

Con la moglie Jeanne-Claude, morta nel 2009, Christo ha in effetti creato installazioni che risultano tra le opere d’arte più impressionanti e d’impatto del XX secolo .

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La selezione sottolinea l’importanza primordiale del disegno nella nascita dell’opera, nell’evoluzione dell’idea e nella versione definitiva di ogni progetto.

Il disegno è per Christo un percorso verso il reale, dove il colore, gli effetti della materia, del volume accentuano il carattere visionario: il progetto stesso è già un’opera d’arte prima dell’opera d’arte stessa.

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“L’imballaggio e l’allineamento sono i modi che sono stati alternativamente utilizzati per cambiare radicalmente la percezione visiva e l’esperienza fisica di musei, ponti, edifici governativi, parchi …”, spiegano gli organizzatori. Con un comune denominatore: la bellezza dell’effimero…dove l’unica cosa che non è temporanea, e che non sarà cambiata dall’interazione con persone, contesto, agenti naturali è proprio il disegno che ha mostrato la genesi del tutto, e che renderà eterne queste opere visionarie.

 

Cosa:Christo e Jeanne-Claude. Urban Projects
Dove: ING Art Center (Place Royale, 6 – 1000 Bruxelles)
Quando: fino al 25 febbraio 2018
Perché: Se questo non vi basta…visitatela e scrivete la vostra opinione!

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