Sentirsi un turista hippy a Bruxelles

Oggi muoio. Il “Compromis à la Belge” in tutto il suo splendore…

Infatti, se da un lato si susseguono le marce per il clima (anche ieri, domenica, rue de la Loi bloccata per una manifestazione)…Dall’altro leggo di 2 iniziative, nel nome della mobilità  e della “slow life” , il cui impatto ambientale potrebbe, però, rivelarsi discutibile.

La prima è, emozionalmente, pure gradevole.

I tours alternativi di Vroum’ekes

… Una nuova vita per i pulmini Hippies!

Quando ero piccola, li chiamavo “cimicioni” per un’improbabile associazione per similitudine con il cugino “maggiolone”. Li guidavano, dalle mie parti, l’allenatore della squadra di calcio del paese, e quello della squadra di rugby juniores, per trasportare in giro per tornei la marmaglia urlante.
Sto parlando dei minibus Volkswagen che tanto han fatto, negli anni 70, da diventare il simbolo della generazione hippie: si parla dei Combi Volkswagen T2 Bay, chiamati così perché, grazie alla loro particolare conformazione dei finestrini, consentono una vista  a 360° verso l’esterno . Veicoli ormai completamente fuori produzione da 5 anni.

(credits: WEB)
(credits: WEB)

Questi Combi Volkswagen T2 a Bruxelles sono tornati, o, almeno, li ha fatti tornare Vroum’ekes, all’insegna del “ti facciamo scoprire Bruxelles in modo diverso”: Vroum’ekes è un’iniziativa turistica locale, per far scoprire la città percorrendo itinerari originali e fuori dagli schemi, il tutto –appunto- a bordo di questi van storici VW che fan parte della memoria collettiva comune.

Vroum’ekes: come, dove, quando

Laurent ed Elodie, la coppia di Brussellesi cui si deve la nascita di questa iniziativa, spiegano:  «Portiamo piccoli gruppi di 7 o 13 persone nei nostri mezzi a fare quello che chiamiamo un” tour locale “. Il nostro obiettivo è quello di offrire un giro vario e autentico di Bruxelles e dei suoi dintorni […] L’autista stesso fa da guida ed animatore allo stesso tempo, raccontando aneddoti e curiosità storiche di Bruxelles […]. Il veicolo consente di vivere un’avventura intima e amichevole, comodamente seduti . I nostri tour locali durano tra 1h30 e 4h a seconda del tema proposto », continua Laurent, spiegando che lo scopo di Vroum’ekes è portare la gente alla scoperta della città al di fuori dai soliti itinerari turistici, prendendo il tempo per incontrare qualche personaggio locale, assaggiare la cucina tipica, e chiacchierare come tra amici: anche chi pensa di conoscere ogni angolo di Bruxelles  ne rimarrà piacevolmente stupito.

(credits: WEB,Vroum’ekes)

I tours di Vroum’ekes durano  da un’ora e mezza sino a 4 o 5 ore, e costano in media 80 euro per persona a sera.

Ci sono dei “pacchetti” standard  (esempio: il Tour retrò di Bruxelles,un’ora e mezza di aneddoti e curiosità a sfondo storico, o il tour Nocturne Gourmande, che porta in 3 ristoranti diversi per una degustazione variata ed intervallata da visite e passeggiate per la città, o ancora un giro fuori porta nel Brabante Vallone, o pure la versione Jeu en Ville, con un roadbook tipo caccia al tesoro) e delle formule personalizzabili, sia con adattamenti a livello di programmazione (es. data ed ora) sia verso un “su misura” totale. È a disposizione anche l’opzione “photobooth”.

(credits: WEB,Vroum’ekes)

Ma veniamo al dunque.

I pulmini VW di questo modello sono famosi per tante cose…ma non certo per essere l’auto ecologica del futuro. L’impatto inquinante non è indifferente.

Ma, c’è un “ma”…

Anche per questo gli organizzatori hanno la risposta pronta: «Siamo fan di Slow Power! Ogni viaggio è meditato, pianificato accuratamente e giustificato. I tour sono effettuati solo a veicolo pieno (quindi 8 persone) e sono abituati a viaggi che altrimenti risulterebbero difficili da effettuare- in forma separata- con lo stesso timing. Usiamo veicoli già prodotti, facendo lavorare carrozzieri e meccanici per dare una seconda vita a queste auto ormai  arrugginite e condannate allo sfasciacarrozze. Checché se ne dica, conservare un’auto vecchia spreca meno risorse fossili rispetto all’acquisto di una nuova, che deve essere prodotta e messa in marcia».

La giustificazione mi lascia perplessa, e il rumore delle unghie sugli specchi (ecologicissimo, per carità!) mi infastidisce quasi, ma devo ammettere che l’iniziativa è carina e visivamente gradevole.

L’altra, invece…

I bus storici della STIB

E’ un’entusiastica commemorazione organizzata dalla Stib per festeggiare i 50 anni della linea di bus n°28 (tra Brabançonne e Konkel), che cadono tra pochi giorni.

(credits: WEB)

Tra le 11 e le 19 del 30 marzo, ogni 15 minuti,  in alternanza con i bus normali, verrà fatto circolare (e sarà possibile salirci gratuitamente) uno degli autobus storici che sono ormai esposti al Musée du Tram.

Bello. Da’ voglia di capitare da quelle parti e farci scappare qualche foto particolare.

Un bus della Stib negli anni ’60-’70 (credits: WEB)
Bus della Stib negli anni ’60-’70 (credits: WEB)

Anche qui c’è un “ma”…

Ma un dubbio sorge spontaneo: come fa un autobus degli anni 70 o 80 o pure 90 a rispettare le normative antiinquinamento che qui a Bruxelles sono relativamente rigide?

In effetti, vari utenti Facebook si sono posti la stessa domanda, protestando sulla pagina ufficiale Stib.

La risposta, arrivata molto velocemente, cita le possibilità di deroga per “veicoli d’epoca”…ma ha lasciato comunque molti interrogativi aperti.

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