La scuola materna a Budapest… prime esperienze

Ieri abbiamo incontrato la direttrice di un asilo pubblico, adesso si dice scuola materna… qui a Budapest si chiama Ovoda.

E’ arrivato, infatti, il momento di iscrivere le bambine alla scuola materna e quindi ieri, su appuntamento, ci siamo recati per un colloquio conoscitivo alla nostra struttura di riferimento.

A Budapest, la scuola pubblica di pertinenza è quella relativa alla via di residenza della famiglia e non è assolutamente possibile cambiarla. Ho imparato che gli ungheresi sono persone molto corrette, rispettose delle regole e che molto difficilmente chiedono deroghe alle disposizioni, e quindi altrettanto molto difficilmente concedono modifiche al regolamento. Potrebbe sembrare questo loro atteggiamento un segno di ottusità, ma io che provengo da un ambiente, quello romano, dove le eccezioni sono la regola, al momento lo reputo un segno di grande civiltà.

Comunque siamo stati fortunati perché, almeno apparentemente, la struttura visitata e le persone incontrate ci hanno fatto una buona impressione. La scuola è una villa con i soffitti altissimi, i grandi finestroni, scale ampie.

L’insegnante parla un buon inglese e ci ha spiegato che in classe si parla sia inglese che ungherese.

Le classi sono miste, ossia età miste e bambini di diversa nazionalità: nella classe delle nostre bambine, in particolare, ci saranno dei bambini francesi, inglesi, russi, una bimba di Cuba e due fratelli dell’Azerbaigian …ho avuto un attimo di smarrimento …ma dov’è precisamente l’Azerbaigian???

Quando siamo entrati in classe, i bambini erano seduti in circolo con la seconda maestra e stavano giocando insieme ….in ordine e in modo tranquillo …appena hanno viste le bambine e a un invito della prima maestra, 4 bambini, 2 coppie di fratellini, (tra cui i fratellini dell’Azerbaigian) si sono avvicinati e il più grande, uno smilzo, moretto, con la faccia buffa e gli occhiali, ha preso la mano della Margherita, la più piccola, e con molta calma e pazienza l’ha condotta nel gruppo dei bambini. Pure Valentina è stata accompagnata da un altro bambino. E poi tutti i bambini hanno cantato loro una canzoncina di benvenuto in ungherese …io e Stefano eravamo visibilmente commossi.

Durante la performance, il bambino dell’Azerbaigian continuava a tenere la manina di Margherita e la guardava con molta dolcezza e ammirazione …gia mi piacciono questi bambini 🙂

Le bambine sono rimaste positivamente impressionate e volevano iniziare l’asilo quanto prima.

L’asilo inizia, però, a settembre. Apre alle 6, e l’ingresso è ammesso fino alle ore 9, orario in cui iniziano le attività. L’uscita è a partire dalle 16, fino alle ore 18. I bambini che rimangono in asilo dalle 16 alle 18 possono svolgere varie attività, come Judo, danza…

L’attività sportiva viene svolta per minimo 20 minuti tutti i giorni e 1 volta a settimana viene svolta attività fisica per 45 minuti. La struttura è dotata, infatti, di un’ampia palestra, grande come un campetto di volley, al piano zero, dove si svolge appunto l’attività fisica giornaliera.

Inoltre, tutti i giorni, indipendentemente dal clima, i bambini trascorrono una pausa fuori nel giardino privato della scuola. Ieri, per esempio, c’erano almeno 30 cm di neve e i bambini erano in giardino, e ovviamente giocavano con la neve.

Ho notato che sono bambini molto disciplinati …non si sentivano grida e urla eccessive, pur avendo l’aria di divertirsi molto con la neve. Mi son detta che se gli ungheresi riescono a domare le nostre 2 belve, resto qui per sempre! 🙂

Uscendo, abbiamo incontrato una scolaresca che rientrava e ognuno, in fila, rispettando il turno, aiutato dall’insegnante, con una scopetta di paglia si toglieva la neve dalle scarpe.

La scuola materna è gratuita, fatto salvo il pagamento giornaliero di un fisso per il pranzo, poco più di 1 euro al giorno.

5 Risposte a “La scuola materna a Budapest… prime esperienze”

  1. Ma che andate a fare all’estero se non conoscete neppure la geografia del vostro continente (per inciso, si chiama Europa), non sapete dov’è l’Azerbaigian (è uno Stato del Caucaso) e confondete gli abitanti di questo Paese (denominati Azeri) con i loro vicini Armeni. Ovviamente ignorate anche che tra Azeri e Armeni (ex repubbliche dell’Unione sovietica) i rapporti non sono ahimè idilliaci. Perciò state attenti a non chiamare gli uni con il nome degli altri, insomma a non prendere fischi per fiaschi.
    Comunque non disperate: i magiari non vi metteranno in imbarazzo, facendovi notare in pubblico le vostre lacune, ormai rassegnati al basso livello culturale degli italioti….

    1. Non bisogna essere per forza colti come lei per andare a vivere in un paese diverso dal proprio.
      Basta sapersi assicurare un lavoro e prendere un biglietto aereo. Persone colte e saccenti o persone meno colte non fa nessuna differenza.
      Per fortuna alle frontiere o negli uffici immigrazione non fanno esami di cultura generale altrimenti saremmo stati rispediti indietro noi poveri italioti.
      E meno male che non fanno nemmeno dei test di buona educazione altrimenti persone come lei non avrebbero la minima chance di valutare l’esperienza di una vita all’estero.

    1. Si parliamo di un asilo pubblico. In tutti i quartieri di Budapest ci sono diversi asili pubblici e la maggior parte di questi ottimi.

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