Brasile: La testimonianza di un italiano che vive nel nord-est

Dopo la testimonianza di una connazionale che si è trasferita in Brasile e frequenta l’università (vedi “studiare in Brasile: l’esperienza di una expat italiana”Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di Fabrizio, un altro connazionale che vive nel colosso sudamericano.

Non è tutto oro quello che luccica.

Sono in Brasile da ormai 2 anni, dopo che mi sono sposato con la mia nuova compagna brasiliana conosciuta in Italia.
Sono un “ragazzo” di 52 anni in cerca di lavoro che in Italia per la mia età non c’è, se non con forma autonoma, dando il 60% dei profitti allo stato.

Il cambio di vita in Brasile

Qua in Brasile ho aperto un salone di parrucchiera e sto aprendo un piccolo ristorante (lanchonette) anche se tutti fanno da mangiare… c’è molta concorrenza anche per la parrucchiera, tutte si fanno i capelli in casa comprandosi la tinta, poi magari vengono al salone solo per la piega o dopo che si sono bruciate i capelli con una lavorazione chimica non ben assistita.

Brasile: le differenze tra nord e sud

Qui è un po’ diverso e flessibile: come in Italia anche qua c’è la zona più progredita (il sud) e la zona che pare la Calabria degli anni ’70 (nord e nord-est) con livelli elevati di analfabetismo,, ignoranza, mancanza di regole, rispetto e dignità. Allo stato tutto questo non gli pare vero, oltretutto è stato stanziato un sostegno economico alle famiglie più povere o con molti figli (50 RS brasiliani. al mese per creatura…è per questo che le donne trovano facile sfornare figli così si sostentano. Tanto poi, negli strati più bassi della società, i figli li manderanno a rubare o moriranno in una sparatoria o di qualche malattia o chissà cosa.) o 500 rs. al mese per persone indigenti che, ricevuto il sussidio si possono permettere di non lavorare, se non con il proprio carretto a vendere cocco sulla spiaggia, se proprio ne hanno voglia, altrimenti la maggioranza se ne sta in giro o a casa, intanto così si possono permettere la ricarica per il cellulare, riso, fagioli e uovo, magari si rubano pure un cavallo e con un carretto vanno a giro a raccattare l’immondizia che poi riciclano a 0,50 cent al kilo o al massimo a 2 per l’alluminio.
Nel sud la cosa cambia . se vuoi lavorare devi pagare le tasse che si aggirano intorno al 40% ma almeno vedi città pulite, senza buche per le strade, fognature in tutti i rioni e magari non a cielo aperto.

Aracaju, Brasile
Aracaju, Brasile

Aracaju stato di Sergipe (nel nord-est)

Dove abito io cioè ad Aracaju stato di Sergipe (nel nord-est), la vita è molto più tranquilla che a San Paolo, Rio, Curitiba, Porto Alegre puoi lavorare pure senza pagare le tasse se non sei nei punti nevralgici turistici come sul mare o nel rione (barrio) ricco che poi sono solo 2 su 15. E’ per questo che anche ci sono più disservizi, la vita costa anche 1/3 meno che nelle città del sud ; ad esempio un pranzo fuori ad Aracaju lo puoi pagare 12/15 rs. con pasta, riso, fagioli, insalata e 3 pezzi di carne col succo, nel sud allo stesso prezzo ti danno solo 1 pezzo di carne… che qui se non mangiano carne non son contenti. Il pesce lo fanno solo fritto o con moqueca cioè ammollato nel latte di cocco e, pur essendo sul mare, ci sono poche varietà di scelta; vino manco a parlarne…solo birra. Certo è che una latta di birra o di coca cola costa l’equivalente di 80/90 centesimi di euro come però anche il mezzo litro d’acqua. Gli affitti di una casa con un minimo di giardino in un barrio (rione) decente medio è di 700/800 rs. mensili (200euro circa) puoi trovare anche affitti a 50 euro al mese ma logicamente il barrio è simile ad una favela. A giro per la periferia della città puoi incontrare diversi accampamenti di gente senza casa che si arrangia con cartoni, legno e tele di plastica per farsi un tetto con l’energia e l’acqua rubata dai posti pubblici.

In Italia? Non torno, non c’è lavoro

in Italia non torno in quanto non è possibile lavorare, quì puoi fare tutto tanto nessuno ha una specializzazione e tutti si adoperano per fare tutto, certo se cerchi un lavoro fatto ad hoc questo non è il posto giusto, forse al sud che ci sono più itaiani e specialmente colonie tedesche.
Per vedere un esempio di quello che sto dicendo basta andare su google map ad Aracaju, barrio “Santa Maria” il più povero e delinquenziale, barrio “Aruana” una giusta collocazione vicino al mare senza troppe pretese ma tranquillo ed economico, barrio “13 julho o jardim” quello più ricco. In centro ci vanno solo i poveracci per comprare le cose a basso prezzo, ma nulla qui è di qualità. Al centro dopo le 18,00 che chiudono i negozi non c’è anima viva, come al mare la mattina, viceversa la sera al mare c’è molta gente. proseguendo con google map provate ora ad andare a vedere “Balneario Camboriù” dove vanno al mare i tedeschi di Blumenau, certo che lì non trovi un’appartamento a meno di 1.200rs. al mese e per le case si rasentano i 3.000 rs…ma sembra d’essere in europa.
Tutto quì, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Le cose di prima necessità costano poco, la benzina, pur avendola sotto i piedi, costa come in italia ed è pure miscelata con il 25% di etanolo,le macchine costano molto e fanno 7/9 km con 1 litro.
Certo che fare i turisti è una cosa, viverci è un’altra : quì c’è un’inflazione al 10%, alfabetismo pure e disoccupazione alle stelle, finché non cambia il governo, corrotto come da noi in Italia negli anni ’90 di mani pulite, non s’andrà poi molto lontano.