Trova lavoro a Tenerife sul web: arriva sull’isola e scopre di essere stato truffato…

Trovare lavoro a Tenerife cercando dall’Italia è (quasi) impossibile

Non passa una settimana senza che una o più persone ci scrivano messaggi di questo tenore: “mi piacerebbe molto trasferirmi a Tenerife, mi aiutate a cercare lavoro?” oppure messaggi simili: “se riesco a trovare lavoro vengo anche io a vivere alle Canarie”

Ci sono persone che sperano di trovare lavoro tramite il web, per trasferirsi a Tenerife con un impiego in tasca. Sicuramente sarebbe molto comodo, ma è praticamente impossibile che accada. Esattamente come in Italia e altrove, trovare lavoro per ‘corrispondenza’ a Tenerife è praticamente impossibile, specialmente in quei settori dove c’è abbondanza di manodopera. Nessuno assume un cameriere, un pizzaiolo, un barman, un portiere d’albergo o altre figure senza guardare in faccia il candidato. Specialmente a Tenerife, dove si trasferiscono molte persone provenienti da tutta Europa e quasi quotidianamente le attività ricevono visite da persone che si propongono per lavorare.

Diverso il discorso per chi dispone di professionalità rare o comunque più difficili da trovare: un idraulico, elettricista, un meccanico di ampia esperienza per esempio. In questo caso ci sono minime possibilità di essere presi in considerazione per un periodo di prova. Ma generalmente per trovare lavoro è necessario essere presenti sul posto e cercare personalmente. Ci sono datori di lavoro che evitano persino chi si trova in “vacanza esplorativa”, ovvero persone che sono presenti fisicamente a Tenerife per cercare lavoro ma non hanno una stabilità sull’isola. Figuriamoci se assumono qualcuno da lontano!

Attenzione alle numerose TRUFFE!

Alle truffe perpetrate a danno di chi cerca lavoro per corrispondenza avevamo già dedicato un articolo due anni fa. Si tratta di una truffa molto diffusa, perpetrata molto spesso da connazionali. I truffatori mettono annunci di lavoro falsi su siti di annunci, o talvolta anche su gruppi Facebook, e una volta adescata la vittima chiedono somme di denaro per “iniziare a fare i documenti” o con altre scuse simili. Spesso chiedono somme non eccessivamente alte – dai 150 ai 250 euro o giù di li – e una volta incassati i soldi spariscono. Molte volte il truffato capisce di essere stato vittima di una frode dopo pochi giorni, ma ci sono anche persone che lo capiscono solo quando sbarcano sull’isola. E qui sono dolori.

Un ragazzo ci ha scritto qualche settimana fa, dopo che si era recato sull’isola apposta per farsi assumere da un locale. Ha acquistato i biglietti a carissimo prezzo, perché presi con poco anticipo; ha prenotato un hotel per 10 giorni per venire a cercare una casa (i presunti datori di lavoro gli avevano offerto anche aiuto per trovare una sistemazione) ma una volta che si è presentato nel locale che avrebbe dovuto assumerlo, i veri titolari sono risultati ignari di tutto. Il truffatore aveva millantato di essere il gestore di un locale che esiste veramente. Un danno da quasi mille euro di spese, oltre ai 180 euro rubati con l’inganno. Al povero malcapitato una volta appreso di essere rimasto vittima di una truffa non è rimasto che approfittare della presenza sull’isola per cercare – invano – un altro lavoro, per poi fare il biglietto di ritorno e rincasare dopo un paio di settimane.

 

Diario di Tenerife